Come promesso parliamo di riforme universitarie, e cominciamo con quella che forse non è nemmeno una riforma, ma l'assestamento di un sistema universitario nuovo e inedito. Spesso sottovalutata rispetto al botto della riforma Gentile, in realtà è più importante: la legge Casati
E' importante perché ha conseguenze che così durature non le aveva previste nemmeno il suo estensore, che pensava di avere dato una sistemata nell'emergenza mentre le ultime vestigia cadranno nel 1980. CENTOVENTI anni dopo, praticamente
Ma dicevamo emergenza. La legge è promulgata il 13 novembre 1859: tecnicamente il regno di Sardegna è in guerra, e la legge non passa nemmeno per il Parlamento perché il governo ha i pieni poteri. Ufficialmente nasce per unificare i sistemi educativi di Piemonte e Lombardia
Ma tutti ormai sanno che almeno tutto il centro-nord sarà unificato a breve, Emilia Romagna e Toscana sono pronte, e a Firenze qualcuno ha già pensato di intervenire sull'università creando il nuovo Istituto di studi superiori contrapposto alla paludata Pisa
La legge del conte Casati serve quindi anche a stoppare questa vivacità, lasciando al futuro governo nazionale l'ultima parola. E interviene in modo massiccio su tutti i livelli d'istruzione, con conseguenze enormi. Ma a noi interessa l'università
E a differenza che nel resto si vede subito che sull'università non si possono fare cose troppo grosse. Gli atenei, che in Italia sono tanti (soprattutto dove la situazione politica era più frammentata, attorno all'Appennino centrale) preesistono lo Stato nazionale
Sono realtà consolidate, che per di più ospitano e formano la futura classe dirigente, quel 2% di maschi che guiderà il paese in politica, nei tribunali, persino dalle chiese. E' riuscita a rifare tutto dalle basi la Francia, ma là c'è stata una rivoluzione
Una rivoluzione che ha cancellato tutti i resti dell'"antico regime", comprese le corporazioni universitarie. E proprio al centralismo della Francia il regno sardo si ispira nella legislazione per portare avanti una faticosissima opera di laicizzazione
Con l'università allora bisogna scendere a compromessi. Il ministero ha un ruolo centrale, definisce programmi di studio, stato professionale dei docenti, valore dei titoli ecc. Ma a differenza della Francia università non sono trasformate in scuole alle dipendenze del ministero
Rimangono in piedi, tutte, anche quelle piccole. Anche quella di Sassari, che raccoglie forse 15-20 studenti per i quali si attivano borse di studio per farli studiare a Torino (di una di esse usufruirà più tardi un certo Antonio Gramsci), ma che resta per le resistenze locali
E restano le facoltà, che sono 5: Lettere, Scienze, Giurisprudenza, Medicina, Teologia. Se si va a vedere, si tratta ancora di un'articolazione di diretta derivazione medievale, con le prime due facoltà a strutturare il sapere generale e le altre le professioni intellettuali
Poi Teologia verrà chiusa, nel 1873, perché la Chiesa cattolica non riconosce le facoltà statali e si fa le sue, per la formazione degli alti ranghi del clero (e poi Teoogia in Italia non ha mai tirato, per fare carriera a Roma era meglio il Diritto)
Le altre resteranno, e per decenni gli altri percorsi post-secondari saranno fuori dall'università, o saranno scuole di applicazione separate, come quelle per ingegneri, a Milano e Torino, a cui si accede dopo 2 anni di Matematica. Si chiameranno Politecnici
E questo compromesso si vede soprattutto in quello che diventa rapidamente il centro nevralgico dell'amministrazione degli atenei: il reclutamento dei professori di ruolo. Che come standard trova subito il modello del concorso a cattedra singola
Molto diverso dai reclutamenti ministeriali francesi e dalla selezione degli abilitati tedesca, esso diventa subito un campo di tensione tra locale e nazionale: la commissione è di nomina ministeriale, ma deve esprimere la comunità accademica, allora piccola e potente
Una tensione così evidente che fino al 1875 le assunzioni avvengono quasi solo attraverso una procedura eccezionale, quella della chiamata per "singolare perizia", senza concorso. Del resto per il nuovo stato serve personale fedele, e non è detto che i vecchi docenti lo siano
Qualche concorso si fa, a Giurisprudenza e Medicina, ambiti in cui rappresentanti della comunità accademica non lavorano solo all'università, ma hanno potere anche nel "mondo reale". Inizia quindi a delinearsi una differenza di peso nel mondo dei docenti che avrà una lunga storia
A complicare il quadro, poi, c'è il tentativo di introdurre in questo quadro amministrativo alcune novità che prendono spunto dalla Lehrfreiheit tedesca. Viene sancita la libertà d'insegnamento e di ricerca, e ai professori ordinari (assunti dal ministero) e straordinari...
