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Sep 21 26 tweets 6 min read
#21settembre Ieri in attesa del discorso di #Putin (cancellato e spostato a stamane) in Russia le ricerche web si sono concentrate su come evitare la leva (si temeva annuncio mobilitazione generale ) e su come lasciare Paese.
Qui emerge di nuovo l'assurdità della scelta UE
1/25
(a seguito dell'ennesimo "desiderata" di Zelensky) di limitare visti turistici per i russi. Mentre le elitè russe, oligarchi compresi continuano a viaggiare senza problemi (molti di loro hanno passaporti di Malta, Cipro, degli Emirati, ecc ecc) ripeto quello che ho già detto
2/25
cioè che chi vuole fuggire non puó più usare la porta principale: prendere un aereo con un costume da bagno nella valigia, sorridere al controllo passaporti a Mosca e chiedere asilo politico all'arrivo in UE. Se avessimo una politica europea razionale e non "di stomaco"
3/25
(errore già visto sull'energia), oggi avremmo tolto un bel po' di dissidenti russi dai guai e agevolato un po' di retinenti alla leva indebolendo le forze armate russe, ma abbiamo preferito scelte guidate dal #PUB e da foto instagram di figlie di qualche maggiorente 🇷🇺
4/25
a Venezia, in vacanza come nulla fosse.
Detto questo, tra i tanti wishful thinking sul dissenso a Putin mi sembra rilevante un solo dato cioè le dichiarazioni di Alla Pugacheva contro la guerra.
Perché? Perché la cantante non parla ai giovani (diciamo i nati dal 97 in poi)
5/25
che da sempre (a maggior ragione se vivono nelle grandi città) sono il principale problema di consenso per Putin (non avendo visto il caos successivo a Eltsin e al crollo dell'Urss). La Pugacheva parla invece ad una fascia di pubblico che per età rappresenta lo zoccolo duro
6/25
del consenso del Presidente.

Veniamo al discorso di Putin: non ha annunciato la leva generalizzata.

Partiamo dal dato militare. Kharviz (dove c'era una sola linea di difesa) dimostra come il problema russo sia il numero degli effettivi rispetto al territorio occupato.
7/25
Come scrivevo all'epoca, i fatti di Kharkiv avrebbero spinto verso la mobilitazione che se generale avrebbe peró posto un problema grosso per Putin (come fu ai tempi delle madri della Cecenia e della mai dimenticata opera di Anna Politkovskaja)
8/25
Non a caso ha scelto la mobilitazione dei soli riservisti, 300k unità che sono sufficienti a reggere la "pausa" invernali (il meteo cambia gia a ottobre) e spostano (non risolvono) problema del manpower a primavera. Consentono Rotazione

È anche questione di organizzazione.
9/25
Da un ventennio forze armate russe sono in transizione da popolari a professionali, la leva esiste ancora (con due turni annuali) ma è un po' come negli ultimi decenni in Italia prima dell'abolizione, è qualcosa che subisce chi non riesce ad evitarla, non è equivalente a un
10/25
Addestramento professionale.
Alla bisogna la Russia comunque puó contare su spostamento truppe da zone remote e sull'aliquota impegnata in Siria (ma sarebbe una mossa a rischio vista la situazione ad Idlib)

A brevissimo si svolgeranno i referendum nelle zone occupate
11/25
Se i territori delle autoproclamate repubblica DNR e LNR sono già integrati de facto alla Russia (equivalenza titoli di studio, documenti identità, dazi doganali, ecc ecc). È chiaro che in aree prese a marzo come Kherson, referendum del genere svolti con un esercito
12/25
di occupazione nelle strade avranno 0 valore. Ma non conta se letti alla luce delle dichiarazioni di Putin di oggi: "L'integrità territoriale del Paese è minacciata, useremo ogni mezzo per difenderla" evocando lo spettro nucleare
"Non sto bluffando"
12/25
en.kremlin.ru/events/preside…
e rilanciando provocatoriamente la frase sui "venti prevalenti" circolata in Occidente (per cui il fall out di un'arma nucleare tattica in Ucraina sarebbe finito in Russia). Da mesi la Russia con note formali avverte Occidente che la fornitura di armi e l'eventuale uso
13/25
delle stesse contro territorio russo avrebbero portato a confronto diretto tra Nato e Russia. Siamo arrivati a quel punto e questo è il vero significato dei referendum. Alla Russia non interessa certificare una volontà popolare di adesione (sa bene che il caso Crimea non è
14/25
ripetibile) interessa invece rispondere all'escalation post-Kharviz.
Per capirci, se domani Kherson seppur con un referendum farsa diventa russa, un solo M-142 che cade sulla sponda del Dnieper autorizzerebbe la Russia a dare corso a sue affermazioni quindi, per esempio,
15/25
a colpire l'hub delle armi Nato per l'Ucraina in Polonia e in Romania. A quel punto, si attiverebbe l'articolo del trattato Nato sulla mutua difesa, materializzando l'incubo di un conflitto globale e diretto tra Russia e Nato.
Insomma c'è poco da gioire per il discorso.
16/25
di Putin.
Vedo già da ieri (dal rinvio del discorso tv) opinionisti con l'elmetto (anche stranieri) eccitati perché vedrebbero segnali di difficoltà del presidente russo e quindi rialimentano il carosello: sconfitta militare
17/25
russa in vista con crollo potere Putin. Insomma marketing della guerra in piena.
Purtroppo la dura realtà è un'altra, secondo la mia opinione personale: siamo scesi di un altro giro nella spirale bellica. Il conflitto ucraino è sempre meno di tipo regionale. Mai lo è stato
18/25
a livello di effetti politico-economici ma se da guerra di difesa dall'invasore è diventato conflitto per procura (a distanza) tra Russia e Usa ormai si sta avviando sempre più ad essere scontro ravvicinato tra i 2; di mezzo noi europei con la diplomazia dell'Unione che ha
19/25
rinunciato al suo ruolo.
La guerra è l'applicazione pratica di quel principio fisico per cui ad ogni azione c'è reazione. Continuare ad illudersi che vittoria militare possa interrompere tale ciclo (magari con un regime change in 🇷🇺) non è solo sbagliato ma pericolosissimo
20/25
In questa ottica di escalation ogni altro aspetto mi pare assolutamente irrilevante.
Perchè quello che conta, a questo punto, non è il futuro di Putin e delle truppe russe o quello di Zelensky e delle forze ucraine ma il futuro del mondo che si trova da oggi piû vicino
21/25
ad un possibile conflitto globale e nucleare.
Tra l'altro, che io ricordi, l'Urss ha sempre considerato l'uso di armi nucleari come deterrenza cioè io ne ho abbastanza da spingere gli Usa a non voler usare le proprie.
Questa volta si parla di integrità territoriale
22/25
piuttosto che di sopravvivenza dello Stato (sono due concetti ben diversi perchè l'integrità territoriale la minacci anche solo sbarcando su una sperduta isoletta al largo della Kamchatka, la sopravvivenza della Federazione Russa invece attaccando Mosca per dire).
È tutto
23/25
molto preoccupante. Aggiungiamo che Putin, nelle pieghe del discorso, parla anche di un aspetto che sin'ora ha complicato non poco le operazioni militari cioè lo status delle truppe (coscritti) di DNR e LNR e i rifornimenti, promettendo equiparazione con truppe russe.
24/25
In finale: la Russia è in difficoltà militare? Si. Questo ci porta + vicini alla fine della guerra? No l'allontana. Ci sono motivi per gioire? No per essere preoccupati.
Le parole + significative sono quelle del Papa che parla di pazzia.
Unica cura - aggiungo io - la pace
25/25

