1/n Anno 2016. Kellyanne #Conway è l'asso nella manica di Donald #Trump, la prima donna a dirigere una campagna presidenziale vincente negli USA, la persona chiamata a gestire l'ustionante talento comunicativo del magnate newyorchese.
Kellyanne compulsa i sondaggi, tasta il polso
2/n dell'Uomo Dimenticato, sfrutta le debolezze di Hillary #Clinton, disegna una campagna su misura per Donald: lui è "l'outsider", lei è la donna irriverente che gli sussurra all'orecchio le ultime dritte prima di andare in onda, colei che ne conosce fragilità e punti di forza,
3/n è il volto dietro le quinte, la chiave per la vittoria. È per questo che il suo editoriale sul giornale nemico per antonomasia, il New York Times, non può passare inosservato. Conway ha la lucidità necessaria per mettere a fuoco il "fenomeno Trump", l'ossessione che "genera
4/n ogni tipo di pio desiderio e proiezione sulle prossime elezioni sia da parte dei suoi critici ("Sarà incriminato!") che dei suoi sostenitori ("È ancora eleggibile?")".
Dove sta la verità, Kellyanne?
Conway ammette di non avere una risposta certa, verificabile, ma mette in
5/n guardia i detrattori di Donald: "Scrollarsi di dosso la candidatura di Trump per il 2024 o scrivere il suo necrologio politico è un'impresa da pazzi - egli sopporta le persecuzioni e sfugge ai processi come nessun altro personaggio pubblico. Questo potrebbe cambiare,
6/n naturalmente, anche se quel gatto ha nove vite".
Conway chiarisce che il principale ostacolo fra Trump e il numero 1600 di Pennsilvanya Avenue è che "non si può essere nuovi per due volte". A meno che... "a meno che ciò che è vecchio non possa essere nuovo, di nuovo".
7/n La verità è che Trump può provarci. Può puntare sulla nostalgia della base repubblicana per i risultati della sua amministrazione in fatto di economia, immigrazione, energia, politica estera; può giocare a suo favore la censura dei social, dipingere il suo caso come quello
8/n della vittima di un sistema che fagocita le voci in dissenso, può criticare Biden "da presidente a presidente", un privilegio che molti dei potenziali rivali nel Partito Repubblicano non possono concedersi. Certo, la vulgata delle ultime settimane è la seguente: "Voglio le
9/n politiche di Trump senza la personalità di Trump". Ma per Conway "potrebbe non essere possibile averne uno senza l'altro". Trump ricorderebbe facilmente che è stato proprio il suo modo di essere, l'abitudine a spiazzare l'interlocutore con la sua imprevedibilità, a
10/n consentirgli di portare a casa i risultati che lo hanno reso per anni il beniamino del Gop.
Eppure nessuno può negare le difficoltà di questa corsa. I problemi giudiziari, la sensazione diffusa che sia lui il principale responsabile del flop dei candidati repubblicani alle
11/n Midterm, il fatto che il 2022 abbia intaccato l'aura di forza di Donald. Conway immagina che Biden non potrà ricalcare il copione delle elezioni di metà mandato: evitare cioè di mettere la propria faccia sulla campagna, puntando sull'auto-distruzione del campo repubblicano,
12/n ma è categorica - e può permetterselo, visti i precedenti - nell'avvisare Trump: "Qualsiasi ripetizione da parte della campagna Trump del 2024 dei disastrosi errori di personale, strategia e tattica della campagna Trump del 2020 potrebbe portare allo stesso risultato.
13/n
Con circa 1,6 miliardi di $ da spendere e Biden come avversario, le elezioni del 2020 avrebbero dovuto essere una bomba. Invece hanno dimostrato l'adagio secondo cui 'il modo più veloce per fare una piccola fortuna è averne una molto grande e sprecarne la maggior parte'".
14/n E allora, Kellyanne, qual è la strada che (ri)porta Donald Trump ad affacciarsi dal balcone della Casa Bianca?
Qui, a disposizione degli abbonati, la strategia di Conway.
15/n Provare ad uscire dagli schemi, parlare di politica, spiegarne le scelte, svelarne i retroscena: questa è la missione del mio Blog. Se apprezzi il mio lavoro, iscriviti ora.
