Ma questo solo usando casi e decessi cumulati, dall’inizio dell’epidemia a oggi.
Tra marzo e giugno, la letalità apparente fluttua tra il 12% e il 20%.
Dopo crolla, fino all’1,4% attuale.
La letalità apparente di #COVID19 è quella che "vediamo" perché non conosciamo bene quante persone vengono davvero contagiate.
Se invece lo sapessimo, otterremo la letalità plausibile. Che noi di @ispionline avevamo quantificato in 1,15%.
ispionline.it/it/pubblicazio…
Come vedete, la letalità apparente nelle ultime settimane si avvicina molto a quella plausibile.
Cosa ci dice questo su quanto siamo “bravi” a intercettare il virus?
Molto.
(a) siamo diventati più bravi a capire chi abbia contratto l’infezione (avvicina i due valori);
(b) siamo diventati più bravi a isolare gli anziani (scende la letalità).
La (a) sembra il fattore predominante.
Bisogna tenere alta la guardia, sempre.
Ma, per una volta, possiamo essere ottimisti: un nuovo caso di positività, oggi, è UNDICI volte meno preoccupante che a marzo.