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Sep 22
#22settembre trattare non serve a nulla, trattare è impossibile, Quante volte ve lo siete sentiti ripetere?
Grazie a trattative Russia e Ucraina (ma anche Usa e Regno Unito) hanno portato a termine uno scambio di prigionieri di alto livello. Sono stati rilasciati combattenti
1/4
Stranieri condannati a morte nella DNR in un gruppo di 5 britannici. 200 soldati ucraini (tra cui il capo di Azov e il capo della fanteria da sbarco all'Azovstal) sono stati scambiati con 50 combattenti russi e Viktor Medvedchuk, l'oligarca ucraino accusato di tradimento
2/4
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Nota a margine: il bellicismo della UE ci ha ormai tolto ogni possibilità di essere mediatori. Abbiamo lasciato il campo anche questa volta
3/4
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Sep 12
#12settembre la guerra in #Ucraina è finita, Kyev ha vinto, l’esercito russo è in rotta, Putin ha le ore contate, chi lo sostituirà dovrà pagarci danni di guerra (ci darà gas gratis per il prossimo 1/2 secolo)
Su twitter sembra che le cose stiano così ma purtroppo non è vero
1/27
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2/27
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3/27
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Sep 11
#11settembre 21 anni dopo l'attacco agli Usa abbiamo di fronte ai nostri occhi l'ennesimo fallimento, nella storia dell'essere umano, della #guerra - quella al terrore - come mezzo per risolvere i problemi. Anche the war on terror venne considerata "giusta" perché
1/5
risposta ad un attacco. Dopo oltre due decenni di guerra in 85 Paesi e circa un milione di morti, oggi più che mai risuonano le parole di Barbara Lee, l'unica parlamentare che si oppose al conferimento di poteri di guerra alla Casa Bianca (validi a tutt'oggi sulla base
2/5
del voto del 18/9/01)
«Sono convinta che azioni militari non servano a prevenire ulteriori attacchi terroristici internazionali contro gli Stati Uniti. Questa è una materia complessa e complicata. [...] Evitiamo di diventare quel male che combattiamo. [...]
3/5
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Sep 10
#10Settembre Autorità, statura, fiducia secondo l'Ucraina la Merkel non avrebbe queste qualità quindi non può essere presa in considerazione come mediatrice.
E così abbiamo fatto fuori anche la figura che più di altre avrebbe avuto chances di pace.
Ma c'è dell'altro.
1/5
Quella ucraina (al netto della citazione di Berlusconi) è una costante "offensiva" contro la 🇩🇪 quindi contro motore d'Europa. Effetti possibili? L'affermarsi dell'idea di Rumsfeld: un'Unione a guida delle "nuova" (Paesi ad est) contro la vecchia (e troppo autonoma) Europa.
2/5
A favorire l'indebolimento della UE come effetto collaterale della guerra ci si mettono gli errori della dirigenza europea che ha sposato la causa bellicista a marzo (la guerra come unica soluzione alla guerra avviata da Mosca) o davvero credendo che Putin sarebbe caduto
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Sep 8
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1/16
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pubblicati sul canale youtube di #emergency quindi senza sapere cosa avessi detto) la solita "agenzia" si è messa al lavoro mobilitando schiere di account fake (finti utenti in realtà facenti capo agli stessi 2 o 3 "tastieristi") per prendemi di mira 👇qui
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Aug 29
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1/10
washingtonpost.com/world/2022/08/…
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2/10
1) colpisce un popolo non il suo governo (i vertici russi sono già sottoposti a vari tipi di sanzioni che ne limitano anche gli spostamenti all’estero) 2) impedisce a possibili dissidenti di lasciare Russia (senza destare sospetti, appunto come turisti) e poi chiedere asilo
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