#15dicembre#Afghanistan ho guidato per due e giorni e mezzo per raggiungere uno dei monumenti più misteriosi e più straordinari d'Asia se non del mondo: il minareto di Jam
Oggi in grave PERICOLO. Secondo i locali sono il primo straniero ad arrivarci dal 2007
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A lungo il minareto più alto del mondo (65mt), ancora oggi una delle torri in mattoni più ardite, non c'è certezza del perchè sia stato costruito nel 1190 in questa remota e inaccessibile valle della provincia forse più remota d'Afghanistan. Sarebbe l'ultimo segno della
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Civiltà della Montagna Turchese, l'unico impero montano della Storia che conquistò da questo remoto angolo d'Asia vaste parti del continente. Il minareto è alla confluenza di due fiumi, le ultime feroci piene (nel gioco di siccità e flash flood, piogge breve e potenti)
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Ne hanno destabilizzato la parte sommitale (la fissurazione all'interno è impressionante). Restaurato dall'arch. Andrea Bruno in una complessa campagna terminata nel 2006, il minareto ha URGENTE bisogno di interventi altrimenti crollerà
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Finita la guerra ci sono le condizioni di sicurezza per operare nell'area (nella foto bandiere dell'Emirato sulla sommità). Per 15 anni ho provato a raggiungerlo ma sarebbe stata una missione suicida. C'è bisogno di mobilitare tecnici ed esperti e di farlo subito
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Assieme alla piana di Bamyan (riconoscimento alla memoria) è l'unico monumento nella lista @UNESCO d'Afghanistan. Non è solo una questione di cultura. Potrebbe essere un motore di sviluppo e turismo per la depressa area di Ghor (come negli anni '70)
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La sua superficie è completamente ricoperta da intricate decorazione di una bellezza mozzafiato, che hanno ispirato ampia parte dello stile di opere del genere per molti secoli. Va consolidato e le acque irregimentate. NON PUÒ ANDARE PERSO.
Presto mio reportage su @Tg3web
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I drove for 2.5 days to reach the most remote district of one of the most remote provinces of Afghanistan, Ghor
I accomplished a journey I had been attempted for the last 15yrs. Finally is no more a suicidal mission
Locals told me I was 1st foreigner they had seen since 2007
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My goal was to spread awareness about the risk of losing the minaret of Jam, one of the most mysterious and beautiful landmark of Asia if not of the world. Built in 1190 as d tallest (65mt) brick tower of the world, none really knows why it's in such an inaccessible valley
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Probably the minaret is the last sign of the Turqoise mountain civilization, the only mountain empire ever seen on this planet.
Italians took care of it in a long campaign (1976-2006) slowed by the war. Unfortunately climate change is threatening its stability.
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The deadly combination of draught and flash floods (plus a drone strike in the vicinity, according to locals) have dislocated the top part of the minaret. With the winter approaching, if the world doesn't act NOW this incredible landmark can go lost forever
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It could not just be a loss for history and humanity, in a country facing an economic meltdown, this landmark can be a potential attractor to keep on building tourism as seen in the bordering Bamyan province
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The minaret of Jam is one the two Afghan places in the world heritage list of @UNESCO
Evidently IEA has not skills and means to save this landmark. It is another front where the World must act without turning its back to Afghanistan. Now in the area there is security so
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Works could start asap. Someone is maybe thinking that Afghan priorities are famine and ISKP, true but we can't forget that culture and education are war victims whose loss can produce devastating effects for generations.
I hope my daring journey could be of any help
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#12dicembre#Afghanistan se oggi avete tempo (è domenica) ci sono alcune letture imperdibili. Da mesi vi racconto delle responsabilità di Khalilzad e Trump e delle dinamiche legate alla caduta di Kabul ma in questi giorni sono usciti due saggi (+ che reportage) da non perdere 1/5
L'altro pezzo imperdibile è del grande @mattaikins (scrive un pezzo all'anno più o meno ma è sempre un capolavoro) che ricostruisce la caduta di Kabul. Link per leggerlo gratis 3/5 mail01.tinyletterapp.com/mattaikins/new…
#11dicembre In viaggio attraverso aree montane, su sterrate e mulattiere per raggiungere il distretto forse più remoto della più remota provincia d' #Afghanistan
Un viaggio indietro nel tempo tra le vette dove Alessandro Magno credette di aver trovato la caverna di Prometeo 1/7
Un viaggio dove la strada non finisce mai e dove dopo ogni valico, ogni vallata, ogni villaggio, ogni cambio di paesaggio, ogni notte passata a terra sui tappeti con una stufa a carbone e diossina, dopo ogni piatto di riso e montone in cui tutti affondano le mani, 2/7
dopo la neve che copre il deserto, dopo ogni indicazione sbagliata, dopo benzinai che versano il carburante con le caraffe, dopo ogni posto di blocco e ogni tramonto arrivato troppo presto, dopo che la polvere ti è entrata dappertutto 3/7
#10dicembre#Afghanistan Sono tornato a Kabul dopo un complesso viaggio nelle aree montane, per raggiungere quello che è forse distretto più remoto della provincia più remota del Paese (domani vi racconto perchè). Sono stato accolto nella capitale da una serie di esplosioni 1/5
Non è chiaro il numero, c'è chi dice cinque, io ne avrei sentito una sesta. Di sicuro la prima e la peggiore è avvenuta (al solito) nell'area occidentale (hazara quindi sciita) dove è esploso un pulmino "taxi collettivo". La mano è chiaramente quella dell'ISKP che non riesce 2/5
A sfidare i talebani e allora colpisce inermi civili "infedeli" (gli sciiti appunto, corrente mussulmana). Ormai è uno stillicidio di MIED bombe magnetiche una al giorno o quasi. Al momento dal punto di vista generale sicurezza nel Paese non è mai stata così buona come oggi
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#Afghanistan#7dicembre "Il giorno in cui abbiamo perso tutto" è una frase che mi sto sentendo ripetere incontrando persone che si sono rinchiuse in casa o che da casa sono fuggite in attesa di lasciare il Paese. Quel "giorno" è il 15 agosto quando Kabul è caduta 1/8
Per chi ha creduto nella democrazia, nei diritti delle donne, nel libero giornalismo è stato un trauma senza pari. Non si tratta solo di rischio personale (ne parlo dopo) ma di impossibilità di continuare quello che si faceva fino al giorno prima, 2/8
Si tratti di un lavoro in una casa rifugio per le donne o di quello in una tv locale. La fine di una vita costruita in 20 anni. A livello di sicurezza cosa sta accadendo per questi possibili bersagli? Difficile dirlo visto che nelle province è scomparsa l'informazione.
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#5dicembre#Afghanistan cercando un punto di osservazione sulla periferia occidentale di Kabul, cresciuta incredibilmente negli ultimi due anni, sono salito su una collina che ho trovato anch'essa cambiata 1/7
Il 5 maggio scorso un'autobomba (3 esplosioni secondo altre fonti) ha fatto una strage davanti ad un liceo poco distante, al cambio turno pomeridiano. Oltre 90 vittime, tra i 16 e i 18 anni. Una parte di loro sono sepolti qui 2/7
"Qui riposano i fiori" recita un grande cartello. La cosa più assurdo dei conflitti lontani è che i morti diventano numeri e sono pure numeri precari perché i feriti gravi che muoiono nei giorni successivi non vengono mai conteggiati. 3/7
Il 5 maggio scorso davanti ad un liceo poco distante da qui c'è stata un'esplosione (3 secondo alcune ricostruzioni) una autobomba ha colpito la scuola al cambio turno con le ragazze che entravano. È stata una strage con oltre 90 morti. Una parte di loro sono sepolti qui 2/7
Su un cartello c'era scritto "qui riposano i fiori". Ragazze e ragazzi tra i 15 e i 18 anni. Se c'è una cosa orribile delle guerre lontane è che i morti vengono trasformati in numeri. Con i bilanci perennemente approssimativi perché vengono dimenticati i feriti gravi 3/7
Quelli che muiono nei giorni successivi. È l'algebra del conflitto. Quell'attentato venne negato dai taleb e attribuito all'ISKP, il braccio locale dell'ISIS, che odia gli sciiti (il liceo era in un quartiere hazara) e le donne.
A Kabul e nel resto del Paese non si combatte+
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