...il tecnico per eccellenza, l'unico in grado di attingere alla Verità, e cioè il filosofo re.
Aristotele, invece, pur sostenendo il ruolo fondamentale del filosofo, del tecnico e del sapiente in quanto faro e guida cui spetta il compito di indirizzare ed educare i più...
...non crede che quella del filosofo re sia la soluzione migliore, perché ritiene che il giudizio dei più (cioè della folla, il giudizio dei non eletti) riesca comunque ad arrivare, seppure in modo diverso, ad una qualche forma di verità:
In quest'ottica ecco che la tanto vituperata filodossia ricquista una certa luce. La democrazia ateniese si fonda su questo principio, che i molti riescano comunque ad arrivare a conlusioni altrettanto nobili, da un punto di vista conoscitivo e intellettuale, rispetto agli eletti
Ciò detto è chiaro che non tutto sia bianco o nero, ed a seconda del periodo storico il discorso intorno alle qualità della folla (o comunque dei più, del popolo, delle classi subalterne) possa assumere cromie indulgenti o piuttosto aspre, ma di certo, sopratutto oggi...
...mi sembra che il tema stia tornando quanto mai attuale e sentito.
ps. come al solito un grazie a @Fabiusfax perché mi capita spesso la sera di ritorvarmi a pensare anche grazie ai suoi pungoli!
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Nel ringraziare il Sen @AlbertoBagnai per la segnalazione, invito tutti a leggere l'articolo qui linkato su ciò che sta avvenendo circa la modifica dell'art 9 e 41 della nostra Carta.
Qui l'articolo👉bit.ly/3u0J1kK
Solo una sottolineatura.
Amabilissima l'apertura dell'articolo che ho adorato sia nella forma che nel contenuto:
Si parla di "normazione iconica", cioè quel tipo di "sovralegificazione" che tende a declarare princìpi e simbologie di tipo assiologico che però finiscono per...
...alterare perniciosamente i delicati equilibri all'interno dell'edificio del diritto.
In particolare il rischio primario è quello per il quale l'attività economica e l'iniziativa imprenditoriale possano trovare un forte ostacolo al loro esistere ed ampliarsi.
In che modo?
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Mi sono anche stufato di argomentare ciò è abbacinante di per sé!
Che questa linea governativa è un cachinno scrosciante inviso al buon senso, alla libertà, alla razionalità e alla scienza.
Direte voi "ma chissene se non argomenti...già non ti legge nessuno, ma chi sei?!"
1/5
Rispondo, avete ragione. Sono un nessuno...che si era illuso che pure il pensiero degli ultimi contasse qualcosa in democrazia.
Il diritto della minoranza, il pluralismo, l'egida contro il diritto dei più.
2/5
E tutto questo, che dovrebbe essere il fondamento evangelico consustanziale all'essere democratico, pare oramai solo l'ombra di quell'inchiostro che troneggiava, altèro, su pagine di pergamena, bianche e fulgide.
3/5
#Bagnai giustamente cita Hannah Arendt (intellettuale immensa).
Il punto è esattamente questo:
Se qualcuno ha letto stralci del suo pensiero, non è difficoltoso scorgere analogie con alcune dinamiche che si stanno reificando intorno alla gestione vaccinale. 1/5
Una su tutte:
Qual è la caratteristica principale di un ideologia totalitaria?
Il fatto che dal momento seguente all'accettazione di alcuni dati prodromici (in questo caso, vaccino come unica arma contro il virus, vaccino come strumento per immunizzazione di gregge),
2/5
Tutte le azioni che seguiranno saranno marmoreamente consequaziali rispetto a quelle premesse, capaci di costruire una narrazione dalla quale risulterà impossibile evadere, in grado di spiegare la realtà in modo stringente, monoliticamente, senza possibilità di resipiscenza.
3/5
A leggerlo mi sono venute in mente due suggestioni.
La prima: "...facilitare la ristrutturazione del debito nei paesi a livello eccessivo di indebitamento..."
Insomma, visto che da PdC italiano Draghi non riesce a contare quanto 1/5
contava da presidente di BCE (ed è ovvio) gli garba l'idea di poter interpretare un ruolo internazionale che profumi di quelle posizioni "alamanne" che sono nei nostri riguardi.
La seconda: Nell'affidarsi al conforto del lemma "resiliente" afferma, inusitatamente, che...
2/5
...grazie agli "investimenti nella trasformazione ecologica e digitale" i paesi africani hanno potuto portare avanti riforme efficaci, "coraggiose, trasformative ed inclusive".
"lo smart working è stato utile perché nel momento più complicato della pandemia ci ha consentito di gestire il Paese" ma "oggi io dico più Green pass, meno smart working".
A me pare 👇
Nessuna obiezione di ordine tecnico sullo strumento del GP sembra scalfire la granitica sicurezza che sia il grimaldello più giusto per "tornare alla normalità".
Una normalità che si è vista dipinta in vari modi in questa retorica del post pandemia:
Un nuovo modo di vivere...
...lo Smart Working, da soluzione emergenziale assurge a soluzione di sistema, coerente con il concetto stesso di progresso. Da una parte l'eolico e l'auto elettrica, dall'altra il telelavoro, che ha costi marginali inferiori (si pensi alle trasferte, pendolari, mense, etc)
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Un dato che vale la pena sottolineare, anzi RI-sottolineare.
È stato firmato un documento conclusivo su quelle che saranno le linee guida "argine" (anche se non definitive) cui dovranno attenersi Parlamento ed Esecutivo approcciando la futura Riforma Fiscale. 1/8
Anche se si tratta di una riforma allogena per genesi, indotta dalla burocrazia Unionista, affinché si possa in futuro beneficiare dei tanto determinanti esborsi semestrali del Piano #NGEU, tale riforma promette comunque di essere un cambiamento radicale del Fisco italiano.
2/8
Orbene, data l'enorme portata di una riforma di questo tipo è pressoché inaccettabile questo specifico risvolto politico, democratico:
La quasi totale assenza di contributo fattivo alla redazione del surriferito documento-guida del primo partito di maggioranza relativa!
3/8