Thread by @JohannesBuckler

Giorni fa Johannes vi ha raccontato degli spiritelli Gremlins che causavano guasti agli aerei della Raf.
E di come il film “Gremlins”, del 1984,
si sia ispirato ad un progetto avviato con la Disney dal sottoscritto molti anni prima.

Vi ha raccontato poco di me.
Per esempio che mi sono fatto seppellire con una sega elettrica, delle matite HB, del cioccolato, vino di Borgogna e le mie stecche da biliardo.
A quel punto avrete pensato: " questo è un tipo strano".
In effetti la mia vita è tutta da raccontare.

Mi chiamo Roald Dahl nato nel 1916 nel Galles da genitori norvegesi.
Perché Roald?
In onore dell'esploratore norvegese Roald Amundsen, considerato in Norvegia un eroe nazionale.
Sì. Quello che raggiunse per primo il Polo Sud.

Come andavo a scuola?
Di me dicevano che ero “un incorreggibile pasticcione. Lessico povero, frasi mal costruite. Mi ricorda un cammello. Il ragazzo rappresenta un caso di analfabetismo nella classe”.
Un asino insomma.
Mia madre mi ritirò da scuola dopo l’ennesima frustrata.

E così mi ritrovai a lavorare nelle colonie britanniche del Kenya e della Tanzania.
Nel 1939, con lo scoppio guerra, mi arruolai nella RAF raggiungendo rapidamente il grado di tenente pilota.
E poi quel maledetto incidente in Libia.
Come si fa a rimanere senza carburante.

L’atterraggio non fu piacevole.
Numerose fratture al cranio mi provocarono cecità per mesi.
Per questo venni scartato in una successiva visita di controllo e confinato all'ambasciata britannica a Washington.
Il compito? Spionaggio.

Fu allora, era il 1942, che iniziai a scrivere.
La mia prima storia? “Shot Down Over Libya” che raccontava le mie peripezie di pilota.
Nella versione originale avevo scritto di essere stato abbattuto da aerei nemici.
Una bugia. Piccola, dai.

Il mio primo grande successo?
"James e la pesca gigante" del 1961.
A cui seguirono molti altri.
Per esempio “La fabbrica di cioccolato”.
Che ho scritto perché era goloso di cioccolato. Fin da ragazzo.
Avevo sempre una scatola rossa piena di Mars Bar, Kit-Kats e Smarties

La mia prima moglie?
Nel 1953 sposai Patricia Neal, sì proprio lei, vincitrice di un Oscar nel 1963.
Olivia, Tessa, Theo, Ophelia e Lucy furono i nostri 5 figli.
E poi tanti dispiaceri.
A cominciare dalla morte di Olivia a 7 anni per un maledetto morbillo. Un morbillo capite?

E poi il piccolo Theo.
Una frattura cranica gli provocò l'idrocefalia. Gli venne impiantata una valvola Holter per drenare l'eccesso di liquido cerebrale.
Ma su di lui funzionava male.
Fu allora che con Wade, ingegnere e il chirurgo Till, mettemmo a punto una nuova valvola.

Theo si riprese, ma quella valvola (Valvola Wade-Dahl-Till (WDT) ) salvò diverse migliaia di altri bambini in tutto il mondo prima di una nuova tecnologia.
Cosa ci abbiamo guadagnato? Niente.
Di comune accordo decidemmo di non pretendere alcun guadagno per la nostra invenzione

Del fim “Gremlins” del 1984 vi ho già parlato. Che altro posso dirvi.
Dove amavo scrivere? In questa casetta. E anche nel Gipsy wagon che avevo messo in giardino.
Sulla scrivania un tagliacarte formato da un osso dell’anca rimosso dopo un intervento chirurgico

Avete presente il film “Agente 007 - Si vive solo due volte”? Bene. La sceneggiatura è la mia.
Lo so, mi conoscete soprattutto per i miei romanzi per l'infanzia. Volete ridere? Quasi tutti censurati. Sia per il contenuto che per il linguaggio. E per altro. Come “il dito magico”

Che parla di una bambina di otto anni con un potere: il dito magico.
Con quello vuole fermare il divertimento dei vicini di casa che vanno a caccia solo per divertimento.
L’uscita fu ritardata dalla potente lobby americana delle armi.

Credo di avervi raccontato tutto di "quell’asino a scuola, un caso di analfabetismo nella classe".
Date retta a me. Fregatevene dei giudizi altrui. Seguite i vostri sogni.
E ricordate: "Non importa chi sei o che aspetto hai, finché c’è qualcuno che ti vuole bene".