Ora vi dico questa cosa, senza pretese di aver capito come gira il mondo, ma solo perché sennò mi rimane lì, indigesta come il pezzetto di carne di Scrooge e devo sputarla fuori, per non fare cattivi sogni.
E niente, ero in aeroporto, poco prima di Natale e come è noto sono un gran pettegolo e allora mi metto lì e osservo, ascolto, spio, scruto, sgabanino.
Ed è pieno di anziani, anzianotti, mezze età, canuti, mamme imbiancate e boh, aspettano. E io penso ma guarda tutti ‘sti vecchi che vanno a passare le feste al caldo, ve’ che pacchia, la vita dell’over 50-60-70.
Ma niente, guardo meglio, aspettano sì, ma agli arrivi e c’è tutto un fremito quando i led avvisano che l’aereo da Londra, Francoforte, Mordor e Granburrone è atterrato. E capisco. Quei vecchi lì, aspettano i figli, nipoti, nuore, cognati che stanno tornando per le feste. A casa.
E c’è la ragazza con lo zaino che abbraccia i genitori e una signora dice che bei momenti e il papi dice son sei mesi sa signora e la signora sorride giuliva perché deve essere una sentimentale.
E’ c’è il tipo sui 30 benvestito che dice ehilà e i parenti dicono eccoti e son borghesi, non si abbandonano a troppe effusioni e la signora sentimentale è un po’ delusa perché ci teneva.
E c’è padre, madre e nipotini e i nonni che appena escono praticamente si mettono a ballare e la signora sentimentale scatta anche una foto, si vede che gradisce. E solo per precisione rilevo che lui è bianco e lei no e i nipotini metà e metà.
E poi vari ragazzi di varie altezze, corporature e evidentemente ceti e censi, accolti con varie sfumature di entusiasmo, dalla lacrima alla virile stretta di mano, perché l’affetto è come il ragù, ogni famiglia ha la sua personalissima ricetta.
E tutto questo solo per dire che ai miei tempi in aereoporto prima di Natale era pieno di ragazzi che partivano e genitori che smoccolavano perché volevano che i figli passassero le feste con loro eh see come no.
E ora invece i vecchi qua, aspettano. E i figli, nipoti, nuore e cognati, tornano per qualche giorno e poi vivono, altrove.
E non so, mi guardo bene da trarre conclusioni, del paese per vecchi, i migranti, il Natale, chi ha i mezzi e chi no, le opportunità, il mondo, lacrime, sorrisi, casa, radici, ali, abbracci e signore sentimentali che scattano foto. Non so.
Dico solo che va bene tutto, anche la signora sentimentale che fa le foto, qualsiasi cosa. Piuttosto che perdere tempo dietro a un tizio che mangia Nutella fingendo di essere uno di noi, credendo di aver capito tutto di noi.
Noi, che mentre lui mangia in un paese di vecchi e rovine, aspettiamo i figli tornare.
