@AndreaRoventini Non mi interessa provare a difendere in alcun modo gli enormi contributi alla macroeconomia dati da Lucas, Sargent, e altri destinatari di certi commenti perche’ i contributi sono, appunto, enormi 2/n
@AndreaRoventini e qualunque macroeconomista capace di lasciare da parte ego e/o pura ideologia dovrebbe essere in grado di riconoscerlo anche quando in disaccordo su questioni di politica economica. 3/n
@AndreaRoventini Quelle di alcuni di coloro che hai citato sono caricature che, piu’ di tutto, denotano ego, ideologia e/o scarsa conoscenza della letteratura che criticano. 4/n
@AndreaRoventini Visto che sei un economista tu stesso, dovresti sapere che avere dato enormi contributi teorici e magari avere anche vinto il premio Nobel non e’ garanzia di non fare errori e non dire stupidaggini. 5/n
@AndreaRoventini Penso che errori siano venuti da entrambe le parti nel corso degli anni e che anche tra quelli che citi siano state prodotte stupidaggini spettacolari. Per esempio, Stiglitz su Chavez. 6/n
@AndreaRoventini Stiglitz e’ un grandissimo economista che ha dato contributi fondamentali. Sono sinceramente contento per te che hai la fortuna di collaborare con lui. Ma non e’ immune da errori e il suo ego e’ noto. 7/n
@AndreaRoventini (Giusto per evitare in anticipo questa rottura di scatole: che nessuno tiri fuori Reinhart-Rogoff e il famoso errore. Grave, ma irrilevante per il punto sull’ego di Stiglitz.) 9/n
@AndreaRoventini Di Krugman ricordo un episodio verso il 96 o 97, quando partecipo’ a una piccola conferenza a Berkeley a cui contribuiva anche Ed Leamer. 10/n
@AndreaRoventini A un certo punto, con un tono di un’arroganza tale che ricordo ancora il disagio che provai da giovane studente di PhD, Krugman accuso’ Leamer di non capire niente di commercio internazionale. 11/n
@AndreaRoventini Date queste osservazioni, io a certe sparate da pur grandissimi economisti applico un tasso di sconto altissimo. Trovo che siano piu’ di tutto guerre di ego ed ideologia che non aiutano nessuno. 14/n
@AndreaRoventini Inoltre, per quanto riguarda New Keynesian economics come parte della lunga fase di regresso della macroeconomia, suggerisco a tutti di leggere almeno la lista dei contributori a questi due volumi: mitpress.mit.edu/books/new-keyn… 15/n
@AndreaRoventini Mi chiedo se alcuni di coloro che citi almeno ricordano quanto hanno contribuito loro stessi al “disastro”.
E qui veniamo ad Akerlof. 16/n
@AndreaRoventini Fui suo assistente a Berkeley per un paio d’anni. Fu un’esperienza meravigliosa, da cui imparai tantissimo e che mi lascio’ un bellissimo rapporto con lui che continua tuttora. (Coincidenza vuole che ci siamo sentiti proprio tra ieri e oggi.) 17/n
@AndreaRoventini Il suo articolo del 2019 nel Journal of Economic Perspectives e’ concluso da queste riflessioni, che invito tutti a leggere con attenzione: 18/n
@AndreaRoventini Le ultime due frasi dicono tanto su George. Magari avessimo tutti la sua umilta’. 19/n
@AndreaRoventini Infine, per quanto riguarda DSGE, a me non interessa “salvare” o meno questa classe di modelli. Li trovo utili e appropriati per questioni che mi interessa studiare, ma sono felice di ricorrere a modelli di tipo completamente diverso per altre questioni. 20/n
@AndreaRoventini Piu’ di tutto penso che DSGE sia una classe di modelli molto, molto piu’ ampia e flessibile di quello che troppi detrattori hanno in mente. 21/n
@AndreaRoventini In realta’ puo’ darsi che riterrei anche il tuo ABM preferito un DSGE sulla base dei criteri che ritengo rilevanti. 22/n
@AndreaRoventini Anche per questo penso sarebbe molto bello leggere qualche tuo thread in cui ci spieghi uno o piu’ di questi modelli, i suoi risultati e come contribuiscono alla nostra conoscenza rispetto a quelli di altri modelli. 23/n
@AndreaRoventini Penso aiuteresti tutti molto di piu’ che con thread come quello che hai postato. 24/n
@AndreaRoventini Poi, visto che il peccato mortale di DSGE macro sarebbe di non aver previsto la crisi del 2007-08, sarei anche curioso di sapere quali sono i paper ABM o post-keynesiani pubblicati prima della crisi che invece la predissero. 25/n
