su #la7 è andato di nuovo in onda un grande classico del giornalismo italiano: una giornalista che passa le vacanze sullo Yacht di #debenedetti che insieme a un altro giornalista che ha lavorato per #debenedetti una vita intervistano #debenedetti. tema: #debenedetti 1/20
prossimo step: chiudere gli studi televisivi e trasmettere direttamente dalle suntuose dimore dei 4 o 5 multimiliardari maschi bianchi un po' attempati che controllano l'informazione italiana. con i giornalisti che tra un elogio e l'altro danno pure una pulitina al cesso 2/20
ma se il servilismo italiano ci mette sempre anche del suo, il problema non è certo solo nostro. è il destino inesorabile che tocca all’informazione in regime di libero mercato 3/20
in un mondo dove tutto è merce e tutti siamo semplicemente consumatori, l’informazione non fa certo eccezione. e cosa succede alle merci è cosa nota: si chiama concentrazione 4/20
come per la birra: mille marchi diversi, ma stesso identico contenuto, e giusto una manciata di produttori. Che in Italia sono sostanzialmente 3. Il più grande dei quali controlla da solo oltre 350 marchi per una quota di mercato che supera il 30% 5/20
anche nei media negli ultimi anni il processo di concentrazione ha subito un’accelerazione spaventosa: se in tutto il 2012 c’erano state operazioni di M&A per meno di 60 miliardi, nei soli primi 4 mesi del 2021 sono già stati abbondantemente superati gli 80 miliardi 6/20
e così in Italia si è arrivati al dominio dei 4 cavalieri dell’apocalisse: 4 gruppi che si spartiscono poco meno del 70% del mercato della carta stampata. e che sono sostanzialmente indistinguibili tra loro 7/20
in particolare quando si tratta di parlare delle classi sociali che non hanno il privilegio di accedere ai loro salotti 8/20
è il caso della lotta senza quartiere che da mesi i giornali italiani portano avanti all’unisono contro i furbetti del #redditodicittadinanza: decine di titoli quotidiani per un danno totale stimato di meno di 100 milioni di euro 9/20
meno di un decimo di quanto risulta si siano ciulate l’80% delle aziende ispezionate nel solo 2019. che però vanno comprese ed aiutate 10/20
il problema è che per le grandi firme delle principali testate, gli abitanti delle nostre periferie sono soggetti esotici al pari degli aborigeni australiani: li hanno visti in foto in qualche reportage su vanity fair, ma non ne hanno mai conosciuto manco uno da vicino 11/20
ecco com'è che uno come @MarcelloSorgi arriva a dichiarare che “1 milione di euro è il valore di un appartamento familiare, come quello in cui tutti noi abbiamo vissuto con i nostri figli finchè sono stati con noi” 12/20
l’altro punto è che se l’informazione è una merce come tutte le altre, pur di venderla bisogna essere disposti a tutto. anche a raccattare colossali figure di merda 13/20
nel marzo 2020 @AndreaScanzi in un video diventato virale dichiarava “questa non è una malattia mortale, porca di una puttana. non succede una sega nel 99,7%. è una cazzo di infezione curabile, esattamente come l’influenza. porca puttana sono incazzato nero” 14/20
poco dopo usciva con l'instant book #icazzaridelvirus. Sarà un autobiografia, penserete. E invece no: è un j'accuse contro chi aveva sottovalutato il virus. E il bello è che la gente glielo ha pure comprato. E Scanzi continua ad essere il giornalista più influente del paese 15/20
Perchè ormai il giochino è quello: i giornalisti in livrea che si occupano delle cose serie da un lato, e dall'altro la corsa a chi la spara più grossa per divertire il popolo. Tanto dei media non si fida più nessuno 16/20
Secondo questo studio soltanto il 40% degli italiani si fida dei nostri media. In Cina, che nella classifica della libertà di stampa è terzultima a livello globale, sono il 70% 17/20
