Barricata diplomatica del #Marocco in risposta alle conseguenze delle inchieste del #Maroccogate #Qatargate. Il re ha concluso il mandato dell’ambasciatore in #Francia: anche se la cosa era nell’aria da qualche mese (il diplomatico aveva ricevuto un incarico nel fondo 1/
d’investimento della famiglia reale), formalmente il mandato è stato fatto cessare nella data di approvazione della risoluzione del parlamento europeo #UE che ha condannato le violazioni della libertà di stampa da parte del regime di Rabat. 2/
Con una mossa inconsueta, la corona ne ha dato notizia attraverso la Gazzetta ufficiale. Reazione mediatica anche alle attività della Commissione europea #Pegasus che indaga sull’uso dell’omonimo e di altri software di #spionaggio e che, grazie all’auto-sospensione 3/
di #Cozzolino e al clamore delle inchieste, ha appena iniziato ad affrontare il corposo dossier marocchino. Il Marocco ha denunciato Amnesty e una testata web per l’opera di informazione. In particolare, Amnesty aveva collaborato alla preparazione di tool informatici 4/
utilizzabili in ambito forense dai soggetti vittima di spionaggio. Al riguardo, sulla stampa marocchina campeggia oggi la notizia di una ricerca “indipendente” che smentirebbe la validità delle indagini di Amnesty su Pegasus. A Rabat sono furiosi e il bailamme delle inchieste 5/
viene inequivocabilmente e univocamente derubricato a una specie di manovra-complotto dei Paesi europei e soprattutto della Francia per contrastare la crescente importanza del ruolo geopolitico del Marocco. Ancora nessuna notizia del re che dovrebbe essere ancora in Gabon. 6/6
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