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Pochi mesi fa, con l'eco dei cannoni ancora lontana dallo sconvolgere l'Europa, nel suo tradizionale discorso di Capodanno il presidente della Repubblica della #Finlandia, Sauli #Niinistö, pronunciava parole all'apparenza inusuali.
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"E va detto ancora una volta: il margine di manovra e di scelta della #Finlandia include anche l'opportunità di allearsi militarmente e fare domanda per l'adesione alla #NATO, se lo decidiamo".
Così è stato, come prova la dichiarazione congiunta con la premier, #SannaMarin.
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Un momento chiave del processo che ha portato Helsinki ad annunciare una svolta storica nel giro di poche settimane, è stata la visita a Stoccolma, il mese scorso, proprio della ministro capo Marin.
La 36enne socialdemocratica si è presentata dall'omologa svedese Andersson,
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comunicando l'intenzione della #Finlandia di accelerare nel processo di adesione alla #NATO.
In Finlandia si è dato molto risalto alla scelta di abbigliamento della Marin per quell'incontro. La premier finlandese si è infatti presentata con un chiodo.
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"Il giubbotto di pelle di Sanna #Marin dice che la #Finlandia fa quello che vuole", ha titolato il maggiore quotidiano della capitale.
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Simbolismi che contano, certo, ma che impallidiscono dinanzi alle proporzioni storiche della decisione di aderire alla NATO. Con oltre 1300 km di confine in comune con la #Russia, la Finlandia ha attentamente soppesato i pro e i contro della propria adesione all'Alleanza.
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In altri tempi, la sola ipotesi di un ingresso nella #NATO avrebbe comportato un immediato attacco da parte di Mosca. Oggi Helsinki scommette di no.
Quanto più sarà accelerato il processo di adesione effettiva all'Alleanza, tanto più sarà facile vincere questa scommessa.
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Anche il Parlamento 🇮🇹 dovrà votare due leggi di ratifica ed esecuzione dei rispettivi Protocolli di adesione. E, osserva @StefanoCeccanti, capogruppo Pd Commissione Affari Costituzionali, "dovrà farlo in tempi necessariamente brevi per non lasciare i due Paesi in un limbo".
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L'esercito di Helsinki, composto da 280mila soldati e oltre 900 mila riservisti regolarmente addestrati, è tra i più forti e attrezzati d'Europa. Per una Russia uscita ridimensionata dalla guerra in Ucraina, un attacco oggi rischierebbe di trasformarsi in una mossa kamikaze.
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Quel chiodo non solo non si sbagliava, ma ha fissato un concetto chiaro a tutti, forse anche a Vladimir #Putin: sì, la #Finlandia fa ciò che vuole.
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Nell'articolo approfondito trovate:
- Come potrebbe reagire la #Russia all'adesione della #Finlandia alla #NATO.
- Quanto dovrebbe passare dalla richiesta di adesione all'ingresso effettivo nell'Alleanza. dangelodario.it/2022/05/13/la-…
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🚨🇮🇱🇱🇧 Clamoroso. Si parla di decine di feriti tra i membri di #Hezbollah a #Beirut e in tutto il #Libano. Le ricetrasmittenti dei componenti dell'organizzazione terroristica filo-iraniana sarebbero esplose contemporaneamente per effetto di un hackeraggio eseguito a distanza. Il Blog apre la diretta.
2/n 🚨🇮🇱🇱🇧 Al-Arabiya citando una fonte della sicurezza libanese: #Hezbollah sta invitando la sua gente ad abbandonare le radioline dopo le esplosioni simultanee di diverse ricetrasmittenti. Potremmo essere in presenza di un attacco ad alto tasso tecnologico orchestrato da #Israele pensato per far saltare il coordinamento dell'organizzazione terroristica filo-iraniana. Anche in prospettiva di una guerra.
3/n 🚨🇮🇱🇱🇧 Immagini cruente dal #Libano. Molte delle quali non pubblicabili. Una fonte di #Hezbollah al quotidiano qatariota Al-Arabi Al-Jadeed: "#Israele ha hackerato le radio degli operativi di Hezbollah e le ha fatte esplodere; si tratta della più grave violazione di intelligence fin qui registrata".
🚨🇺🇸 Dinastia Cheney. Una promessa per fermare Trump. Kamala Harris e il rapporto con gli Ultimi Repubblicani (incluso George W. Bush)
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Il 26 dicembre 2020, la magia del Natale avvolge ancora Casa #Cheney. Ma Liz resta pur sempre la figlia di un Vicepresidente. E da terza repubblicana più alta in grado della Camera degli Stati Uniti sono pensieri cupi quelli che affollano la sua mente. Forse mai così cupi.
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Insieme a Phil, suo marito, un passato al Dipartimento di Giustizia, ha trascorso le vacanze lavorando a un documento che ritiene di massima importanza. Perché è chiaro che Joe #Biden ha vinto le elezioni. È chiaro, sì, ma a Donald #Trump, il leader del suo partito, non sembra interessare.
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La questione si trascina da settimane. Ma da qui a poco tempo non si tratterà più di spararla grossa su un social, di infiammare questa o quell'altra platea. Il passaggio del testimone incombe. La transizione da un'amministrazione americana all'altra è là da venire. Si tratta ora di assicurarsi che tutto avvenga in maniera pacifica. D'altronde non è per questo che Liz Cheney si trova nel suo studio il giorno dopo Natale?