@AndreaRoventini Non mi interessano paper che dissero “se succede questo ci sara’ una crisi”, perche’ di modelli mainstream di crisi finanziarie scritti ben prima del 2007 potrei indicartene a iosa anch’io e anche analisi di politica monetaria allo zero bound fin dagli anni 90. 26/n
@AndreaRoventini Vorrei i riferimenti a paper che contenevano la previsione esatta che la crisi sarebbe successa con certezza nel 2007-08 e che avrebbe avuto le caratteristiche che ha avuto. 27/n
@AndreaRoventini Spero ci troveremo a parlare di queste cose se passi sulla Cisa quest’estate! Testaroli, salame e vino rosso! 😄 28/28
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A thread on second- and third-order comments as research killers, related to a recent @bopinion post by @tylercowen. 1/n
I concluded long ago that the economics profession has been drowning in second- and third-order comments by journal referees. 2/n
Far too often, reports contain a plethora of requests of ancillary exercises and assorted minutiae, and editors—when they do not reject the paper—are so prone to just requesting that “all comments be addressed” (in the paper and/or in pages-long response documents) 3/n
@Claudia_Sahm Hi Claudia, you know I agree with you on substantive issues. But do you think your references to “mf macro men” (or even just “macro men”) instead of simply focusing on the substance of the disagreement helps you advance your point or improve the climate of our profession? 1/5
@Claudia_Sahm Why not just referring to them as “other macroeconomists”? After all, I think there are also female macroeconomists who agree with Summers. How does what you do help us remove sexism from our profession? 2/5
@Claudia_Sahm How do you think you and others would respond to me if I referred over and over again to female macroeconomists I disagree with as “(mf) macro women”? 3/5
@CarloClericetti@Corriere Prima osservazione: siccome il suo post commentava su come la visione di politica economica di Giavazzi potrebbe influenzare Draghi adesso e nel futuro prossimo, la cosa corretta da fare sarebbe comunque riferirsi a quello che Giavazzi pensa adesso. 1/n
@CarloClericetti@Corriere Seconda osservazione: possiamo anche parlare di lavori venuti prima di Alesina-Ardagna. 2/n
@CarloClericetti@Corriere Giavazzi analizzo’ la possibilita’ che stabilizzazione del debito attraverso riduzioni di spesa potesse avere effetti espansivi gia’ nel 1990 (con Marco Pagano, lavoro pubblicato nello NBER Macroeconomics Annual). 3/n
C’e’ chi si e’ scandalizzato e ha accusato Mario Draghi di plagio dopo che Carlo Clericetti ha mostrato che parti del discorso di Draghi del 17 febbraio al Senato ricalcavano un editoriale di Francesco Giavazzi sul @Corriere dello scorso 30 giugno: clericetti.blogautore.repubblica.it/2021/02/18/si-… 1/n
Per facilitarvi il compito, ecco la parte rilevante del discorso di Draghi, dove ho usato colori diversi per sottolineare le frasi uguali a quelle nell’articolo di Giavazzi: 3/n
Incuriosito da un thread di @upanizza, ho letto una valanga di tweet che argomentavano che senza neoliberismo non ci sarebbe Ryanair, non ci sarebbero i voli a prezzi bassi, ma non ci sarebbero nemmeno i salari bassi che rendono tutti poveri. 1/11
A parte il fatto che trovo l’etichetta “neoliberismo” completamente inutile, sono confuso. Sembra basterebbe abolire Ryanair (o Amazon o scegliete voi il cattivo che preferite) per abolire la poverta’. Meglio del RdC, no? Dovrebbero farlo! 2/11
Io pero’ rimango perplesso.
Supponiamo che il salario che ricevo dalla panetteria industriale per cui lavoro sia due euro e che le pagnotte che mangio costino un euro. Posso comprare due pagnotte. 3/11
La prevedibilissima seconda ondata di casi di COVID-19 e’ in corso e si discute se chiudere di nuovo le scuole in Italia. Sarebbe un fallimento enorme dato il tempo che c’e’ stato per prepararsi alla situazione. Fallimento prima di tutto del governo. 1/n
Vi offro qualche riflessione da semplice genitore a Seattle, dove le scuole sono chiuse da marzo ed e’ stata presa in agosto la decisione che il nuovo anno scolastico sarebbe partito online. 2/n
E’ un anno sabbatico per me. Prima che esplodesse la crisi del virus, io e la mia famiglia pensavamo che ne avremmo passata buona parte in Italia, nel nostro rifugio tra i castagni, mandando i bambini alle scuole del paese, dove hanno gia’ tanti amici. 3/n