Si racconta che io sia stato l’unico giocatore ad aver battuto una palla sopra il terzo livello del vecchio Yankee Stadium, addirittura fuori dallo stadio. E che abbia fatto più fuoricampo di tutti.
Io invece chiedevo ai miei compagni di sedersi, concedevo tre basi su ball consecutive, con nessun eliminato, poi mi divertivo a ottenere tre strikeout di fila ed eliminarli tutti.
Quante volte mi sono divertito a farlo!
Sapete dove giocavamo?
No, non credo.
Non potevamo giocare nella MLB, la Major League Baseball.
Ci era proibito, perché eravamo neri. Per questo già nel 1866 erano nate la NL, le Negro Leagues.
Con giocatori tutti di colore, e pure gli spettatori .
Nel 1920 la Negro National League diventò un campionato professionistico parallelo, con dapprima le seguenti squadre: Chicago American Giants, Chicago Giants, Cincinnati Cuban Stars, Dayton Marcos, Detroit Stars, Indianapolis ABCs, Kansas City Monarchs, St.Louis Giants.
Era impossibile per noi giocatori di colore entrare nella Major League, ma continuammo a giocare e non ci rassegnammo alla segregazione.
Fu così che cominciammo a sfidare le squadre dei bianchi: solo fino al’48 più di 500 volte, con un bilancio finale nettamente a ns. favore.
Vi raccontiamo questo perché i dirigenti della Major League Baseball, hanno annunciato oggi che includeranno nelle statistiche ufficiali anche quelle dei giocatori delle “Negro Leagues”, i campionati che tra il ‘20 e il ‘48 erano riservati a noi, ai giocatori afroamericani.
Era ora, anche perché ben 35 giocatori di colore che fanno parte della Hall of Fame del baseball hanno iniziato proprio come noi, in questi campionati.
Eroi messi da parte per tanto tempo, scomodi.
Così hanno incluso anche me, uno dei più forti battitori di sempre, Josh Gibson. Quello del fuoricampo fuori dallo Yankee Stadium.
E pure io, Leroy Satchel Paige: un lanciatore che pur di fermarmi dovettero proibire il lancio per cui ero diventato famoso, il famoso l'hesitation pitch. Quello che permetteva ai miei compagni di sedersi finché eliminavo gli avversari.
Nota: oltre agli afroamericani era proibito anche ai cubani di giocare nella MLB, la lega dei soli bianchi fino al 1948. E quando entrambi li ammisero per molti anni vennero insultati dal pubblico, o fatti oggetto di scorrettezze e falli dagli avversari
D’altronde di cosa ci stupiamo?
Credete che tutto sia a posto oggi?
No, basta vedere quello che succede nei campi di calcio di tutta Europa. Una vergogna. #StopRacism #BlackLivesMatter
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“Non ero bella? Mi dicono di sì.
Ma adesso non sono più così, sono sempre su una sedia a rotelle.
Ero normalissima fino all’età di 6 anni, e vivendo vicino a Marco andavamo anche assieme a passeggiare in montagna.
Poi tutto è cambiato, le gambe non mi reggevano più in piedi. “
“Dicono sia malattia dovuta ad una malformazione genetica, ho provato mille cure, ma peggioro sempre più.
Non sanno nemmeno cos’è: tetraparesi spastica, paraparesi spastica... e i medici non sanno cosa la scateni.
Però sono bravi, ci provano a curarmi.”
“Non sono sola, è un insieme di malattie che colpisce da 3 a 10 persone ogni 100.000. Qualcuno dalla nascita e qualcuno dopo, come me. Si parla di noi troppo poco, non facciamo audience, ma siamo in tanti.
C’è Telethon, ma è una volta all’anno. E ci sono troppe poche strutture.”
Era la notte di Natale del 1914, eravamo a sud di Ypres, nel fango freddo di una delle tante trincee delle Fiandre. Di notte avvenivano gli assalti, non si poteva dormire, e ad ogni minimo rumore si sparava nel buio. Di continuo e a caso, nella terra di nessuno che ci separava.
Ad un tratto un silenzio irreale, qualche torcia si accese nelle trincee nemiche, ma i nostri cecchini non spararono. Era tutto così strano. Dopo un po’ arrivò un coro di voci che diceva “Soldato inglese, soldato inglese, buon Natale! Buon Natale!”
Eravamo così esterrefatti che non provammo nemmeno paura e cominciammo ad uscire dalle trincee. Andammo incontro a quelle voci.
Ci incontrammo, ci guardammo negli occhi, qualcuno cominciò a sorridere, in pochi minuti ci ritrovammo a darci la mano, ad abbracciarci.
Trump mi ricorda un po’ il 25 Aprile del ‘45.
Sì, proprio il giorno in cui le truppe alleate arrivarono a Milano e l’Italia del Nord festeggiò la Liberazione dall’occupazione nazifascista.
Non tutti deposero le armi però.
Qualcuno continuò a combattere anche a guerra persa.
C’è un piccolo paesino lungo la Valdastico, una valle stretta che dal vicentino risale fino a Carbonare.
Da lì si ridiscende nella Valsugana e a Trento, per risalire poi verso il Brennero.
Si passa vicino a Lavarone, dove amava trascorrere le vacanze Sigmund Freud.
Il paesino è Pedescala, ed ha una frazione che si chiama Forni.
Poche case e vita dura, il sole solo per qualche ora al giorno e pochi pascoli per le bestie. In compenso tanti boschi e le trote dell’Astico.
Ieri vi ho raccontato di Tonezza del Cimone, resta proprio lì sopra.
Oggi ho scoperto una cosa che non conoscevo, su una colonia in montagna. E sì che per 40 anni ci sono passato davanti tutte le estati.
I miei erano maestri elementari e nel ‘59 hanno cominciato ad andare in vacanza lì, a Tonezza del Cimone.
È un piccolo paesino, di fronte all’Altipiano di Asiago, a 1.000 mt. di altezza.
A quel tempo il paese aveva circa 1.500 residenti, in realtà tutti gli uomini e i giovani sopra i 18 anni erano al lavoro fuori dal paese, chi in giro per l’Italia, chi in Francia o Svizzera.
Per i miei era la vacanza ideale: gli affitti delle tantissime camere rimaste vuote costavano pochissimo, ed anche la vita era a buon mercato: pensate che i primi anni non c’erano ancora i frigoriferi, il latte, le uova e le galline ce le vendeva la padrona di casa.
Boom di vendite del calendario del Duce.
Mi viene voglia di farne una versione (molto incompleta) anch’io.
IL VERO CALENDARIO DEL DUCE.
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Gennaio 1943: la ritirata di Russia, la fame ed il freddo che falcidiano le truppe italiane.
Dei 229.000 uomini inviati in Russia, 29.690 furono rimpatriati perché feriti o congelati, 10.300 tornati dai campi di prigionia russi.
Il totale delle perdite fu di 74.800 uomini.
Febbraio 1923: Il deputato Giuseppe Amedeo Modigliani, pacifista convinto, è bastonato dai fascisti; Amadeo Bordiga viene arrestato, nei giorni seguenti arrestano ben 112 dirigenti del partito comunista. Inizia il grande esodo dei comunisti verso la Francia e altri paesi europei.
“Big eyes”, occhi grandi.
Così avevano definito i quadri di mio marito.
Ed avevano un grande successo, tanto che negli anni ‘60 tutte le gallerie volevano esporli, si vendevano come il pane.
Peccato non fossero dipinti da mio marito, Walter Keane non faceva nulla.
In realtà ero io, Margaret Keane, che li dipingevo, a quel tempo ero sua moglie.
Mi aveva convinto a firmare solo con il cognome: “I quadri dipinti da donne valgono molto meno, mentre se dipinti da un uomo valgono molto di più”.
Così avemmo un successo strepitoso.
In realtà lui ebbe un successo strepitoso.
E io mi abituai a vivere all’ombra del suo successo, fino al momento in cui non ne potei proprio più.