🇸🇦 Mohammed bin Salman e il Gioco del Trono: gli intrighi di corte, l'anello avvelenato, il golpe. Dentro i segreti del Regno saudita - 1^ PARTE
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È un fatto: non si può prescindere dalla figura di Mohammed bin Salman per capire il Medio Oriente. Quello di ieri, quello di oggi, soprattutto quello di domani. Poche ore fa, la BBC ha presentato uno straordinario documento sull'uomo più potente del Regno saudita, il Principe della Corona, l'erede al trono di Re Salman. Lo ha fatto beneficiando delle rivelazioni del più importante dissidente saudita in esilio, un uomo vicinissimo al rivale per eccellenza di MBS, suo cugino, Mohammed bin Nayef, oltre che ai vertici degli 007 occidentali. E allora sul taccuino hanno fatto capolino alcune domande: chi è Mohammed bin Salman? Un "riformista" o un assassino? Un impostore o un visionario? Un alleato dell'Occidente o un suo nemico? Dal documentario della BBC trae ispirazione un approfondimento del Blog in due puntate denso di retroscena.
Altre anticipazioni sono forse superflue: benvenuti al Gioco del Trono. E buona lettura.
🇸🇦 2/11
Narra la leggenda che per estrarre dalle dune un Regno a propria immagine e somiglianza Ibn Saud attinse da carisma e abilità fuori dal comune. Una taglia imponente per incutere terrore ai nemici, valore in battaglia per meritare il rispetto dei propri, e talento politico in eccesso, per riunire innumerevoli tribù, rigorosamente sotto il proprio tacco.
🇸🇦 3/11
Giunto in età da pensione, chiamato ad indicare un erede, Saud optò da tradizione per il primogenito: unica garanzia di sangue puro.
Ma 22 mogli e 45 figli maschi imposero il pagamento di un dazio, la ricerca di una soluzione ingegnosa, pena la messa a repentaglio di già fragili equilibri coniugali, per ragioni facilmente intuibili.
Di qui la pensata: una volta scomparso il primogenito, il passaggio di testimone sarebbe avvenuto per via orizzontale. Non di padre in figlio, ma da un fratello all'altro, così da concedere una chance più o meno all'intera stirpe. Le madri espressero consenso, il compromesso fu raggiunto.
Eppure nemmeno una spartizione di potere così peculiare potrebbe spiegare oggi la presenza sul trono saudita del 26esimo figlio del Fondatore. Figurarsi l'influenza nazionale e regionale della sua discendenza diretta, ovvero del 38enne divenuto nel frattempo talmente celebre da essere riconosciuto (e temuto) al pronunciare tre semplici lettere: emme, bi, esse, semplicemente Mohammed bin Salman.
🚨🇻🇪Attenzione, importante. Il Consiglio Nazionale Elettorale dichiara Nicolas #Maduro vincitore delle elezioni presidenziali in #Venezuela con 5.150.09 di voti e il 51,20% contro il 44,02% (4.445.978 di voti) di Edmundo González. Estrema attenzione adesso alla possibile reazione della piazza, dinanzi a quello che appare l’ultimo colpo di mano del dittatore.
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🚨🇻🇪Prime dichiarazioni di Nicolas #Maduro da Palazzo Miraflores dopo la comunicazione del risultato elettorale: “Non hanno potuto con le sanzioni, con le aggressioni, con le minacce, non hanno potuto ora e non potranno mai con la dignità del popolo del #Venezuela”.
3/n 🚨🇻🇪🇨🇱 Il #Cile è il primo Paese a mettere ufficialmente in discussione il risultato delle elezioni in #Venezuela. Il presidente #Boric annuncia che non riconoscerà i risultati fino a quando non saranno resi verificabili con la messa a disposizione dei verbali dai seggi.
L'America è sotto choc: l'ex presidente degli Stati Uniti, Donald #Trump, ha subito un attentato durante un comizio a #Butler, in #Pennsylvania. Le sue condizioni sono buone: Trump è stato molto fortunato. Per quanto le informazioni sulla dinamica dell'accaduto siano ancora incomplete, la visione dei filmati e le informazioni provenienti dal Secret Service ci consentono di tracciare una prima analisi dei fatti e di delineare ciò che potrebbe succedere nelle prossime ore e nei prossimi giorni.
2/6 🚨🇺🇸 Di tutti i video fin qui diffusi dai media americani ce n'è uno che più degli altri fornisce informazioni sul tentato assassinio di Donald Trump. Ma partiamo con ordine: chi ha sparato al leader dei Repubblicani? E da dove? L'immagine qui sotto fornisce un quadro chiaro. Gli agenti delle forze dell'ordine hanno recuperato dalla scena del crimine un fucile semiautomatico di tipo AR-15: ad imbracciarlo un uomo di carnagione bianca. Il Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives (ATF) ha avviato una procedura di tracciamento di emergenza dell'arma ritrovata per cercare di risalire all'identità dell'attentatore. La polizia crede sia questione di poche ore prima di ottenere le conferme necessarie.
3/6 🚨🇺🇸 Il Secret Service ha chiarito che il tiratore ha aperto il fuoco dal tetto di un edificio posto all'esterno del perimetro di sicurezza. Siamo in presenza di una prima falla nella protezione dell'ex Presidente. L'azione di "bonifica" delle aree circostanti è la più importante tra quelle che precedono un raduno di massa avente come protagonista un ex inquilino della Casa Bianca. Il fatto che il cecchino abbia aperto il fuoco da circa 120-150 metri non è una giustificazione ma un'aggravante.