1/n Nelle ultime ore il Blog è stato sottoposto ad un assedio di carattere burocratico, messo in discussione per alcune mancanze tecniche, figlie della mia incapacità informatica (ebbene sì, scrivo articoli, non sono uno sviluppatore). Qualcuno si è divertito a cercare di mettere
2/n in difficoltà il sottoscritto, nonostante l'evidente buona fede; ha minacciato segnalazioni al Garante della Privacy, ventilato azioni legali.
Non aveva fatto i conti con questa comunità, ha perso.
Non posso citare tutte le persone che si sono
3/n prodigate per darmi una mano, per aiutarmi a comprendere almeno da quale punto partire per cercare di sbrogliare questa matassa.
Voglio menzionarne almeno 3: @Barbiero, che stamattina, nel momento di massima disperazione mi ha fatto intendere che alla peggio mi avrebbe
La crescita del Blog ha portato ad una maggiore visibilità. La maggiore visibilità ad un incremento degli elementi di disturbo, dei polemici di professione, tra i commenti ai tweet.
Spero si capisca che dopo una giornata di duro lavoro (ricordo sempre che faccio tutto da solo)
risulti umanamente complicato leggere opinioni chiaramente faziose, replicare ad accuse formulate al solo scopo di infastidire il prossimo, prendendo di mira il valore cui sono più legato: la mia onestà intellettuale.
Sia chiaro: le critiche sono non soltanto ben accette, ma
richieste: aiutano a migliorarmi.
Però non voglio perdere il gusto di dialogare con la parte sana di questa comunità.
Dopo che un mio commento sull'arresto di Messina Denaro ha convinto un utente di avere il diritto di chiamare in causa i miei affetti, ho deciso di
Matteo #MessinaDenaro è stato arrestato all'interno di una struttura sanitaria a #Palermo, dove si era recato per sottoporsi a terapie cliniche. Lo ha dichiarato il generale di divisione Pasquale Angelosanto, comandante dei Ros.
3/n Senza dubbio la notizia più stupefacente ed emozionante da quando ho aperto questo Blog. A tra poco per ulteriori aggiornamenti.
🚨Amber Grid, principale operatore di trasporto di #gas naturale in #Lituania, ha dichiarato che un'esplosione ha colpito il gasdotto che collega il Paese alla #Lettonia.
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"Non ricordo". "A memoria...". "Nella mia interpretazione...". "Non ho mai inteso che". "Non mi sono mai interessato in particolare".
"Non riesco a ricostruire se avevo conoscenza".
Sono solo alcune delle formule utilizzate da Giuseppe #Conte, questa mattina, nel corso
2/n della sua deposizione come teste per il processo #OpenArms, che vede Matteo #Salvini imputato con l'accusa di sequestro di persona.
L'allora presidente del Consiglio oppone una strenua resistenza ai tentativi di associare il suo precedente ruolo alla gestione degli sbarchi di
3/n #migranti. Per essere più precisi: Conte ricorda, ma solo a fasi alterne.
Ricorda ad esempio con dovizia di particolari che in sede di Consiglio Europeo "costrinsi i colleghi, gli altri leader, ad affrontare il tema" degli sbarchi. Lo fece, ricorda Conte, "minacciando che non
Anno 2026. Cosa accadrebbe se la #Cina tentasse un'invasione anfibia di #Taiwan?
Da questa domanda muove il report di 165 pagine del Center for Strategic and International Studies, think tank americano tra i più prestigiosi e tenuti in considerazione in quel di Washington.
2/n Nel convincimento che la temuta "trappola di Tucidide" tra Stati Uniti e Cina potrebbe infine scattare, che la dottrina di "ambiguità strategica" dell'America (difenderà o no l'isola di Taiwan?) ad un certo punto della Storia potrebbe non bastare ad evitare una guerra
3/n convenzionale tra due potenze nucleari, gli esperti statunitensi hanno sviluppato un apposito gioco di guerra, effettuando 24 simulazioni, inserendo di volta in volta variabili diverse, in grado di influire sullo svolgimento (e sull'esito) delle ostilità.