Non credo che il NO vincerà al referendum sul taglio dei parlamentari (basta il fatto che la questione sia messa così per capirlo) eppure potrebbe essere un’occasione preziosa per la scombinata politica italiana di favorire l’emersione di cose nuove.
D’altro canto abbiamo imparato che i referendum mettono in moto dinamiche non solo politiche che superano il contenuto racchiuso nel wording dei quesiti. Tagliare i parlamentari può essere una soddisfazione e dire di NO una fatica ma lo stesso NO potrebbe dire molto altro
Per esempio potrebbe mettere insieme chi ancora pensa che il consenso non vada solo consumato ma creato, che il rispetto per il volere del “popolo” non consista nel seguirne gli istinti più brutali al grido di “è quello che ci chiedono i cittadini”
Ma sia anche racchiuso, quel rispetto, in ciò che governi e istituzioni hanno da chiedere e proporre ai loro ai cittadini, in quale progetto di paese intendano coinvolgerli, senza favole o illusioni
Ci potrebbe essere dentro quel NO una sacco di roba accumulata in questi ultimi anni, come l’idea che le istituzioni non sono a disposizione, che se le sputtani per piccoli guadagni quotidiani, poi quando servono davvero sono dilapidate e inutilizzabili per tutti
Ci potrebbe essere il fatto che tra i tanti tagli alla spesa che sarebbe giusto fare quello più insignificante in termini di risparmio ma più gravido di conseguenze nefaste è quello sul funzionamento dei poteri democratici.
Certo che non è in tragedia ridurre il numero dei parlamentari, certo che ci si pensa e ci si prova da tanto tempo, certo che il Parlamento e le commissioni possono funzionare ugualmente (meglio o peggio lo vedremo) ma è il contesto quello che pone tutto in dubbio
Le folle ghignanti in piazza coi forbicioni che tagliano festoni di poltrone di cartone, mostrando la V di vittoria alle telecamere, mentre i cartelli contro la Kasta volteggiano come in un sabba
E’ questo che vincerà con il SI, non una sana riforma funzionale, discussa e analizzata nei modi propri. Ma un autodafè imposto da una parte, che l’altra parte ha accettato chiudendo occhi e tappandosi il naso
Il popolo referendario molto difficilmente si trasforma in un soggetto politico per quando lo si voglia forzare in qualche nuovo o vecchio contenitore. Ma questa volta i NO sono così orfani che potrebbero crescere facendo da sé