perchè la gente sa che non diranno mai qualcosa di particolarmente sgradito al partito, ma almeno evitano di inventarsi una puttana diversa ogni giorno per raccattare qualche like 18/20
perchè come diceva #gramsci "Io non sono mai stato un giornalista professionista, che vende la sua penna a chi gliela paga meglio e deve continuamente mentire, perché la menzogna entra nella qualifica professionale" 19/20
ma ieri di fronte all'inizio della Fase 3 della Grande Guerra ci siamo scordati di raccontarvi l'arrivo nella colonia Italia dell'Imperatore dei 4 mari, sua Eccellenza Mr Larry Monopolio Fink
nelle ultime settimane ci siamo occupati di questo distopico piano di svendita definitiva e totale di quel poco di sovranità economica che c'è rimasta da parte del governo degli svendipatria, e della guerra dei monopoli finanziari USA contro l'anomalia mercantilista tedesca
qui abbiamo parlato della scalata di Unicredit (che ha come principale azionista proprio BlackRock) a Commerzbank, e cioè una delle banche che maggiormente continuano a finanziare il capitalismo produttivo tedesco:
la Fase 3 della Grande Guerra dell'Imperialismo a guida USA contro il resto dell'umanità è iniziata
la fase 1 è la guerra commerciale inaugurata da Trump ed estesa da Biden contro l'ascesa economica della Repubblica Popolare di Cina. Che non sta andando proprio benissimo
la fase 2, la guerra per procura contro la Russia in Ucraina. Che non sta andando proprio benissimo
ed ecco allora come si arriva alla fase 3: l'estensione dello sterminio dei bambini arabi dalla Palestina a tutta la regione. A parte sfogare la frustrazione contro un po' di civili inermi, riuscirà a compensare dalle labbrate a 4 mani e dalle umiliazioni subite fino ad oggi?
DEL GESTO DI AARON BUSHNELL SUI GIORNALI ITALIANI NON C'E' TRACCIA
non dico che non gli è stato dato il giusto risalto. proprio NON ESISTE LA NOTIZIA
su nessuno eh: giornale, libero, verità, foglio, corriere, repubblica, stampa, domani 1/
NIENTE DI NIENTE. fanno eccezione Il Manifesto, con un sintetico ma rispettoso minieditoriale, il Fatto
e il sole24 ore, che riporta una piccola foto in prima pagina.
scusate, son diventato tutto d'un tratto un ingenuo moralista bacchettone io, o QUESTA COSA E' UNO SCANDALO?
2/
di solito, giustamente, si sottolinea come l'informazione venga trattata come una merce al pari delle altre, e come questa cosa svilisca il ruolo che l'informazione ha come prerequisito per la formazione della coscienza dei liberi cittadini e per un dibattito democratico
3/
Lui Si chiama Oles Horodestkyy, e da qualche mese è ospite immancabile di ogni dibattito possibile immaginabile sulla guerra, durante i quali non manca mai di mandare messaggi
distensivi di pace e fratellanza
“i nostri nemici ci vogliono morti, e quindi non abbiamo spazio per un compromesso”
d’altronde, è una voce autorevole,
è il presidente dell’associazione cristiana degli ucraini d’italia.
Che cos’è?
Boh, nessuno lo sa, e visto che dice cose che
piacciono alla gente che piace, nessuno ha sentito il dovere di andare a verificare
c’abbiamo provato noi:
siti web non ne abbiamo trovati
e neanche profili social. Proprio su nessun social l’associazione però compare in alcuni siti che elencano le organizzazioni no profit
La #guerra in #Ucraina ci sta insegnando molte cose di cui almeno 4 ci sembrano veramente rilevanti.
S siete curiosi di saper quali sono venite con #noi alla #scuola (per non dire all'Università ) del #doppiostandard 1/7
Queste 4 cose le ha elencate @pappe54, un accademico #israeliano che da decenni si batte per smontare la #Propaganda del suo stesso paese: uno che se ne intende, insomma. 2/7