"Questo è spettacolo!". 40 anni fa, il #12febbraio 1981, usciva nei cinema italiani "Toro Scatenato". MEGA-THREAD su un film gigantesco che ha seriamente rischiato di non essere mai girato - e se invece esiste, è un po' merito persino di Renzo Arbore. Ma andiamo con ordine...
1974, Sicilia. Robert De Niro sta girando Il Padrino Parte II, in cui interpreta Vito Corleone da giovane (interpretato nella Parte I da Marlon Brando). Nelle pause divora "Raging Bull: My Story", biografia del pugile Jake LaMotta, campione mondiale dei pesi medi 20 anni prima.
Tornato in America ne parla all'amico Scorsese: perché non ci facciamo un film? Ma Scorsese non ama lo sport, tantomeno la boxe: la considera troppo violenta, e poi diamine, ci sono già troppi film sulla boxe, ancora la solita storia di violenza, sofferenza e riscatto?
Peccato, una prima sceneggiatura sarebbe già pronta: l'ha scritta l'amico comune Mardik Martin, che con Scorsese aveva già firmato il folgorante "Mean Streets". Una sceneggiatura contorta, da diversi punti di vista, ispirata a "Rashomon" di Kurosawa. Ma non se ne fa niente.
1976: Scorsese gira e dirige Taxi Driver, un film che cambia le regole di Hollywood. Palma d'Oro a Cannes e successo mondiale, ma a caro prezzo: si gira quasi sempre di notte e sul set si consuma cocaina come fosse acqua minerale. Già cagionevole di salute, Marty va in tilt.
Italia, marzo 1976. Su Raidue Renzo Arbore s'inventa "L'Altra Domenica", contenitore della domenica pomeriggio in aperta contrapposizione con "Domenica In", che lancia tante facce nuove: inviata dagli Stati Uniti è Isabella Rossellini, figlia di Roberto e di Ingrid Bergman.
Fine 1976: inviata per L'Altra Domenica sul set dell'ambizioso musical "New York New York" (destinato a un flop doloroso), Isabella incontra Martin Scorsese, in quel periodo alle prese con il doloroso divorzio dalla seconda moglie Julia Cameron. I due si innamorano.
(La relazione tra Martin e Isabella e le sue amicizie italiane porteranno Scorsese a fare addirittura un cameo nel ruolo di sé stesso nel celebre "Il Pap'Occhio", sgangherata commedia demenziale diretta da Arbore nel 1980 e super-censurata dal Vaticano. Recuperatela su Youtube)
Isabella è l'unica fioca luce nella vita di uno Scorsese sempre più malmesso e depresso, malato di asma e dipendente dalla cocaina, fino ad arrivare a pesare 49 chili. Finisce in ospedale, martellato da De Niro che tenta di tirarlo su con la prospettiva del film su Jake LaMotta.
Finché Marty si convince. Fa riscrivere la sceneggiatura all'amico Paul Schrader, che gliela stravolge in meglio; poi si chiude in clausura con De Niro per 20 giorni nell'isola caraibica di Saint Martin, e modificano ancora qualcosa. Poi vola in Italia a trovare Isabella...
...che sta girando il suo primo film da attrice: "Il prato" dei fratelli Taviani. In una scena va al cinema a vedere "Germania Anno Zero" di suo papà, morto una settimana dopo aver presieduto la giuria del Festival di Cannes, vinto da "Padre Padrone" proprio dei fratelli Taviani.
Il 16 aprile 1979 iniziano le riprese di "Toro Scatenato". De Niro si fa assistere in tutto e per tutto dal vero Jake LaMotta, ne conosce la moglie e combatte addirittura in tre match in una palestra di Brooklyn con lo pseudonimo di "Young LaMotta". Ne vince due.
Nonostante il peggio sia ormai alle spalle, Scorsese non sta ancora benissimo. E' convinto che "Toro Scatenato" sarà il suo ultimo film: certi giorni non riesce a girare e lascia la cinepresa a suo padre Charles, che compare anche in un cameo mentre gioca a carte.
Le riprese di "Toro Scatenato" sono divise a metà: in mezzo c'è il tour gastronomico di 4 mesi tra Francia e Italia che consente a De Niro di guadagnare i 31 chili che si è imposto di prendere, passando da 66 a 97 chili. La sua metamorfosi è impressionante in scene come questa.
Mentre De Niro gozzoviglia tra torte e piatti di pasta, il 30 settembre 1979 Martin Scorsese e Isabella Rossellini lo raggiungono in Italia: si sposano in una cerimonia privata sul lago di Bracciano. De Niro è il testimone dello sposo, alla presenza anche di mamma Ingrid Bergman.
Se DeNiro è una star, non vale lo stesso per gli altri due protagonisti: il 35enne Joe Pesci fa il cameriere in un ristorante italiano nel Bronx ed è lui a suggerire a Scorsese la 18enne debuttante Cathy Moriarty, notata in una fotografia vista in una discoteca.
Il film esce in America a fine 1980 e ci mette un po' per folgorare gli spettatori. Non aiuta il fatto che il protagonista sia un personaggio sgradevole e stupido, riassunto in questa celebre scena in cui affronta suo fratello con espressione bovina: "Tu ti scopi mia moglie?".
“Martin Scorsese fa film su gente che nessuno vorrebbe incontrare" (Variety). Vai a dargli torto: il disagio esistenziale di Jake LaMotta è parente stretto di quello di Travis Bickle in "Taxi Driver". Guardate queste due scene per rendervene conto.
Una delle scene più famose nel film - quella in cui Jake piange e tira le testate al muro della cella, in carcere - è frutto di uno dei cambiamenti finali di DeNiro&Scorsese: la sceneggiatura originale di Schrader prevedeva infatti che Jake dovesse masturbarsi.
Nel "più fradicio dei film di boxe" (Roger Ebert), girato in un respingente bianco e nero anche per evitare lo shock di tutto quel sangue, la scena più cruda è il combattimento finale con Sugar Ray Robinson, "il massacro di San Valentino", di cui domenica ricorrono i 70 anni.
Ricordate De Niro e Brando alle prese con lo stesso personaggio nel Padrino? Nel finale di "Toro scatenato" Bob interpreta lo stesso monologo di "Fronte del Porto" a 25 anni di distanza da Marlon. La scena con De Niro fu girata 19 volte: la versione utilizzata fu la tredicesima.
Altro momento memorabile: il piano sequenza introduttivo al match contro Marcel Cerdan, Detroit 16 giugno 1949, quando LaMotta conquistò il titolo mondiale dei pesi medi, sulle note di Pietro Mascagni. Il Toro che entra nell'arena.
Come detto, Scorsese era davvero convinto che "Toro Scatenato" sarebbe stato il suo testamento cinematografico: perciò chiuse il film con una citazione dal Vangelo di Giovanni e una dedica a Haig P. Manoogian, il suo professore di cinema morto a maggio 1980.
Il 31 marzo 1981 Robert De Niro vinse il suo unico Oscar da miglior attore protagonista e ringraziò Scorsese, presente in sala con Isabella (divorzieranno nel 1982). Raro caso di attore che vinse l'Oscar nel ruolo di un personaggio, Jake LaMotta, in quel momento presente in sala.
Il secondo Oscar andò al sensazionale editing di Thelma Schoonmaker - e del resto Toro Scatenato contiene uno dei più grandi singoli stacchi di montaggio di sempre, il passaggio del primo piano di Jake La Motta dal 1964 al 1941. Questo è spettacolo.
Ah, 40 anni dopo lasciatemi un'ultima valutazione personale: penso che quelli di "Toro Scatenato", incorniciati dall'Intermezzo della Cavalleria Rusticana di Mascagni, siano i titoli di testa più belli della storia del cinema.
• • •
Missing some Tweet in this thread? You can try to
force a refresh
Guarda il litigio tra i due tennisti italiani! Guarda la rissa tra Ibra e Lukaku! Guarda il gestaccio di Conte e gli insulti di Agnelli! Lo sport è meglio di così, certamente; ma d'altra parte...
...se venti secondi di normali baruffe dettate dallo stress, dal nervosismo o banalmente dalla natura umana coprono match a volte tiratissimi e appassionanti, in grado di fornire decine di spunti tecnici, tattici e psicologici, forse il problema non è lo sport ma chi lo racconta.
