Thread by @AlessioSgherza

Cosa ho imparato dalla tragica vicenda del #Carabiniereucciso (Thread) e cosa farò / cercherò di fare le prossime volte. Leggi anche: qualche riflessione per i giornalisti che lavorano in tempo reale.
Se non volete leggere tutto, sintetizzo: rallentiamo e andiamoci cauti

(2) Proverò comunque a essere breve. All'inizio i responsabili - secondo le agenzie, prime fonti (secondarie, sottolineerebbe qualcuno) disponibili - sono nord africani. In realtà, si scoprirà, sono americani, anche se i nordafricani nella storia ci sono
roma.repubblica.it/cronaca/2019/0…

(3) Ieri alle 8.58 esce l'Ansa (esclusi i flash). Ed è questa:
Un carabiniere è stato ucciso (...) Dalle prime informazione sembra sia stato colpito da un uomo, probabilmente nord africano, bloccato insieme a un altro perché ritenuti responsabili di furto e estorsione.

(4) Non passano nemmeno dieci minuti che partono le reazioni della destra, Salvini e Meloni in testa. Salvini parla di "bastardo" (ma non parla di migrante), Meloni di "questi animali" e "l'Italia non può essere punto di approdo di certe bestie"

(5) Il tema dei nordafricani è in quasi tutti i titoli dei giornali online e nelle agenzie di stampa. L'AdnKronos fa anche (alle 11.33) un vox tra i residenti. Il titolo: "Noi invasi dai migranti".

(6) D'accordo con i colleghi, a Repubblica.it abbiamo deciso di non mettere la presunta provenienza dei sospetti nella titolazione in homepage e nel titolo del pezzo interno. Lo abbiamo messo nel sommario e poi - ovviamente - nel corpo dell'articolo.

(7) La scelta non era, in un primo momento, perché avevamo concreti sospetti che non fosse nordafricani. E' stata una scelta, che qualcuno definirà ideologica, fatta perché sparare nei titoli la provenienza stigmatizza tutti i nordafricani.

(8) Allo stesso modo abbiamo deciso di non riprendere i tweet o altre reazioni di chiunque altro giocasse la carta della violenza. Abbiamo condiviso il post dell'Arma dei Carabinieri e la reazione del ministro Trenta, in quanto ministero in capo ai Carabinieri

(9) Qualche ora dopo il nostro cronista ha iniziato a dirci che le sue fonti avevano dei dubbi sulla nazionalità dei responsabili. A un tratto si parlava di "due bianchi", che però non voleva dire molto. Anzi, non voleva dire nulla

(10) Ci siamo limitati ad aggiornare il pezzo, senza eliminare i riferimenti ai "nordafricani" ma dicendo che le indagini sulla provenienza erano ancora in corso. Solo dopo pranzo l'Adnkronos ha parlato di "due americani", ma le nostre fonti non confermavano. Abbiamo aspettato

(11) E così via lungo il pomeriggio, fino alla conferma della nazionalità e alla ricostruzione su come sono andati i fatti. La verità è una sola: la realtà è spesso più complessa di quanto ci sembra in un primo momento. Si possono dare le notizie senza sparare elementi? Sì

(12) Attenzione, importante: non sto dicendo che Repubblica.it è perfetta e tutti gli altri sbagliano. Anzi, di errori di valutazione (in buona fede) ne facciamo anche noi tutti i giorni, più volte al giorno.

(13) Ma dalle vicende dobbiamo imparare, sennò è sempre il giorno della marmotta. La scelta di non titolare sulla provenienza ha premiato nel momento in cui si è rivelata una ricostruzione sbagliata. Lo rifarei? Sì, resto convinto titolare sull'origine dei sospetti sia un errore

(14) Tra l'altro lo dice anche la deontologia (#cartadiroma), non me lo invento io. Questo vale a meno che la provenienza/nazionalità/etnia non sia un carattere connaturato della notizia, senza la quale la notizia non è comprensibile

(15) Ma soprattutto: negli anni è passato il messaggio che il tempo reale sia solo sbrigarsi e fare tutto di corsa. Parafrasando Spiderman, da una grande velocità derivano anche grandi responsabilità. Il tempo reale deve sì, essere veloce e tempestivo, ma diciamo "a due velocità"

(16) Impariamo che le vicende non sono sempre come appaiono all'inizio, quindi se un'informazione può fare danni meglio non spararla e aspettare che sia confermata. Non nascondere, ma non spararla nemmeno.

(17) Insomma: su alcune cose rallentiamo e andiamoci cauti. Per il bene della notizia, per il bene della credibilità del giornalismo, per il bene della società avvelenata. Una volta che 'spariamo qualcosa' quella resta in circolo.

(18) Se qualcuno ha letto fino a qui, spero sia chiaro che non volevo fare un panegirico tipo "come siamo stati bravi noi" ma una riflessione generale sull'approccio al giornalismo in tempo reale. Se non è chiaro e ho offeso qualcuno mi scuso.

(19 / fine) Se poi qualcuno non è d'accordo, benissimo. Evviva il dibattito.