1/n Sono onestamente stanco di rispondere a tweet polemici e calunniosi.
La campagna elettorale deve ancora entrare nel vivo e l'aria si è già fatta irrespirabile per chi fa il mio lavoro: dare notizie, esprimere opinioni (le proprie) senza fare da megafono a chicchessia.
2/n Cos'è successo? Uno spaccato della mia mattinata.
Di oggi l'ennesimo tweet di chi mi chiedeva di evitare un tweet sul #TerzoPolo perché "dobbiamo fare campagna elettorale". Domanda: dobbiamo chi? Leggete bio: "Blog indipendente".
Poco dopo: pubblico video su #Letta contestato
3/n al #meetingRimini.
Inciso: ho criticato #Letta come TUTTI gli altri leader in passato, ma scrivo che mi sembra assurdo sia fischiato perché chiede maggiore istruzione.
Risultato: sono un propagandista Pd intellettualmente disonesto.
Ma aspettate, ora arriva il bello...
4/n
Un'altra simpatica utente si inserisce nella discussione e dà manforte a Giovanni.
Il motivo? In mattinata ho pubblicato il boato riservato dalla platea del #meetingRimini a Giorgia #Meloni.
Tradotto: sono un propagandista di stupidaggini, un po' dem un po' sovranista.
5/n Da questo momento in poi la politica dei commenti cambia: chiunque si permetterà di mettere in dubbio la mia onestà intellettuale e la mia buona fede sarà bloccato. Critiche e dissenso sono i benvenuti, più degli elogi, ma attacchi personali, quelli sì, disonesti, non più.
6/n Chi mi segue sa quanto io mi dedichi a questo Blog. Giorno e notte. Senza "ferie" da ormai un anno.
Ma avvelenarmi perché riporto tutte le voci, perché esprimo le MIE idee, perché cerco di fornire un quadro il più possibile completo della politica italiana anche no, grazie.
7/7 Chi lo desidera può iscriversi a questo - lo ripeto -BLOG INDIPENDENTE.
Che non vuol dire "privo di idee", ma LIBERO.
1/n In una lunga inchiesta che ricostruisce l'invasione russa dell'#Ucraina dal giorno 0, il Washington Post scrive che a poche ore dall'inizio degli attacchi il capo dell'amministrazione di #Zelensky, Andriy Yermak, sentì suonare il suo telefono.
Era il Cremlino. Più di preciso
2/n Dmitry Kozak, vice-capo dello staff di #Putin.
Kozak disse a Yermak che per gli ucraini era arrivato il momento di arrendersi, ricevendo in risposta un'imprecazione e la chiusura della chiamata.
Il ministro della Difesa 🇺🇦, Oleksii Reznikov, solo due giorni prima aveva
3/n parlato con il suo omologo bielorusso, Viktor Khrenin, il quale gli aveva dato la propria parola d'onore sul fatto che le forze russe stanziate in Bielorussia non avrebbero invaso l'Ucraina. "Era un bugiardo", avrebbe commentato poi Reznikov.
Fatto sta che in quelle ore
#Draghi: "Spetta a chi ha responsabilità di governo dire la verità e allo stesso tempo rassicurare i cittadini con risposte chiare e concrete".
Questo è il metodo Draghi.
#Draghi: "Le sfide sono molte e non sono di facile soluzione. (...) Come continuare ad assicurare all'Italia un ruolo da protagonista nel mondo, all'interno dell'Unione Europea e del legame trans-atlantico".
Diciamo che basterebbe tenere Draghi a Palazzo Chigi.
Fra tutti i partiti, di tutte le liste compilate, le più interessanti sono quelle di #ForzaItalia. Per notare gli esclusi.
Un romantico parlerebbe di "fine di un'epoca". Un cinico di "golpe bianco".
Per entrambi i casi vale la definizione di "regime change". #Tajani#Ronzulli
Dopodiché, se devo dire la mia: Forza Italia è forse il partito che sta facendo le scelte politicamente più redditizie da un punto di vista prettamente elettorale, nella compilazione delle liste. Qualche esempio: Tosi a Verona, Cappellacci in Sardegna, Occhiuto (il fratello del
governatore Roberto) in Calabria. Questa è gente che ha i voti. Ma è fuori discussione che siano scelte figlie di una gestione diversa da quella degli ultimi anni di Forza Italia. Il potere di Tajani e Ronzulli è cresciuto tantissimo. Non a caso raccolgo voci dagli esclusi che
Luca #Lotti al vetriolo contro #Letta: "Il segretario del mio partito ha deciso di escludermi dalle liste per le prossime elezioni politiche. Mi ha comunicato la sua scelta spiegando che ci sono nomi di calibro superiore al mio. Confesso di non avere ben capito se si riferiva a
quelli che fino a pochi mesi fa sputavano veleno contro il Pd e che oggi si ritrovano quasi per magia un posto sicuro nelle nostre liste. Non lo so. Ma così è. (...) La scelta è politica, non si nasconda nessuno dietro a scuse vigliacche. Io sono abituato ad affrontare la realtà
a testa alta, altrettanto faccia chi ha deciso. Aggiungo solo una riflessione. Dispiace, e non poco, scoprire che i dirigenti del mio partito abbiano abbandonato uno dei cardini della nostra identità: il garantismo. (...) Ai tanti che mi stanno scrivendo e mandando messaggi o che
#Letta: "Avrei voluto ricandidare tutti i parlamentari uscenti, ma è impossibile per il taglio dei parlamentari ma anche per un'esigenza di rinnovamento".
#Letta: "Ho chiesto personalmente sacrifici ad alcuni. Mi è pesato tantissimo. Quattro anni fa il metodo di chi faceva le liste era: faccio tutto da solo. Io ho cercato di comporre un equilibrio. Rispetto dei territori tra i criteri fondanti delle scelte".
#Letta: "Termino questo esercizio con un profondo peso sul cuore per i tanti no che ho dovuto dire: peso politico e umano. Ma la politica è questo: assumere la responsabilità".
L'ultimo saluto di #PieroAngela. Da un grande italiano agli italiani:
"Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana.
Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito
a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia. È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente