La mattina del 17 giugno 1983 il popolarissimo conduttore tv Enzo Tortora fu arrestato con l'accusa di spaccio di droga e associazione camorristica. Contro di lui c'era solo la parola di squilibrati e tagliagole. Bastò per tenerlo subito in galera 6 mesi e poi mandarlo a processo
Fu chiaro a pochi che si trattava di uno dei più gravi errori giudiziari di sempre, la stampa fu in larga parte colpevolista assecondando i deliranti teoremi accusatori dei pm
Quando nel 1984 Tortora fu eletto al Parlamento europeo con quasi mezzo milione di preferenze, grazie alla meritoria iniziativa del Partito radicale, uno dei pm disse in aula che lo avevano "votato i camorristi"
L'assoluzione finale, dopo anni di calvario giudiziario, non cancella la vergogna di ciò che accadde a Tortora. Anche sull'onda di quello scandalo si votò nel 1987 un referendum sulla responsabilità civile dei giudici, passato a larga maggioranza ma rimasto inapplicato
La gran parte di pm e giudici responsabili del caso Tortora ha fatto brillante carriera e non ha mai dovuto dare conto degli errori commessi
Nel trentottesimo anniversario dell'arresto, mai dimenticare #tortora
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