...(assunti dalle singole universita) si affiancano i "privati docenti", giovani studiosi in carriera o professionisti che coi loro "corsi liberi" ampliano l'offerta didattica al di fuori dei campi tradizionali
In conclusione, il quadro che si offre è complesso, fatto di spunti giustapposti e non ben armonizzati. Subito si capisce che bisogna intervenire su questi equilibri per renderli più chiari e solidi, ma si vedrà presto quanto questo è difficile
Della legge Casati si parla in tutti i manuali di storia.
Di Carlo Matteucci e Guido Baccelli no. Eppure sono i due dioscuri dei tentativi di riforma universitaria nell'Italia liberale. Tentativi falliti, per quello che è stato definito un "cimitero di ordinamenti" mai applicato
Matteucci, fisico, è ministro dell'Istruzione nel 1862. A lui si deve uno sforzo di omologazione delle università pubbliche per calendari, amministrazione, tasse ecc. Un'omologazione che spesso cancella i tratti specifici dei vecchi ordinamenti
Ma del resto l'obiettivo di Matteucci è ancora più ambizioso: fare di tante università un unico sistema organico. E farlo con la forza del dirigismo ministeriale. Il suo regolamento di fatto individua nel Regno 6 università propriamente dette
Gaetano Salvemini, 1952 (recensione a "Educazione e autorità nell'Italia moderna" di Lamberto Borghi)
"Nelle condizioni a cui è ridotta la scuola italiana, bisogna concentrare tutte le forze per ridurre più che sia possibile i danni della situazione attuale.... ->
Le riforme scolastiche benefiche non producono i loro effetti benefici che a lunga scadenza; le situazioni malefiche producono risultati immediati. ->
Noi assistiamo oggi in Italia a uno sforzo metodico per rendere meno efficiente che sia possibile la scuola pubblica, e creare sulle sue rovine un sistema di scuole private, i cui alunni sappiano recitare il 'Salve Regina' e niente più. ->
Appunti per una storia della #DaD, delle trasfigurazioni che ha avuto e, soprattutto, della narrazione che vi si è costruita
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Chi fa il mio mestiere impara subito che non può scrivere la storia di un fenomeno chi ci si ritrova in mezzo, prima she sia giunto a conclusione
Ma chi fa il mio mestiere, affinando gli strumenti, sa che non si può partire nello scrivere una storia che dalle impressioni messe insieme, cin difficoltà e senza informazioni complete, dai contemporanei
Ve la ricordate questa discussione?
Quel che si è chiarito è che a difficoltà della scuola a farsi strumento per la riduzione delle disuguaglianze arrivava da lontano già allo scoppio della pandemia, e prendeva strade complesse
Concentrarsi sugli effetti che la DaD ha sulle disuguaglianze significa rischiare di scambiare causa ed effetto. Le disuguaglianze erano radicate già prima, e da tempo aveva difficoltà ad affrontarle anche una istituzione come la scuola editorialedomani.it/idee/commenti/…
Una istituzione che ha espressamente il ruolo di sostanziale gli obblighi che la Repubblica si è data con l'art. 3 della Costituzione.
Se alternativa al nulla che ci sarebbe stato nella primavera del 2020, o a questa tendenza a trasformare la pandemia in problema individuale...
Bellerofonte è l'eroe più celebre legato alla città Corinto, ma non figura tra i nomi più noti del mito greco. Di lui si ricorda quasi solo l'uccisione della Chimera. A me però i racconti su di lui sono rimasti impressi per un altro motivo 👇
Fuggito da Corinto per una colpa di sangue (l'uccisione del re o di un suo parente stretto) giunge a Tirinto, dove il re Preto (il fratello dell'Acrisio nonno di Perseo...) lo purifica. Ma la moglie di Preto si invaghisce di lui
Rifiutata, ella racconta al marito che Bellerofonte aveva tentato di sedurla. Preto, non intendendo violare l'ospitalità, manda allora Bellerofonte da re Iobate di Licia, suo suocero, con una lettera contenente "segni di morte", in pratica la richiesta di ucciderlo su commissione
DIPLOMI QUADRIENNALI
Una riforma per la quale i nostri kompetenti sembrano fare gli occhi a cuoricino: tagliare di un anno le secondarie superiori. Perché? Come? E che senso ha?
THREAD👇👇👇 miur.gov.it/-/diploma-in-4…
Dopo il fallimento della ben più articolata proposta Berlinguer del 1999-2000 ne è cominciato a parlare nel 2013. Le sperimentazioni sono cominciate tra 2017 e e 2018, coinvolgendo un numero sempre maggiore di classi. Oggi iniziano a essere disponibili i primi diplomati
Finora la sperimentazione non è risultata popolarissima, e il ministero non ha ancora trovato una "narrazione" per venderla, anche se la strada per una generalizzazione delle nuove tempistiche sembra ormai decisa