"Se non si conosce la conformazione di monti e foreste, paesaggi pericolosi e acquitrini, non si possono muovere eserciti. Si rifletta con cura prima di muoversi; vince chi per primo conosce le strategie dirette e indirette." Sun Tzu
2/ La cosiddetta "guerra" al virus che abbiamo "combattuto" in questi due anni, capitanati dai generali del governo, non si è rivelata certamente un'azione ponderata e studiata: siamo stati ingaggiati in una sequela di tentativi incerti e abborracciati.
3/ L'annuncio di restrizioni e imposizioni varie non è mai stato preceduto da alcun obiettivo misurabile; così come mai è stato valutato e comunicato l'impatto delle contromisure a posteriori. Quante vite abbiamo salvato ? Ne abbiamo salvate? Nessuno lo sa.
4/ Si dirà: non c'era alternativa al procedere a tentativi, e probabilmente è vero.
5/ Viene però da chiedersi come mai ogni tentativo ci è stato venduto come lo sforzo necessario che senza dubbio avrebbe apportato un contributo talmente significativo che solo nutrire delle perplessità era considerato eversivo, da incoscienti e stolidi nemici della scienza.
6/ Alcune imposizioni tra l'altro non hanno alcun fondamento scientifico (mascherine all'aperto, coprifuoco, zone colorate). Financo l'efficacia del lockdown è un argomento controverso.
7/ Chi sostiene che lo stay-at-home de noantri (con i nastri della municipale attorno alla altalene nei parchi chiusi e gli uffici aperti) ha avuto un impatto positivo dovrebbe poter spiegare questo.
8/ Ma porre interrogativi rischia di compromettere la vittoria, gli scettici sono eretici e vanno rapidamente silenziati, demonizzati, annichiliti.
9/ Una precisa parte politica, sostenitrice della restrizione perenne, si è resa fautrice di questo meccanismo, nel nome di un inaferrabile concetto di "bene comune", asintoticamente irraggiungibile.
10/ Parte che ha chiesto l'uscita dal governo dei suoi alleati su insulsaggini come il coprifuoco e ha accusato di irresponsabilità chi avallava le riaperture di aprile perché "avrebbero causato una strage".
11/ Ciò senza alcun dato né modello a supporto, tantopiù che le previsioni apocalittiche venivano puntualmente smentite e noi per fortuna potevamo tornare a respirare un po'.
12/ Nessuno andrà mai a chieder conto a questi supporter del "principio di massima precauzione" dei danni che avrebbero creato se avessimo seguito le loro decisioni. Né tantomeno di quelli che hanno effettivamente apportato.
13/ Ora abbiamo il #greenpass, altra imposizione "necessaria", lo strumento che ci "garantirà" quella libertà che "non può prescindere dalla sicurezza" e che salverà il Natale, la stagione invernale e chissà cos'altro.
14/ Ovviamente, come sempre, senza alcun modello a supporto e soprattutto senza alcun obiettivo misurabile dichiarato. Serve a persuadere gli indecisi? Fino a quale percentuale di vaccinati? Serve a contenere i contagi? In che numero? Non è dato saperlo.
15/ Il greenpass è l'ennesima misura che dobbiamo accettare senza conoscerne l'impatto, i limiti, il perimetro. Senza sapere fino a quando sarà necessaria. E tutto ciò acriticamente, perché dissentire è un atto criminale che ti rende un nemico del popolo, del bene comune.
16/ Ci siamo chiusi in casa con i nostri figli, ci siamo bardati in classe e sotto il sole torrido, siamo andati a letto presto, ci siamo tenuti lontani dagli assembramenti dei concerti, dai festeggiamenti che avrebbero causato "certamente" delle stragi.
17/ Abbiamo accettato, per noi e nostri figli, che mostrare un lasciapassare che rivela una nostra condizione sanitaria sia il presupposto fondalmentale per accedere a qualsiasi tipo di attività, che sia l'ufficio o la palestra.
18/ Io credo che sia inaccettabile, in una democrazia liberale, convivere con questa mancanza di trasparenza da parte di chi governa e che comporta l'accettazione ad libitum di imposizioni delle quali ignoriamo il fine ultimo, l'effetto e la temporaneità.
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Tra obbligo e #greenpass, ritengo preferibile l'obbligo; che tuttavia sembrebbe superfluo dati alla mano.
2/ Nutro però una peplessità su una questione di principio che esula da considerazioni sanitarie: c'è una totale indeterminazione negli obiettivi stabiliti, o meglio, non è stato stabilito nessun obiettivo misurabile.
3/ Si impone ai non vaccinati un trattamento sanitario con la motivazione precipua di un contributo necessario al bene comune (nonostante la loro scelta personale).
Ciò omettendo qualsiasi parametro che chiarisca, ex ante, quando gli obiettivi dell'obbligo saranno raggiunti.
2/ Chiunque, riguardo al #vaccinoCovid, abbia provato a condividere le proprie perplessità, anche moderate e circoscritte (es. all'opportunità di sottoporlo ai giovanissimi), è stato deriso, bullizzato e additato aprioristicamente quale bifolco opportunista nemico della scienza.
3/ Tale fallacia retorica è chiamata "colpa per associazione", un caso particolare di argumentum ad hominem.
1/ L'espressione "fiducia nella Scienza" è un artificio retorico che surrettiziamente introduce la dicotomia "scelte motivate dalla ragione" vs "scelte motivate dall'irrazionalità".
2/ Sottende un'interpretazione ingenua / animista della Scienza, rappresentata come un soggetto unico pensante, capace di indurre decisioni tramite una propria visione, una propria volontà. Ma la Scienza è fatta di metodo, ipotesi e di persone.
3/ La comunicazione scientifica è necessariamente disintermediata. Le scelte politiche ed etiche sono indotte a loro volta da un'ulteriore rivisitazione delle ipotesi scientifiche.