Thread by @_Nico_Piro_

#Afghanistan #27dicembre #donne ho scattato questa fotografia nella via dei forni, una stradina laterale di Kabul che si imbocca ormai solo per evitare l'ingorgo verso il centro. È fiancheggiata da botteghe di artigiani che costruiscono forni da interrare, quelli dove
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Si cuoce il pane "nan". Nella foto si incontrano due donne, una con il burqa (ma sollevato sopra la testa), l'altra solo con il capo coperto (ricorderei che accadeva anche nei nostri paesi fino a 30/40 anni fa). La donna in burqa è probabilmente una mendicante, da anni
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L'abito tradizionale a Kabul è ormai riservato a prostitute e mendicanti (oppure a chi arriva dalle province). Il ministero per il vizio e la virtù sta lentamente ricominciando ad emettere le sue odiose norme, l'ultima riguarda le donne con il velo (non si precisa quale) 3/10

Obbligatorio per i viaggi su mezzi pubblici ( per i viaggi oltre i 70km le donne dovranno essere accompagnate da un familiare maschio, una decisione gravissima). I
talebani sono divisi, sanno che queste scelte li mettono ulteriormente all'angolo sulla scena internazionale
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Ma così mediano con la loro ala oltranzista. Come ci dimostra la foto pubblicata sopra i talebani hanno anche un grosso problema interno.
Le ragazze non vanno a scuola da +100 giorni (siamo nella pausa invernale ma non c'è ancora data per la riapertura classi femminili) e...
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Le donne non lavorano piú salvo che nella sanità dove peró, come tutti dipendenti pubblici, non ricevono stipendio da 5 mesi. Nel video protesta di oggi dei lavoratori della sanità. "Abbiamo fame" dice la donna. La crisi economica è di per sè gravissima ma
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Con l'esclusione delle donne dai posti di lavoro si è tolta a tante famiglie un'altra entrata. Ieri poi l'uccisione di un giovane per mano talebana in Panshir ha portato a proteste di piazza (altro che la resistenza di Massoud Jr) con il responsabile talebano della sicurezza 7/10

Che è stato costretto ad uscire dalla sede del governatorato per rassicurare la folla (pagherà qualcuno? Sin'ora promesse del genere mai rispettate.
C'è una donna in particolare che sta soffrendo dell'impossibilità di lavorare con gli uomini, la mia amica Leilà
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La "madre di tutti gli eroinomani" di Kabul ha dovuto sospendere le attività al suo centro di disintossicazione e al ristorante dove impiegavi ex-tossici. Non ha perso la sua grinta ma ormai pensa solo al giorno in cui potrà lasciare l'Afghanistan.
Ci siamo incontrati a casa
9/10

Leilà spera in un visto perchè la sua vità così non ha senso. Prima di salutarmi mi ha regalato una miniatura. "Tanto non potró portarla via con me". Illustra un poema famoso (di cui so poco) e riguarda proprio l'aiuto per gli altri.
Quello che lei ha saputo sempre dare
10/10