Thread by @dariodangelo91

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Alla voce priorità strategiche italiane si può leggere cerchiata in rosso la seguente voce: "Evitare una nuova guerra nei #Balcani".
Gli sviluppi delle ultime ore tra #Kosovo e #Serbia mettono fortemente a repentaglio questo dettato.
Poco fa a #Mitrovica Nord, la

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città a maggioranza serba appartenente al territorio del Kosovo, è tornata a risuonare l'inquietante eco delle sirene.
A scatenare le nuove tensioni è stato l'arresto di Dejan #Pantic, nazionalità serba, fino a poche settimane fa membro delle forze di polizia del Kosovo.

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La popolazione serba sta radunandosi in strada per impedirne il trasferimento a Pristina, arrivando anche ad alzare le barricate per bloccare le principali arterie di collegamento. Il numero di persone che sta protestando contro l'arresto di Pantic è in continuo aumento.

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Siamo ad un passo dallo scenario auspicato da chi spera in una destabilizzazione dei Balcani. Non dunque, più credibilmente, davanti ad una dichiarazione di guerra aperta da parte di uno Stato, ma all'intervento di un Paese, in questo caso la Serbia, in risposta a scontri che

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interessano i civili.
È per questo motivo che Roma sta cercando in queste ore di utilizzare tutte le leve diplomatiche di cui dispone per evitare il peggio. Obiettivo: tentare di giungere se non ad un'intesa fra Belgrado e Pristina quanto meno ad un congelamento delle

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rispettive posizioni.
In questo senso bisogna interpretare le due telefonate effettuate dal ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, al presidente serbo Vucic e al premier kosovaro Kurti. Recapitata ad entrambi la stessa richiesta: evitare azioni unilaterali.

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Traduzione: all'Italia (e non solo all'Italia, in ambito UE e NATO) non è piaciuta la sortita di Pristina, l'invio - due sere fa - di centinaia di agenti della polizia speciale kosovara, pesantemente armati e sostenuti da veicoli blindati, nel nord del Paese. Allo stesso modo

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il ventilato invio di truppe serbe nel nord del Kosovo rappresenterebbe la conferma che lo strapiombo di un conflitto non è più evitabile. Di cosa questo potrebbe rappresentare per l'Italia parleremo nelle prossime ore e nei prossimi giorni: vi basti sapere che la stabilità

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dei Balcani è per l'Italia una questione di sicurezza nazionale. Senza mai dimenticare, almeno su questo Blog, che sul campo, già ora, ci sono centinaia di nostri ragazze e ragazzi impegnati nella missione NATO #Kfor.
Tra poche ore ne sapremo probabilmente di più: è atteso

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infatti per questa sera un discorso alla nazione del presidente #Vucic.
steadyhq.com/it/dangelodario
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