Il non indicare, neanche per sbaglio, una causa e/o una responsabilità, né tantomeno, ovviamente, un obiettivo o una soluzione, non è casuale per un politico esperto, ma una scelta precisa.
>
ci riguarda tutti, ma se se ne parla è indispensabile valutarne le cause (come hanno fatto migliaia di scienziati e tecnici nel mondo) e i indicare colpevoli.
Se ci riguarda è d'obbligo analizzare le possibilità di affrontarlo.
>
>
Parlare di "ribellione del clima", invece che deliberata modifica dell'ecosistema, è puro asservimento della funzione politica alla classe e al sistema di capitalismo selvaggio che da decenni è notoriamente responsabile di quanto sta accadendo.
>
>
Rifuggire da una presa di posizione netta, oggi, non è solo discendenza culturale dalla prassi democristiana, è precisa scelta di posizione dalla parte di chi minimizza la #ClimateEmergency e contro alle popolazioni che soffrono.
>
>
Confrontando discendenti dei democristiani, è più onesta ##ForzaItalia a cui di vita, morte, fame, etc. degli esseri umani non è mai fregato un cazzo e si batte per depredare la natura (e ogni altra cosa).
Questa cosa è imbarazzante: @inail_gov concede finanziamenti per progetti in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Bene.
Il meccanismo di richiesta del finanziamento però, evidentemente, è tale da privilegiare chi arriva prima, tanto che esiste un'azienda specializzata,
>
>
che da anni organizza il #clickday (non solo per INAIL pare) e recluta personale (#Cliccatori) per riuscire a registrare quanti più possibile dei propri clienti e aiutarli ad accapparrarsi i finanziamenti.
Nulla di illegale, forse, ma davvero @inail_gov non è in grado di
>
>
costruire meccanismi di registrazione delle richieste, che non siano basati sul "cogli l'attimo"?
Davvero le aziende debbono perdere una parte del finanziamento per pagare dei servizi "parassiti"?
Ma una verifica di @INL_gov e della @GDF sulla regolarità di assunzione di
>
ecco che spunta il giornalista (mestiere che dovrebbe rappresentare la libertà di pensiero e comunicazione) che indica chi ha diritto di parola e chi no, sulla base di "50 sfumature di grigio".
>
il fatto che la nostra società riconosca un ruolo ai cosiddetti influencer, mi lascia decisamente perplesso.
Ri-premesso che questa professionalità può essere riconosciuta a @ChiaraFerragni, ma non a #Fedez, che s'occupa di altro, e l'etichettarli come un unica
>
>
cosa è cialtronaggio.
Possiamo affermare, senza tema di smentita, che in Italia e nel mondo, gli imprenditori d'ogni genere e i loro dipendenti hanno sempre espresso il loro parere.
Anzi, tantopiù erano potenti, tanto più sono cercati e intervistati dai giornalisti, che
>
ecco un tweet dettato dalla stessa testa che l'aveva dettato a Pregliasco.
Come faccio a dirlo? Ma è semplice, l'ideatore possiede lo stesso calendario incasinato.
>
in uno scenario diverso da quello che presuppone l'avversario e quindi le regole non sono quelle indicate. (esempio: «la politica è una cosa diversa dal vendere» - mentre l'oggetto del gioco sarebbe la protezione delle minoranze).
2) suggerire un terzo ambiente di gioco
>
>
laterale, per spiazzare i giudici di gara (lettori) (esempio: «la sovraesposizione e la polarizzazione» - cioè tirare in ballo quantità, per nascondere qualità).
3) rispostare l'attenzione sulla "dignità" dell'avversario (esempi: «vendere cosmetici o bibite», «attività
>
>
UK e loro alleati, fra cui, che strano😳, l'Italia.
Che #Assange sia oggi torturato per le sue rivelazioni, non è un'opinione mia, ma è dichiarato da tutte le maggiori organizzazioni mondiali per i diritti umani e da quelle giornalistiche.
Centinaia di giornalisti, di
>
>
oltre 100 paesi, hanno firmato la petizione "Speak up for Assange", chiedendone la liberazione.
Fra questi anche tanti italiani, a cominciare da @SMaurizi, che a lungo ha lavorato con Assange e i suoi leak, o @BeppeGiulietti, presidente della @FnsiSocial, a cui magari anche
>
mi spiace dovere un po' difendere anche @RobertoBurioni, che è insopportabile con la sua arroganza, ma sul Tuider ci sono un tot di "A B Normal" (cit.) #NoVax, che scrivono cose che voi umani ... (ancora cit.)
Fra tanta
>
>
disconnessione dalla realtà, spicca questo urlatore, che mi ricorda alcuni utenti dell'OPP di Trieste, in cui operavo nel '74, sotto la direzione di #Basaglia.
Non è il fatto che sia fermamente #NoVax che mi ha colpito (ormai ci siamo abituati e lo sono anche alcune persone
>
>
"intelligenti" e rispettabili).
Non è nemmeno il suo cieco credere (ci sono tante persone a cui voglio bene che credono in un qualche dio o in un'altra superstizione).
È la struttura ossessiva e ricorsiva della sua comunicazione che mi preoccupa: