Thread by @Marco_dreams

Perché? Perché tutto questo?
Fino a poco tempo fa eravamo felici, mentre adesso tutto è cambiato.
Si, c’erano i tedeschi, i fascisti, i partigiani rossi.
E come in tutte le guerre c’erano morti, massacri, vendette, esecuzioni sommarie. E le foibe.
Tutte le guerre sono così. 🔽

Ma le guerre finiscono, la nostra invece non finì nel 1945.
Eravamo italiani, l’Italia era la nostra Patria: lingua, tradizioni, cultura, tutto.
Ma qualcuno nel 1947 ha detto che non possiamo più stare qui, dobbiamo mollare tutto ed andarcene.
Ed in fretta.🔽

La mia era una famiglia fortunata, avevamo una bella casa, ed anche il panificio del paese, l’unico.
Non giravano molti soldi a causa della guerra, ma c’era il baratto.
Ad esempio 1Kg di pane valeva 1 lt. di vino, oppure 1Kg. di pesce.
Non mancava mai il cibo in casa.🔽

Mio zio poi aveva tre navi per il trasporto della bauxite fino a Venezia, lui sì stava bene.
E da noi si parlava il dialetto di Venezia, lo si sente ancora oggi parlando con i vecchi che vivono là, ancora lo ricordano.
E nei cimiteri nomi italiani.
Sì, eravamo italiani. 🔽

Poi un giorno ci dicono che dobbiamo partire, abbandonare tutto.
Il tempo di mettere poche cose in una valigia e via. Come si fa?
E i mobili? Tutta la posateria, le stoviglie, le tovaglie e le lenzuola ricamate a mano del corredo?
Niente, si deve lasciare tutto.🔽

Mio padre ha provato a tornare un mese dopo: la casa era già occupata da una famiglia di slavi, che chissà da dove venivano, e lo stesso il panificio. E gli hanno detto che se fosse tornato ancora lo avrebbero arrestato, e forse ucciso.
Tutto era perso, non avevamo più nulla.🔽

E all’arrivo a Venezia non è che l’accoglienza sia stata migliore.
Ci hanno spostato come pacchi in giro per l’Italia: prima a Padova, dopo qualche mese a Torino, in sistemazioni povere e senza un minimo di dignità.
Campi profughi, colonie, per noi era come chiedere la carità.🔽

Ci hanno distribuito per tutta l’Italia, da Nord a Sud. Alcuni di noi scaraventati lontano dai parenti, dagli affetti, in paesi o città in cui neanche capivamo la lingua. Senza nulla. 🔽

Molti ci guardavano male, per loro eravamo “i profughi slavi”, zingari quasi.
E lo Stato? Per i politici eravamo un problema, ci hanno ignorato per decenni. Noi non esistevamo, non potevano mettersi contro il nuovo regime Jugoslavo. 🔽

Sapevate che Saragat nel 1969 conferì l’onorificenza a Tito di “Cavaliere di Gran Croce, Decorato di Gran Cordone dell’Ordine al Merito” della Repubblica Italiana? L’onorificenza più alta prevista dagli ordinamenti di benemerenza internazionale?
A Tito, quello delle foibe.🔽

E i rimborsi per quello che abbiamo perso?
Stendiamo un velo pietoso.
Hanno calcolato tre anni fa un debito dello Stato di 4,2 Miliardi di euro, che spetterebbe a noi profughi, e ai nostri eredi, come rimborso per tutti i beni che abbiamo perso nell’esodo. 🔽

Sono stati più bravi i governanti di Lubiana, che hanno riconosciuto un indennizzo di 146 euro per ogni mese che un esule ha dovuto passare in un campo profughi, fino ad un max di 8.300 euro.
35.000 indennizzi: poco ma meglio di niente. Su un totale di 350.000 profughi. 🔽

Invece di questo ne stanno ancora discutendo in Italia, l’ultima proposta di Legge è del 2018.
71 anni sono passati.
E Napolitano, sollecitato a togliere l’onorificenza a Tito, ha fatto orecchie da mercante. Una vergogna.🔽

Epilogo: ho finito il liceo negli anni ‘80, e di questi fatti non sapevo nulla.
La scuola italiana per dire.
Anni fa ho conosciuto la signora del panificio citato: aveva 7 anni allora, una bambina. Ora vive a Trieste, sposata con un altro profugo istriano. Ferite ancora aperte.