Termina, dopo meno di 1 mese, la Rivolta del Ghetto di Varsavia: il ghetto fu completamente raso al suolo, circa 13.000 ebrei vengono uccisi e altri 56.885 mandati in vari campi di sterminio. Sulle rovine del ghetto viene costruito un campo di concentramento.
Non è stato mai identificato con certezza il bimbo della foto spesso usata come simbolo dell'Olocausto.
Si conosce invece l'identità del soldato delle SS che gli punta contro un'arma: è Josef Blösche, soprannominato "Frankenstein" per gli stupri e omicidi commessi nel ghetto.
Soldati tedeschi conducono al punto di raccolta per la deportazione le persone di religione ebraica catturate durante la rivolta del ghetto di Varsavia in Polonia nel maggio 1943.
Josef Blösche, SS dal 1938, fu identificato e denunciato da un ex commilitone nel 1961. Nel 1967 venne trovato e arrestato. Al processo i testimoni lo descrissero come uno stupratore e un sadico assassino. Venne condannato a morte: sentenza eseguita a Lipsia il 29 luglio 1969.
Partigiane del movimento sionista HeHalutz dopo la cattura.
«Noi ragazze portavamo le armi nel ghetto, le nascondevamo negli stivali», ha ricordato Małka Zdrojewicz Horenstein (a destra), sopravvissuta all'internamento nel lager di Majdanek ed emigrata in Palestina nel 1946.
Un blocco di case dato alle fiamme in via Zamenhofa per bruciare vivi gli ebrei nascosti all'interno o costringerli ad uscire.
Soldati nazisti osservano gli edifici dati alle fiamme in via Nowolipie per bruciare vivi gli ebrei nascosti all'interno o costringerli ad uscire.
Soldati delle SS vicino ai corpi di ebrei che si sono suicidati saltando da una finestra del quarto piano piuttosto che essere catturati, in via Niska, il 22 aprile 1943.
Didascalia originale tedesca: "Banditi che hanno saltato"
Ebrei si arrendono ai soldati delle SS in via Wałową.
Didascalia originale tedesca: "Stanando ebrei e banditi"
Partigiani ebrei con le mani alzate dopo essere stati catturati dai tedeschi in via Nowolipie.
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