2021-2003, perché sono due estati completamente differenti. Ogni volta che i termometri toccano picchi anomali, l'immediato confronto è con la torrida e caldissima estate 2003. Inevitabile, vista l'eccezionalità e i costi sociali che ebbe, ma sbagliato in termici tecnici 1/n
Le immagini mostrano le anomalie di pressione in quota (altezza geopotenziale) nel periodo 15 giugno-5 luglio 2021 (sx) e 1° giungo-5 luglio 2003 (dx). I due periodi divergono perché l’analisi tiene conto dei pattern di circolazione una volta consolidati.
Come si può facilmente notare nel 2021 le anomalie di pressione più marcate riguardano Scandinavia e NE Europa, nel 2003 invece l’Europa centrale con fulcro sulla regione alpina. Addirittura a est e a ovest del promontorio la circolazione era nettamente ciclonica (conf. a Omega).
Le anomalie di temperatura risultano ancor più esplicative. Nel 2021 i maggiori scarti insistono a est e a nord-est. In Italia è evidente il salto tra Nord Italia e alta Toscana e il centro-sud (la risoluzione è scarsa).
Nel 2003, invece, le anomalie (marcatissime) insistevano sull’Europa centrale e sul centro-nord Italia, più freddo del normale sull’est Europa.
Ricordo che sto mostrando una porzione limitata di estate, per avere un paragone credibile. Nel 2003, ad agosto, il caldo colpì duramente tutto il centro nord Italia, mentre il Sud rimase ai margini con temperature nel complesso accettabili. L’opposto di questo inizio d’estate.
Le differenze tra le due estati (ad oggi) sono determinate da due diverse configurazioni: nel 2003 a maggio di instaurò una configurazione a “Omega” che concentrò la sua azione all’Europa centrale e a parte di quella meridionale.
Nel 2021 la situazione è più sfumata, infatti dal deserto del Sahara è risalita aria calda e secca che, a causa di una circolazione fortemente meridiana (S-N) ha raggiunto Scandinavia e NE Europa.
Qui, a causa dell’aumento della vorticità planetaria e della diminuzione di quella relativa fino a valori negativi, si è instaurato un anticiclone di blocco. L’intenso e prolungato soleggiamento e la continentalità, hanno fatto il resto.
In Italia, invece, hanno fin qui prevalso flussi “dinamici” con picchi di calore al centro-sud causati principalmente da avvezioni d’aria calda di origine subtropicale desertica.
Ultima nota: dopo il 2003 si sono osservate diverse configurazioni simili a quella (2006, 2015, 2019...) con picchi termici anche superiori, tuttavia mai della durata dell'evento di quasi 20 anni fa.
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Oggi picco del caldo al centro-nord, tra domani e venerdì al Sud. Da ovest avanza la perturbazione che a partire dalle regioni settentrionali favorirà un progressivo, ma generale, abbassamento delle temperature. 1/n
Il sistema porterà i primi temporali oggi sulle Alpi e giovedì al Nord e (più sporadici) sulla Toscana settentrionale. Nessuna precipitazione significativa attesa sul resto d'Italia.
Le temperature subiranno un primo calo al Nord domani, sui versanti tirreni venerdì e infine su tutto il Sud nel weekend.
A seguire (12-13 Luglio) nuovo temporaneo picco termico, cui potrebbe far seguito (condizionale d'obbligo) una fase più instabile e "fresca".
La complessità della meteorologia è palpabile in questi giorni: temporali, anche intensi, in un punto e nessuna precipitazione a pochi km di distanza. Inoltre i fenomeni avvengono in prevalenza al pomeriggio e nelle zone interne...perché? 1/n
Senza entrare in trattazioni troppo complesse, prima di rispondere ricordo che la condensazione del vapore acqueo, e quindi la formazione di nubi e piogge, dipende da meccanismi che permettono alle masse d'aria di raffreddarsi. Il più delle volte ciò avviene per sollevamento.
Ci sono due tipi di "forzanti" che consentono condensazione e piogge: 1. sollevamento causato dal contatto tra masse d'aria fredda e calda (solitamente le prime scalzano e sollevano le seconde) con formazione di sistemi frontali e vortici strutturati a tutte le quote.
Differenza tra "bownburst" e "tornado".
Downburst: intensa e improvvisa corrente d'aria fredda che dall'interno della cella temporalesca "precipita" verso il suolo generando, al momento dell'impatto, violenti venti che di dispongono a raggiera. 1/n
I venti prodotti possono superare anche i 200 km/h in presenza di sistemi temporaleschi molto intensi. Si riconoscono perché soffiano orizzontalmente, con assenza di rotazione verticale. Possono semmai generare dei "rotori" nella zona periferica.
Manufatti e alberi vengono abbattuti tutti nella stessa direzione, senza segni di torsione. Immagine by Wikipedia
Anticiclone delle Azzorre, perché si chiama così, perché lo associamo all'estate e cosa è cambiato negli ultimi anni (thread soprattutto per coloro che sono nati prima del 1990). 1/n
Il nome deriva dalle isole Azzore, idealmente il centro di questa immensa alta pressione. L'area di insistenza dell'anticiclone è subtropicale atlantica, come subtropicali sono le zone dove stazionano i principali anticicloni permanenti.
Perché permanenti? La risposta risiede nella circolazione generale dell'atmosfera, grazie alla quale nelle aree di subsidenza (correnti discendenti) si generano i grandi anticicloni. All'incirca intorno al 30°N.
Il 16 aprile il famoso iceberg #A68 si è fuso del tutto tornando ad essere solo acqua. L'evento ha fatto il giro del mondo ed è stato oggetto di interpretazioni non sempre corrette. Il distacco (2017) e la scomparsa (2021) di A68 non sono conseguenza del cambiamento climatico 1/n
Il distacco di ampi iceberg dalle piattaforme di ghiaccio antartico risponde ad una naturale esigenza delle stesse di mantenere un equilibrio tra spinta del ghiacciaio cui sono legate e azione erodente meccanica/fisica del mare.
Nel caso di #A68 così come di #A74 (vedi tweet linkato), gli studi effettuati dai glaciologi indicano gli eventi come "naturali". La distruzione di A68 è avvenuta perché ormai l'iceberg era da mesi in acque temperate (vedi immagine)
La complessità e l'unicità dell'Italia non sono frutto di opinioni, ma sono fatti oggettivi. L'ironia geologica l'ha voluta a forma di stivale, circondata dal mare e da isole e solcata da montagne. La storia l'ha voluta crocevia di popoli e imperi e l'arte l'ha scelta come regno.
Complessità alla quale non sfuggono neppure la meteorologia e il clima. Si fa presto a parlare di "clima mediterraneo" e "paese del sole"; in realtà l'Italia, da un punto di vista meteo-climatico, è tra le nazioni più complesse al mondo.
1. L'Italia è lunga, di distribuisce su 10 paralleli e unisce l'area climatica centro-europea con quella Mediterranea. 2. L'Italia non è larga, ma è posta su un asse NW/SE, all'interno del quale transitano 12 meridiani. L'Italia unisce l'Europa occidentale a quella balcanica.