Schifani pone tre problemi: 1) le rinnovabili hanno un forte impatto paesaggistico, specie nelle regioni caratterizzate da un elevato volume di richieste di connessione; 2) creano poca occupazione (e poco qualificata) sul territorio; 3) non producono benefici per i cittadini 2/n
La logica di Schifani è sbagliata ma ci sono due ma. Il primo è questo: il suo approccio è involontariamente legittimato dagli stessi sostenitori delle rinnovabili. Il secondo: c’è un punto specifico su cui Schifani ha ragione a sua insaputa 3/n
Inoltre, la soluzione proposta da Schifani – che si ispira al #bonus#gas della #Basilicata – difficilmente può applicarsi in questo caso. Ma andiamo con calma 4/n
Anzitutto, da cosa nasce la richiesta di Schifani? Mi spiace ma non c’è modo di dirlo in modo meno netto: è figlia della stessa logica, della medesima retorica e degli identici metodi che proprio molti sostenitori delle #rinnovabili hanno utilizzato in questi anni 5/n
Per esempio, Schifani aderisce opportunisticamente alla logica del #nimby. In pratica minaccia di porre un veto se non avrà vantaggi concreti. Oggi le maggiori associazioni ambientaliste sono tutte contrarie al nimby…
…ma nel passato hanno ampiamente allevato la belva che adesso temono. E ancora oggi, quando pensano che gli convenga, non esitano a vellicare i peggiori istinti. Per esempio nell’incomprensibile battaglia contro il #termovalorizzatore di #Roma… 7/n
Inoltre, Schifani lamenta che il FV non lascia occupazione, al di là di quella temporanea. Bella scoperta, direte voi: ma andrebbe spiegato a chi ha illuso il paese che le rinnovabili avrebbero portato centinaia di migliaia di occupati permanenti 9/n
(Per paragone, si tenga conto che gli addetti alla fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata sono circa 80 mila dati.istat.it/Index.aspx?Dat…) 10/n
Infine, Schifani protesta per il fatto che la Sicilia produce più energia di quella che consuma. Si potrebbe obiettare che produce meno piastrelle di quelle che consuma ma non per questo i modenesi hanno lo sconto sulle piastrelle 11/n
Si potrebbe anche obiettare che la Sicilia *in alcune ore* produce più energia di quella che consuma, ma in altre ore è importatore netto (giocate qui: terna.it/it/sistema-ele…) 12/n
Ma ancora una volta l’idea bizzarra di fare bilanci elettrici su microscala non è esclusiva di Schifani: per esempio qui lo stesso argomento, seppure con obiettivo opposto, viene proposto dal leader dei #Verdi#Bonelli 13/n
Dire che il tale territorio è esportatore netto di energia (e pertanto dovrebbe essere indennizzato) non ha né più senso che chiedere compensazioni perché un certo territorio è esportatore di broccoli, di scarpe, di servizi di telecomunicazioni o di qualunque altro prodotto 14/n
Che dire della soluzione proposta da Schifani? L’idea è (presumo) di assoggettare il FV a un meccanismo di compensazioni ambientali simile a quello per l’estrazione degli idrocarburi e utilizzare il gettito per garantire sconti ai residenti in Sicilia 15/n
Il meccanismo non è replicabile per tante ragioni – incluso che installare le rinnovabili è un obbligo europeo a cui ciascuno deve contribuire secondo le disponibilità di risorse – ma il motivo principale è che, se vogliamo fare questo gioco, si arriva a risultati assurdi 16/n
Cosa dovrebbero dire le regioni attraversate da elettrodotti la cui principale funzione è trasportare energia da dove viene prodotta in eccesso a dove serve? E quelle che ospitano impianti convenzionali per bilanciare la rete compensando l’intermittenza delle rinnovabili? 17/n
Schifani ha tuttavia una parte di ragione quando dice che alcuni territori, come quello siciliano, sono gravati da richieste di autorizzazioni del tutto sproporzionate. Per esempio in Sicilia le richieste di connessione di FV superano i 36 GW 18/n
Questi si andrebbero ad aggiungere a poco meno di 2 GW già installati a fronte di un carico domandato attorno ai 4 GW in Sicilia e di una capacità di esportazione che, al 2030, non supererà i 4 GW 19/n
Ora, l’eccesso di produzione – soprattutto in alcune ore e in alcuni giorni dell’anno – potrà trovare qualche sfogo nella produzione di #idrogeno verde ma non c’è dubbio che, se prendiamo a valore facciale le richieste di connessione, qualche domanda sorge spontanea 20/n
Va detto che non tutte le richieste di connessione si trasformeranno in impianti effettivamente realizzati. Ma c’è un problema anche nel modo in cui incentiviamo, attraverso le #aste e altri meccanismi, l’installazione di fonti #rinnovabili 21/n
I principali strumenti di supporto agiscono essenzialmente garantendo un certo prezzo alla produzione incentivata gse.it/servizi-per-te… 22/n
Attenzione: i prezzi delle aste possono apparire bassi se confrontati ai picchi degli scorsi anni ma vanno confrontati col valore dell’energia nelle ore in cui essa viene prodotta. Ancora una volta ci aiuta @ominodellaluce:
Il fatto è che questi meccanismi inducono a installare le rinnovabili dove esse garantiscono la maggiore producibilità, non necessariamente dove *servono* di più 24/n
Quando Schifani e Bonelli (e #Occhiuto) dicono che Calabria e Sicilia producono più di quel che consumano, mentre al nord è vero il contrario, dicono una cosa giusta, anche se poi se la prendono col dito anziché con la luna 25/n
Per come è configurata oggi la rete elettrica, c’è più bisogno di impianti rinnovabili (anche FV) al nord che al sud, sebbene al nord le ore medie di funzionamento siano inferiori: perché la domanda è, in gran parte, al nord 26/n
Quindi è vero che c’è un eccesso di richieste di connessione alla rete in Sicilia ed è comprensibile la preoccupazione di Schifani per le conseguenze sul paesaggio. Ma la soluzione proposta guarda nella direzione sbagliata e deriva da un’analisi scorretta n/n
PS Vale la pena esplicitare che dovrebbero essere gli incentivi economici (a partire dai prezzi di mercato) a incoraggiare gli operatori a investire dove serve e non dove c'è eccesso di offerta. I procedimenti autorizzativi vanno velocizzati e resi più semplici e certi.
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🧵Nella proposta di Regolamento che domani la @EU_Commission presenterà domani al Consiglio, due articoli sono dedicati al #pricecap sul #gas. E’ una vittoria italiana? Vediamo
Dal punto di vista politico e della comunicazione, gli articoli 23 e 24 della proposta sono senza dubbio una significativa apertura all’Italia. Il governo #Draghi chiede da mesi un tetto al #Ttf. Per la prima volta questa richiesta trova parziale accoglimento 2/n
Finora, l’idea del #pricecap sembrava non avere reali chance. E’ vero che quindici Stati membri, guidati dall’Italia, ne avevano chiesto l’introduzione… spglobal.com/commodityinsig… 3/n
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Premessa: "politica energetica" vuol dir tutto e vuol dire niente, in un momento come questo. Per capire meglio le proposte dei partiti e gli obiettivi che intendono perseguire, occorre focalizzare le domande 2/n
Ci ho provato, tempo fa, in un articolo su @ilfoglio_it
[thread] Are #energy#taxes and #subsidies in the #EU & #UK aligned with the stated #climate targets? If you ever wanted to know the answer, please check out a new book by Philip Booth and myself “Carbon Conundrum: How to Save Climate Change Policy from Government Failure” 1/n
#Climate change is real, it is caused by man-made emissions and – if unchecked – will impose huge costs. Sound policies may promote cost-effective emissions cuts; but ill-designed policies shall inflict unnecessary costs while not achieving the desired environmental targets 2/n
Energy is both taxed and subsidized. In principle, taxation should reflect negative externalities and subsidization should reflect positive externalities in order to align the private and social costs of using energy 3/n