IL NUOVO OCCIDENTE PASSA DA BELFAST (Thread)

Ora che abbiamo esaurito il nostro interesse per la #Pennsylvania almeno per i prossimi quattro anni possiamo tornare ad occuparci di #Brexit (si, quella cosa là che si concretizzerà a fine anno) alla luce del voto US.
2/ La vittoria di @JoeBiden mette all’angolo @BorisJohnson e ora l’Ulster è il crocevia dei nuovi equilibri atlantici.

Ma andiamo con ordine.
Le posizioni di #Londra e #Bruxelles “sono ancora distanti”, mi hanno confermato fonti diplomatiche vicine a @MichelBarnier, capo negoziatore di Bruxelles, a 50 giorni dall’uscita. Gli scogli per un accordo commerciale rimangono dove sono, da tempo.
4/Partiamo dal più semplice, diciamo: la #Governance, ovvero la scelta dell’organo che dovrà risolvere dispute future in caso di violazione dell’(eventuale) accordo commerciale.
5/L’#EU insiste perché sia @CJEU, mentre Londra rifiuta per una questione di principio…Brexiteer e vuole affidare qualsiasi disputa alla Corte Suprema Britannica. @UKSupremeCourt
6/Secondo scoglio, le quote pesca. Le acque UK sono particolarmente estese e ricche di pesce. Per il settore ittico di cinque stati EU (Olanda, Danimarca, Belgio, Irlanda e soprattutto Francia) avere accesso a quelle acque è di vitale importanza.
7/Il nodo sono le quote che l’UK concederà all’EU, un dettaglio che – si è convenuto nelle ultime ore - verrà affrontato solo dopo l’uscita, così da non far saltare il banco. Particolarmente delicata la posizione di Parigi - la più danneggiata dalle limitazioni di Londra.
8/A @EmmanuelMacron - già in clima pre-elettorale 2022 - gli altri stati membri hanno offerto un meccanismo per il risarcimento (si parla di €5mld)
9/NB: L’industria della pesca vale circa l’1% del PIL UK. Ma storicamente (vedi Dunkirk) i pescatori d’oltremanica sono avvolti da un’aurea di patriottismo, tanto da essere percepiti come lavoratori di un’industria tanto importante quanto quella automobilistica (7,5% Pil).
10/Su questa falsa convinzione, e sull’aspetto dell’orgoglio nazionale, si è basata parte della campagna referendaria del 2016:
11/Terzo ed enorme scoglio, il cosiddetto “#LevelPlayingField”, ovvero l’allineamento regolamentare su temi come diritti lavoratori, standard ambientali, tassazione e…nota bene…aiuti alle imprese.
12/Premessa: In generale, ogni accordo commerciale prevede che le parti rispettino un LPF, non ultimi quelli fatti all’interno del @wto, organizzazione di cui sia EU che UK fanno parte. Paradossalmente, in caso di mancato accordo UK e UE dovrebbero rispettare cmq una sorta di LPF
13/Ma trattandosi di #Brexit la partita è sia politica sia dannatamente tecnica. Il piano politico è semplice: Bruxelles, per il timore di una concorrenza sleale (vedi "dumping", cioè l’abbassamento degli standard sociali e ambientali per offrire prezzi più competitivi)...
14/...vuole mettere nero su bianco quanti più dettagli possibili a priori, mentre Londra si rifiuta di scendere nei dettagli e di accettare che l’accordo commerciale con Bruxelles abbia caratteristiche diverse da qualsiasi altro accordo commerciale con un paese straniero.
15/Una questione di principio? Un processo alle intenzioni? Fino a un certo punto. Perché c’è - come detto - anche un piano tecnico. Prego di far entrare l’Irlanda del Nord, non prima di un doveroso recap:
16/nella stesura dell’accordo di divorzio #WithdrawalAgreement grande importanza venne dedicata alla questione Nord Irlandese. Per evitare, in caso di mancato accordo commerciale, un confine rigido tra Edimburgo e Belfast..
17/..con la conseguente rottura dell’accordo di pace del Venerdì Santo (1998) e il possibile innesco di tensioni sociali (vedi Troubles) - @Theresa_May provò a inserire nel progetto di accordo un compromesso, il cosiddetto #Backstop
18/un’assicurazione che, in caso di mancato accordo commerciale, prevedeva la permanenza del NI nell’unione doganale EU - garantendo il libero flusso di merci tra NI e IRE - e l’allineamento della GB ai protocolli EU fino a quando non si sarebbe trovata una soluzione migliore.
19/Senza farla troppo lunga, sappiamo tutti com’è andata, @theresa_may e il #Backstop vennero accompagnati fuori dalla porta da un manipolo di Unionisti Nord Irlandesi @DUPleader terrorizzati dall’idea di essere sempre più vicini ad una riunificazione con la Repubblica d’Irlanda
20/..e dai Brexiteers, reticenti ad essere soggetti a normative EU che avrebbero ostacolato accordi commerciali con altri paesi, tra cui l’America di @realDonaldTrump, dove gli standard, soprattutto nel settore agroalimentare, non sono compatibili con quelli EU
21/Con l’arrivo di @BorisJohnson viene introdotta un’alternativa al #Backstop: un meccanismo che, in mancanza di un #brexitdeal, prevede un sistema di imposte/rimborsi per le società di Belfast che ricevono merci dalla GB, a seconda che i prodotti finiscano o meno in Irlanda.
22/Esempio: una merce in arrivo da GB viene trasportata via mare in Ulster, previ…nota bene…controlli interni. La società cui la merce è destinata paga una tassa. Se questa rimane in NI la società viene rimborsata, in caso contrario (cioè se finisce in IRE) no.
23/Tutti contenti, l’Europa accetta il meccanismo, BoJo fa approvare l’accordo di divorzio (dopo aver chiuso il parlamento e mentito alla Regina) parla di un altro accordo commerciale pronto per essere firmato (oven-ready) e stravince le elezioni con il motto “Get Brexit Done”
24/Peccato che, poco dopo, l’accordo di divorzio raggiunto con l'UE da @BorisJohnson e usato da @BorisJohnson in campagna elettorale per far di @BorisJohnson l’inquilino di Downing Street, viene definito “fondamentalmente sbagliato” dal Premier Britannico @BorisJohnson
25/Tale meccanismo, secondo il governo UK, avrebbe infatti “creato discriminazioni interne al mercato unico Britannico” con una differenza tra le merci da e per il NI (soggette a controlli) con quelle di Galles, Inghilterra e Scozia.
26/ Ma non solo, l’accordo di divorzio (già ratificato da entrambi i parlamenti ndr) impedisce al Regno Unito di avere carta bianca circa…nota bene…l’aiuto alle imprese del NI.
27/Questo ci porta alla fine del recap e alla suddetta questione del Level Playing Field.
28/Per togliere i controlli tra Gran Bretagna e NI e avere libertà di foraggiare le imprese del Nord Irlanda, il governo UK propone l’ #InternalMarketBill, quella che sui giornali nostrani viene definita “legge anti-Brexit”.
29/Tale legge, per ammissione dello stesso governo, è una violazione dell’accordo di divorzio già ratificato da entrambi i parlamenti. Ma non solo, è anche una violazione di un trattato internazionale appena stipulato con la controparte con cui si sta trattando...
30/...in un periodo storico in cui il Regno Unito vuole aprirsi al mondo all’insegna dello slogan “Global Britain”.
31/Vi risparmio le polemiche interne e internazionali sulla buona fede e sulla credibilità del Regno Unito. Fatto sta che la legge viene approvata in camera bassa ma bocciata ieri sera dai Lords con uno scarto senza precedenti (433 v 165). Schiaffo a Boris Johnson.
