Minithread: Crisi climatica e Covid-19: se il buongiorno si vede dal mattino, non arriviamo a sera. 0/N
Il rapporto dell'#IPCC2021ipcc.ch/assessment-rep… sta giustamente suscitando allarme e discussioni. Che a queste seguano i fatti necessari, è un altro paio di maniche. 1/N
La pandemia ha mostrato quanto sia difficile, per ignoranza e/o interesse, fare fronte a tre tipi di rischi – tipici dei sistemi complessi – che mi pare accomunino i due problemi. 2/N
Gli effetti-soglia reteclima.it/tipping-points…, in cui un piccolo cambiamento può spingere un sistema in uno stato completamente nuovo. 3/N
Gli effetti a cascata o di contagio, generati da sequenze tipo “domino”: reazioni a catena difficilissime da fermarehttps://www.zerosottozero.it/2018/08/10/la-scienza-ci-avverte-di-nuovo-rischio-di-incalcolati-effetti-a-cascata-nel-clima-terrestre/ 4/N.
Gli effetti di isteresi, cioè l’incapacità del sistema di ritornare a uno stato di equilibrio dopo uno choc. Rischi descritti da Ian Goldin e Mike Mariathasan in “The Butterfly Effect…”, Princeton 2014 iangoldin.org/books/the-butt… 5/N
Di fronte a questo tipo di rischi e ai loro effetti, i sistemi sociali possono incorrere in “incidenti normali”, possono cioè generare fallimenti non per un loro malfunzionamento, 6/n
ma perché il modo in cui sono stati disegnati non è in grado di assorbire le conseguenze che questi rischi comportano. I sistemi basati sui principi dell’efficienza si caratterizzano per una scarsa “ridondanza”: la maggior parte degli aerei passeggeri ha due piloti 7/n
e almeno due motori, e, infatti, al decollo e all'atterraggio sia il pilota che il copilota hanno le mani sull'acceleratore nel caso in cui uno di loro perda il controllo. Un altro modo di immaginare il medesimo problema è pensare al buffering o capacità di riserva. 8/n
La presenza di buffer diminuisce il livello di accoppiamento tra le parti di un sistema. Con elevata capacità di riserva, le diverse parti all'interno del sistema diventano più autonome e hanno minore probabilità di entrare in crisi in presenza di eventi esogeni 9/n
Un sistema capace di sopportare i fallimenti è adattativo, non rigido e statico, come invece sono spesso i nostri sistemi basati sull’ottimizzazione, l’efficienza statica e il controllo: …ationaleconomycom.files.wordpress.com/2020/06/when-s…) 10/n
La progettazione di questi sistemi è ciò che è mancato nella gestione della pandemia, ma che non possiamo permetterci di trascurare per affrontare la crisi climatica 11/END
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THREAD. Figli di un dio minore? I lavoratori della cultura e il G20. 0/N
Il discorso di Mario Draghi al “G20 Cultura” del 29 Luglio, pronunciato nello scenario del Colosseo, ricorre a tutti i riferimenti nazional-popolari (sarà il clima olimpico?) sulla ricchezza del patrimonio artistico-culturale del paese: 1/N
“Questo posto stasera con questa luce testimonia meglio di ogni parola come storia e bellezza siano parte inerenti dell’essere italiani.
Quando il mondo ci guarda, vede prima di tutto arte, musica, letteratura, segni della storia antica”. 2/N
Il commento di Calenda ai tweet di Montanari e Lerner riporta al centro il tema del conflitto sociale. Calenda, come molti altri, lo teme. Il conflitto sociale, il riconoscimento di interessi e divergenti, l’organizzazione collettiva di questi interessi, sono tabù. 1/N
Chi li evoca – cioè chi parla di classi, di conflitto di classe, di “padroni” – è automaticamente etichettato come fuori dal tempo o, come nelle parole di Crosetto, come cattivo maestro. Ma è proprio la negazione del conflitto sociale a essere sbagliata. 2/N
Il senso comune, sosteneva Antonio Gramsci, è la concezione del mondo in cui si sviluppa l'individualità morale dell'uomo medio. Dalla casalinga di Voghera, al Leghista di Voghera: come è cambiato il senso comune in Italia? 1/N
Il senso comune funziona da verità del «buon senso» e della saggezza popolare, ma deriva in realtà dalla concezione del mondo della classe dominate e (con Louis Althusser) degli apparati ideologici (e della loro evoluzione). 2/N
Thread. Senza critica. La nuova destra in Europa e il mito della responsabilità individuale.
Oggi su Il Manifesto. ilmanifesto.it/la-nuova-destr… Qui con contenuti extra, 0/N
Ma quali significati, valori e priorità si associano a questa auto-collocazione? I risultati sono piuttosto interessanti, anche se non sorprendenti, e corrispondono alla tesi centrale dell’ultimo lavoro di Marco D’Eramo, “Dominio”. 2/N
Uno studio recente della Fondation pour l'innovation politique si intitola «La conversione degli europei ai valori di destra», ed esamina lo smottamento in quattro paesi, in particolare: Francia, Germania, Italia e Regno Unito. L'auto-posizionamento a destra 1/N
è in testa in tutti e quattro i paesi studiati: il 44% degli italiani si descrive come di destra (31% come di sinistra), contro il 40% dei britannici (25% come di sinistra), il 38% dei francesi (24% come di sinistra) e il 36% dei tedeschi (26% come di sinistra). 2/N
Thread. Letta, i giovani, la fiscalità e i rischi del politicismo. Mio pezzo oggi su Il Manifesto. Qui con Thread di accompagnamento e goccia d’acqua sull’articolo a testimonianza della colazione. 0/N
Perché vediamo sempre le stesse facce nei talk-show politici? Perché discussione pubblica sulle politiche è sempre soverchiata dalla politica? Perché negli altri paesi sui giornali si leggono ottimi articoli sul merito delle politiche, mentre qui “tutto è politica”? 1/N
Perché è morta la sfera pubblica, sostituita dall’opinione pubblica mediatizzata. Perché non ci sono più corpi (e luoghi fisici) intermedi, capaci di articolare e rappresentare interessi, bisogni, conflitti e domande sociali. È la politica disintermediata. 2/N