Come poi anche la politica, o qualunque altra cosa (guarda la lite tra Mastella e De Magistris! Guarda lo scontro tra i due virologi!).
20 anni fa, il #16gennaio 2001, andava in onda su Rai2 in piena campagna elettorale per le Elezioni Politiche la prima puntata de "L'Ottavo Nano", ovvero il canto del cigno della satira politica sulla tv generalista. Decine di personaggi e citazioni memorabili: vai col thread!
Cominciamo da Neri Marcoré, 34enne comico di Porto Sant'Elpidio che, dopo un inizio carriera da imitatore, "esplode" con la memorabile parodia dei documentari di Alberto Angela, all'improbabile ricerca di tracce di antiche civiltà.
Marcoré interpreta anche Maurizio Gasparri, all'epoca uno dei tanti miracolati dalla svolta di Fiuggi che cerca di rifarsi una verginità politica sotto l'ombrello di Berlusconi (e diventerà anche ministro), mendicando minutaggio televisivo nei programmi più strampalati.
Dicevamo: il Mondiale 1982 andrebbe insegnato nelle scuole. Appunto: chiedi chi era #PaoloRossi e del racconto a lieto fine più bello del Novecento italiano. Thread in venti capitoli, come il numero di maglia che l'ha reso immortale.
01. Gli anni Settanta di Pablito finiscono nel veleno: il 30 dicembre 1979 segna due gol in Avellino-Perugia, protagonista di un match che si scoprirà essere stato combinato e orientato sul 2-2 da un gruppo di magliari di Roma che si sono inventati il torbidume del Totonero.
02. Viene processata la crème del calcio italiano. Shock enorme. Rossi (che negherà sempre) viene squalificato per due anni, salta l'Europeo 1980, si sposa e viene contattato da Boniperti che lo porta alla Juve nel 1981, nonostante abbia ancora 12 mesi di squalifica da scontare.
Il CineThread del venerdì è su David #Fincher che da oggi arriva su Netflix con il suo 11° film, "Mank". 58 anni, di cui quasi 40 all'insegna del grande cinema: qui eccolo ancora teen-ager, in mezzo a centinaia di altri nomi, nei titoli di coda de "Il ritorno dello Jedi" (1983).
Prendiamo un grande momento da ognuno dei 10 film precedenti di #Fincher: per esempio, i titoli di testa li prendiamo da "Millennium - Uomini che odiano le donne" (2011, voto 7,5), con "Immigrant Song" secondo Trent Reznor. Semplicemente, una bomba.
L'atmosfera malsana che permea ogni film di Fincher raggiunge uno dei suoi vertici in "The Game" (1997, voto 7), sceneggiatura un po' cervellotica in cui la regia è fondamentale per tenere tutto insieme, dando vita a momenti inquietanti come questo.
"Se Dio esiste, spero che abbia una buona scusa". Celebriamo gli 85 anni del sommo #WoodyAllen, uno dei massimi filosofi del Novecento, con una galleria minima di nomi, cose e categorie dello spirito che gli sono servite per fulminarci con una battuta.
Anatomia. Lo straordinario episodio finale di "Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)" (1972), ambientato all'interno del corpo umano durante un rapporto sessuale, vale più di ogni trasmissione scientifica.
Avvocati ("Amore e Guerra", 1975). "Sarò giustiziato domattina alle 6: me ne dovevo andare alle 5, ma ho un avvocato in gamba".
50 anni fa, dalla Gazzetta dello Sport del #29novembre 1970, la classifica dei capelloni della serie A, inzigata dal sospetto, venuto a qualcuno in redazione, che "il maggior numero di capelloni in formazione dovesse coincidere con le peggiori prestazioni sportive".
Fino a qualche giorno prima comandava la #Fiorentina con otto giocatori che portavano "i capelli lunghi fino alle spalle o spioventi sulle orecchie, insomma sufficientemente lunghi da apparire femminei".
Ma il 24 novembre il presidente viola Nello Baglini, spaventato dal pessimo avvio di stagione dei suoi, ha obbligato tutti i giocatori ad accorciarsi i capelli, riportando così la disciplina, "perché gli pareva che ormai a tutto pensassero tranne che a giocare bene al calcio".