1/7 Lamentarsi della regola dell'unanimità UE e che il 6° pacchetto di sanzioni sia approvato solo dopo aver accontentato #Orban sull'esenzione di #Kirill dalle sanzioni è come protestare dopo che l'arbitro ha assegnato un rigore (e il VAR ha convalidato): perfettamente inutile.
2/7 Fino a quando le regole del gioco sono queste, Orban fa la sua partita: che è quella di un inaffidabile, di un amico di Putin, di un sovranista-egoista, tutte cose che ben sappiamo e che non ci piacciono, ma che conoscono ed evidentemente apprezzano gli ungheresi.
3/7 Avrebbero dovuto, gli altri 26, impuntarsi sulla permanenza del nome di Kirill nella lista nera, così rimettendo in discussione l'intero accordo, chiuso al Consiglio Europeo dopo settimane di trattative dietro le quinte?
Secondo me no.
Fare politica è anche compromesso, è
4/7 capire fin dove ti puoi spingere senza mettere a repentaglio un risultato importante.
Certo, possiamo sempre scegliere di fare gli idealisti, condurre battaglie senza esito per il solo gusto di dire: "Orban non ci ricatta!". Ma la verità è che così perdiamo di vista
5/7 la vera posta in palio: colpire la Russia, perché capisca che questa guerra in Ucraina non le conviene.
Ps. Detto tra noi, i leader europei hanno deciso di assecondare Orban su Kirill ben sapendo che il vero obiettivo era un altro: ottenere altre deroghe sul petrolio.
6/7 Quelle sì inaccettabili e infatti non accettate. Ne ho parlato qui, trascorrendo la Festa della Repubblica ad occuparmi delle mire del buon Viktor:
Per il futuro: Orban è stato avvisato, atteggiamenti simili in futuro sortiranno risposta.
7/7 Non gli conviene continuare a tirare la corda. Perché sì, lui fa benissimo il suo mestiere di guastafeste, e oggi ha portato a casa la sua bella vittoria di Pirro da rivendere in patria.
Ma le regole del gioco le conoscono pure gli altri. E prima o poi le useranno, 26 vs 1.
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1/9 "Bambini, respirate profondamente: questa è l'aria di libertà che viene dall'altro lato".
Kaja #Kallas, oggi primo ministro estone, aveva 11 anni quando suo padre portò lei e il fratellino a pochi passi dalla Porta di Brandeburgo, per dare un'occhiata al Muro di Berlino.👇
2/9 Poche settimane fa, parlando proprio in Germania, ha ammesso che la bambina di allora non aveva pienamente afferrato il senso di quelle parole. E del resto come avrebbe potuto? Cresciuta nell'Estonia occupata dall'Unione Sovietica, la libertà non sapeva neanche cosa fosse.
3/9 Se la storia personale di ognuno ha un peso sulle sue scelte future, allora non sorprende che Kallas sia considerata un falco nei confronti della Russia. Il suo bisnonno combattè contro l'Armata Rossa. Sua madre fu deportata da neonata in Siberia, su un carro di bestiame.
Perché sia chiaro che questa volta non sarà come tutte le altre. Parla ad un'America ferita, ancora sconvolta dalla strage di Uvalde. E assicura: "Basta".
2/9 Ha trascorso ore con familiari distrutti, "la cui vita non sarà più la stessa". E che "avevano un messaggio per tutti noi: per l'amor di Dio, fate qualcosa". Eppure "non è stato fatto nulla. Questa volta non può essere vero. Questa volta dobbiamo fare davvero qualcosa".
3/9 #Biden è consapevole dell'ostilità che un intervento restrittivo in materia di armi incontrerà in un'ampia fetta della società, ma precisa: "Il Secondo Emendamento, come tutti gli altri diritti, non è assoluto. (...) I diritti non sono illimitati".
1/14
Per comprendere l'ultimo ricatto di Viktor #Orban all'UE bisogna partire dalle basi.
Ufficialmente l'ambasciatore ungherese che ha posto il veto sull'approvazione del 6° pacchetto di sanzioni contro la #Russia deliberato dal Consiglio Europeo lo ha fatto
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chiedendo l'esclusione dalla lista degli individui sanzionati del patriarca #Kirill.
Tutti i 27 erano consapevoli della sua presenza, incluso Orban.
E nessuno, durante il vertice, aveva sollevato obiezioni su questo punto, neanche Orban.
Perché allora questo dietrofront?
3/14
Il segreto di Pulcinella svelato da fonti diplomatiche è il seguente: Budapest intende mettere nuovamente in discussione l'intero pacchetto di sanzioni, così da strappare ulteriori concessioni rispetto a quelle già avallate dagli altri Stati membri sul #petrolio.
2/2 Oggi un solo nuovo iscritto al Blog (grazie Vincenzo!).
Ma che devo fare di più per convincervi?👇 steadyhq.com/it/dangelodario
Andare a Mosca col Capitano? No, non ci sto!
Lui è pronto a tutto per "riportare questo mondo sulla via della pace!".
Io no, a tutto c'è un limite.🤣
Diretta #Salvini iniziata. Ci siamo. Prima parte dedicata alla "congiura del silenzio" contro i referendum.
Qui per tutte le dichiarazioni.👇
#Salvini: "Stanno rubando la democrazia: questa è censura. Dove sta la libertà di informazione?"
Invidia la Russia per caso?
#Salvini: "Permettetemi di dire che quello che da qualche giorno la politica di sinistra e la stragrande maggioranza dei mezzi di informazione stanno dicendo a suon di insulti, critiche, polemiche, minacce sulla pace è fuori dal mondo".
1/9 "Devo dire che il cancelliere #Scholz ha spiegato con grande sincerità la difficoltà che avrebbe avuto ad interrompere immediatamente questo petrolio 🇷🇺".
È con questa frase che #Draghi fornisce un indizio su uno dei più succosi retroscena del Consiglio Europeo Straordinario.
2/9 Premessa: Viktor #Orban ha ottenuto le garanzie che chiedeva. L'embargo al petrolio russo riguarderà soltanto quello in arrivo in Ue via mare.
Esentato l'oleodotto 'Druzhba', che conduce l'oro nero di Mosca in Ungheria, ma anche in Germania e Polonia, fra le altre.
3/9 Da qui sorge l'interrogativo, legittimo, posto da #Draghi al cancelliere #Scholz in pieno Consiglio Europeo: