20 anni fa, il #16gennaio 2001, andava in onda su Rai2 in piena campagna elettorale per le Elezioni Politiche la prima puntata de "L'Ottavo Nano", ovvero il canto del cigno della satira politica sulla tv generalista. Decine di personaggi e citazioni memorabili: vai col thread!
Cominciamo da Neri Marcoré, 34enne comico di Porto Sant'Elpidio che, dopo un inizio carriera da imitatore, "esplode" con la memorabile parodia dei documentari di Alberto Angela, all'improbabile ricerca di tracce di antiche civiltà.
Marcoré interpreta anche Maurizio Gasparri, all'epoca uno dei tanti miracolati dalla svolta di Fiuggi che cerca di rifarsi una verginità politica sotto l'ombrello di Berlusconi (e diventerà anche ministro), mendicando minutaggio televisivo nei programmi più strampalati.
Nell'imminenza del trionfo elettorale di Forza Italia, sono i mesi in cui i talk-show sono invasi da cloni in giacca e cravatta blu tutti più o meno molesti e agguerriti verso l'oppositore politico (su tutti Elio Vito, finito poi rapidamente nell'oblio, ma tuttora parlamentare).
Sono anche i mesi in cui dilagano le fiction a carattere religioso: questo sketch ironizza sull'eccesso di sceneggiati su Padre Pio (uno RAI con Michele Placido, uno di Canale5 con Castellitto). Frainteso e strumentalizzato dalla politica, fu addirittura accusato di blasfemia.
Tra gli imitatori di Berlusconi, Sabina Guzzanti è stata l'unico/a a sottolineare il lato cupo e un po' schizofrenico che ha contraddistinto la sua carriera politica e il rapporto con quelli che, per idee politiche o personali, non facevano parte della sua schiera di cortigiani.
Niente contro gli altri comici, da Giobbe Covatta a Marco Della Noce, da Lillo&Greg a Rosalia Porcaro, ma L'Ottavo Nano è un Corrado #Guzzanti show. A 35 anni è nel periodo del massimo splendore e infila un capolavoro dietro l'altro: qui ripropone un clamoroso Fausto Bertinotti.
Qui invece è il segretario della Lega Nord a lungo arci-nemico di Berlusconi e poi "rieducato" per scopi elettorali: legato come Hannibal Lecter e placato da Pierferdinando Casini, che suona al violino la stessa melodia che ammansisce Peter Boyle in "Frankenstein Junior".
L'inesauribile vena nonsense di Guzzanti trova sfogo nelle liriche del poeta Brunello Robertetti: "Se fossi cane bau, se fossi gatto miao, se fosse tardi ciao".
Annunciatrice del canale RAI di divulgazione scientifica "Rieducational Channel", Vulvia è il personaggio dell'Ottavo Nano che creò più tormentoni da liceo, a cominciare dall'immortale "mbuti!!!". Ecco il suo esordio.
Allo sguardo di Guzzanti non sfuggì nemmeno la comparsa di tante emittenti satellitari riassunte nel dottor Armà, un cialtronesco mercante di quadri che cerca di rifilare le sue croste agli spettatori di “TeleProboscide”, liberamente ispirato al televenditore Francesco Boni.
Tra i personaggi più inquietanti c'è anche il filosofo Gabriele La Porta, oscuro signore del palinsesto notturno di Rai2, dipinto come uno psicopatico asserragliato nel suo studio e ossessionato dal concetto di saggezza - "altrimenti lui muore".
Si affaccia (per una sola puntata) anche il cinico Don Florestano Pizzarro, probabilmente il miglior personaggio di Guzzanti del decennio successivo: "Ma da dove vieni, dalla montagna der sapone?".
Folgorante anche l'apparizione del segretario DS Walter Veltroni, impegnato con Livia Turco (interpretata da Germana Pasquero) nella difficile ricerca del candidato premier di centro-sinistra: "Di Caprio ha rifiutato, non voleva fossilizzarsi nella parte di quello che affonda".
Veltroni ricompare in una delle ultime puntate mentre riceve due emozionatissimi Ficarra e Picone, militanti DS partiti dalla Sicilia in direzione Botteghe Oscure, che perdono le parole quando si trovano al cospetto del segretario (intento a parlare al telefono con Rutelli).
Particolarmente feroce la satira sul candidato premier del centro-sinistra Francesco Rutelli, evanescente e belloccio, che parla come Alberto Sordi e in una delle ultime puntate confessa candidamente: "Sò cinque anni che te portamo l'acqua co' orecchie, Berluscò!".
Insomma, qual è il miglior personaggio di Guzzanti? Personalmente ho un debole per il suo Funari che viveva di vita propria e fluiva naturalmente dalla pancia dell'attore: si nota il piacere che aveva Guzzanti a interpretarlo, tanto da aver continuato a farlo anche dopo la morte.
Anche se il trionfatore assoluto dell'Ottavo Nano fu Antonello Venditti, che si esibì accanto all'originale anche durante la festa-scudetto della Roma al Circo Massimo. E qui riassume, con una lucidità impeccabile, le questioni politiche che vent'anni dopo porteranno alla Brexit.
Per altri video e aneddoti su L'Ottavo Nano, ne ho scritto anche qui:
Dicevamo: il Mondiale 1982 andrebbe insegnato nelle scuole. Appunto: chiedi chi era #PaoloRossi e del racconto a lieto fine più bello del Novecento italiano. Thread in venti capitoli, come il numero di maglia che l'ha reso immortale.
01. Gli anni Settanta di Pablito finiscono nel veleno: il 30 dicembre 1979 segna due gol in Avellino-Perugia, protagonista di un match che si scoprirà essere stato combinato e orientato sul 2-2 da un gruppo di magliari di Roma che si sono inventati il torbidume del Totonero.
02. Viene processata la crème del calcio italiano. Shock enorme. Rossi (che negherà sempre) viene squalificato per due anni, salta l'Europeo 1980, si sposa e viene contattato da Boniperti che lo porta alla Juve nel 1981, nonostante abbia ancora 12 mesi di squalifica da scontare.
Il CineThread del venerdì è su David #Fincher che da oggi arriva su Netflix con il suo 11° film, "Mank". 58 anni, di cui quasi 40 all'insegna del grande cinema: qui eccolo ancora teen-ager, in mezzo a centinaia di altri nomi, nei titoli di coda de "Il ritorno dello Jedi" (1983).
Prendiamo un grande momento da ognuno dei 10 film precedenti di #Fincher: per esempio, i titoli di testa li prendiamo da "Millennium - Uomini che odiano le donne" (2011, voto 7,5), con "Immigrant Song" secondo Trent Reznor. Semplicemente, una bomba.
L'atmosfera malsana che permea ogni film di Fincher raggiunge uno dei suoi vertici in "The Game" (1997, voto 7), sceneggiatura un po' cervellotica in cui la regia è fondamentale per tenere tutto insieme, dando vita a momenti inquietanti come questo.
"Se Dio esiste, spero che abbia una buona scusa". Celebriamo gli 85 anni del sommo #WoodyAllen, uno dei massimi filosofi del Novecento, con una galleria minima di nomi, cose e categorie dello spirito che gli sono servite per fulminarci con una battuta.
Anatomia. Lo straordinario episodio finale di "Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)" (1972), ambientato all'interno del corpo umano durante un rapporto sessuale, vale più di ogni trasmissione scientifica.
Avvocati ("Amore e Guerra", 1975). "Sarò giustiziato domattina alle 6: me ne dovevo andare alle 5, ma ho un avvocato in gamba".
50 anni fa, dalla Gazzetta dello Sport del #29novembre 1970, la classifica dei capelloni della serie A, inzigata dal sospetto, venuto a qualcuno in redazione, che "il maggior numero di capelloni in formazione dovesse coincidere con le peggiori prestazioni sportive".
Fino a qualche giorno prima comandava la #Fiorentina con otto giocatori che portavano "i capelli lunghi fino alle spalle o spioventi sulle orecchie, insomma sufficientemente lunghi da apparire femminei".
Ma il 24 novembre il presidente viola Nello Baglini, spaventato dal pessimo avvio di stagione dei suoi, ha obbligato tutti i giocatori ad accorciarsi i capelli, riportando così la disciplina, "perché gli pareva che ormai a tutto pensassero tranne che a giocare bene al calcio".
Le 10:10 mi sembrano l'orario ideale per un #Maradona-Thread in 10 capitoli nel nome di D10S: a cominciare dal suo unico gol in maglia azzurra al minuto 10, in Napoli-Juventus 3-0 di Coppa UEFA 1988-89, che era anche il suo gol numero 10 nelle Coppe Europee.
In Serie A #Maradona ha fatto gol a 24 squadre su 25, dal Milan al Cesena: l'unica a cui non è mai riuscito a segnare è il Lecce, affrontato invano ben 7 volte. E in uno di quei Napoli-Lecce arrivò anche il primo gol in serie A di un certo Antonio #Conte...
I due portieri che sono riusciti a parare due rigori a #Maradona: il povero Giuliano Giuliani che lo ipnotizzò due volte a Verona prima di vincerci uno scudetto insieme nel 1990, e lo jugoslavo Tomislav Ivkovic che lo stregò per due volte in un anno, con lo Sporting e a Italia90.
Stasera Zinedine #Zidane torna a San Siro per la seconda volta da allenatore (la prima volta nel 2016, quando ha vinto la sua prima Champions). Mini-thread sulle 11 precedenti volte da giocatore, 4 contro l'Inter e 7 contro il Milan (nella foto, due Europei e due Mondiali).
1. Milan-Bordeaux 2-0, 5 marzo 1996. Titoli di giornale poco fantasiosi: "Baggio si beve il Bordeaux". Nemmeno Capello può immaginare cosa li aspetta al ritorno, quando Galliani e Braida si faranno abbagliare da Dugarry e porteranno a Milanello il francese sbagliato.
2. Inter-Juventus 0-0, 9 marzo 1997. Nella partita del famoso gol annullato a Ganz da Collina, Zizou fa semplice atto di presenza: il suo unico lampo è quest'azione prolungata conclusa con un assist per Nick Amoruso che meritava miglior sorte.