32/Ma non ci fossilizziamo perchè il governo di @BorisJohnson non demorde, e nonostante la bocciatura dei Lords e il procedimento d’infrazione aperto nel frattempo dall’EU @vonderleyen, si dice pronto a ripresentarla.
33/Si ma Biden che c’entra? Ecco, prego far entrare il presidente-eletto Joe Biden:
34/Ora, che BoJo aspettasse l’esito del voto in US era chiaro anche ai sassi. BoJo ha puntato tutto sulla “special relationship” che, più che essere tra UK e US (special per gli inglesi, non per gli americani) era tra lui e il proprietario di un Golf Club nella contea di Ayrshire
35/Un grande accordo commerciale con l’America di Trump avrebbe suggellato una rivalsa sull’Unione Europea e l’inizio di un nuovo asse commerciale Atlantico, figlio dell’ondata “populista” e forgiato da due leader *veloce ricerca dizionario dei sinonimi* istrionici.
36/Ma gli è andata male. E ora si trova con un nonno Irlandese, persona perbene, che più volte si è schierato contro qualsiasi minaccia all’accordo di pace del Venerdì Santo, contro Brexit, e contro Boris Johnson definito “clone fisico ed emotivo di Trump”
Evidentemente a Washington risuona ancora la battuta che l’allora sindaco di Londra scrisse sul The Sun: “Obama ce l’ha con lo UK perché di origini Keniote, un sentimento anchestrale.”
37/Sul primo e terzo punto penso non ci sia bisogno di spiegazioni, sul secondo meglio specificare che il Regno Unito è sempre stato considerato l’anticamera d’Europa.
38/Come mi ha recentemente semplificato @museofmarketing, stipulare un contratto con il Regno Unito ti permetteva di “fotocopiarlo” e usarlo nel resto dell’Europa. Non solo, per Washington il Regno Unito era un interlocutore capace di imporre il suo soft/power sul blocco EU
39/Ora le cose stanno diversamente e l’amministrazione USA ha già mandato segnali concreti di preferire un asse con Parigi e Berlino.
40/Possibile eccezione per la pol estera: dalla @NATO al 5G, dagli accordi di Parigi (NB: qui si terrà la @COP26) alle sanzioni alla Cina per la questione #HongKong, BoJo si era ultimamente mostrato perplesso sulle decisioni unilaterali di Trump e più vicino ai @TheDemocrats
41/Un piccolo gancio che deve far però i conti con le altre priorità di Biden: #Covid_19, occupazione, Cina e Iran. Senza contare che, dal punto di vista economico, il mercato unico europeo è ben più allettante di quello britannico.
42/Come ha dichiarato ieri l’ex Primo Ministro @JohnMajor, e prontamente riportato dal "one and only" @antoguerrera:

43/Ecco quindi che, come ho di recente detto in un intervento per l’università @Unibocconi durante @GNAGL2020, per il Regno Unito i prossimi giorni rappresentano la sfida strategica più difficile dal secondo dopoguerra, e Londra parte in grande svantaggio.
44/Per gli scacchisti come me siamo giunti ad un end game a tre giocatori. BoJo è in minoranza e senza sbocchi: avanzare a testa bassa con l’Internal Market Bill alienerebbe ancor di più Londra dall'asse US-EU...
45/D'altra parte, accettare le richieste dell’EU e tornare sui suoi passi vorrebbe dire perdere la base Brexiteer che lo ha messo a n10, oltre che rappresentare un duro colpo al populismo già azzoppato dalla sconfitta di Trump.
46/E guardando l'ultimo sondaggio di @IpsosMORI per @standardnews con @BorisJohnson dietro a @KeithStarmer , questo non è il momento per perdere il terreno sotto i piedi..

47/Una cosa è certa, per un premier che si è sempre giocato il tutto e per tutto, è arrivato – finalmente – il momento della verità. The world is watching e il futuro del UK è appeso a un filo.

The end?
f.

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