Kathryn Howard.
Vi dice qualcosa il mio nome?
Non credo, è passato troppo tempo dal 13 Gennaio del 1542.
E poi sono passata alla storia come “la quinta moglie”. Ben sei ne ha avute mio marito, una delle tante quindi.
Ma di chi? Di Enrico VIII naturalmente, re d’Inghilterra. 🔽
Persi la mamma all’età di nove anni e crebbi con la zia, nella campagna del Sussex. Già a tredici anni la zia mi trovò che stavo baciando il mio maestro di musica, e lo cacciò via. Poi ebbi una relazione con Francis Dereham, un gentiluomo del posto, che voleva sposarmi. 🔽
La zia però aveva altri progetti per me: fui presentata a Corte e diventai damigella d’onore della regina Anna di Clèves, la quarta moglie del re.
Non ero bella, ma ero giovane e fresca, e così il re non ci mise molto ad innamorarsi di me e a ripudiare la moglie. 🔽
Enrico ringiovanì, mi coprì di regali, disegnò nuovi gioielli per me, mi donò proprietà, castelli, e perfino la splendida dimora di Hampton Court, qui sotto.
Era pazzo di me.
Ma io ero altrettanto pazza, non di lui però: così chiamai a corte come mio assistente Francis.🔽
Più tardi mi innamorai anche di un valletto di camera al servizio del re: il bellissimo e ambizioso Thomas Culpeper.
Così ambizioso da mettersi persino in mente di dare un figlio al re, con la mia collaborazione naturalmente.🔽
Ma certo capite che gli intrighi di corte erano come i segreti di Pulcinella, tutti sapevano.
Tranne mio marito, lui non si era accorto di nulla. Fu l’Arcivescovo di Canterbury che si sentì il dovere di avvisarlo: il Re era così innamorato che non voleva crederci.🔽
Così fui sottoposta ad un processo, in cui vennero fuori prove inconfutabili, tipo le lettere d’amore che ci scrivevamo, con tanto di appuntamenti. Il Re non mi volle mai nemmeno vedere o ascoltare.
E mi rinchiusero prima nel monastero di Brentford e poi nella Torre di Londra.🔽
Passando in barca sotto il Tower Bridge vidi le teste impalate di Francis e di Thomas, erano lì da due mesi mi dissero. Capii che mi aspettava la morte, e che nessuno poteva più salvarmi.
Qualche giorno dopo la mia testa rotolò nel cortile della Torre.🔽
La stessa fine della seconda moglie, mia cugina Anna Bolena. Lei era stata ripudiata perché non era riuscita a dargli un figlio, un erede maschio.
Ma non potendosene liberare legalmente la fece decapitare per stregoneria.🔽
Comunque sono un po’ triste: avevo 17 anni quando l’ho sposato e nemmeno 19 anni quando la mia testa rotolò via.
Però lui era il Re, ed era maschio: lui poteva avere amanti a volontà, e ben sei mogli.
Io no, è non mi spiego il perché.
Roba da perderci la testa a pensarci bene.

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14 Feb
Sul Web, e parto da lontano.
Gli Europei sono convinti che sia stato Gutenberg nel 1455 ad inventare la stampa con i caratteri mobili, in realtà in Asia esisteva fin dal 1041, grazie all’inventore Bi Sheng.
Ma sapete quale libro fu stampato in più di 30.000 copie nei primi anni? Image
Il Malleus Maleficarum, che potremmo tradurre con “Il martello delle malefiche”, più comunemente chiamate “streghe”. In quel periodo il solo libro stampato di più è stata la Bibbia, sempre la stessa fonte quindi. Image
Fu il Papa Innocenzo VIII infatti a ispirare quel libro, con la bolla “Sumis Desiderantes Affectibus”, più o meno “desiderando con supremo ardore”.
Ardore, già.
Dal latino ‘ardor’: ardere, bruciare. Image
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10 Feb
Perché? Perché tutto questo?
Fino a poco tempo fa eravamo felici, mentre adesso tutto è cambiato.
Si, c’erano i tedeschi, i fascisti, i partigiani rossi.
E come in tutte le guerre c’erano morti, massacri, vendette, esecuzioni sommarie. E le foibe.
Tutte le guerre sono così. 🔽
Ma le guerre finiscono, la nostra invece non finì nel 1945.
Eravamo italiani, l’Italia era la nostra Patria: lingua, tradizioni, cultura, tutto.
Ma qualcuno nel 1947 ha detto che non possiamo più stare qui, dobbiamo mollare tutto ed andarcene.
Ed in fretta.🔽
La mia era una famiglia fortunata, avevamo una bella casa, ed anche il panificio del paese, l’unico.
Non giravano molti soldi a causa della guerra, ma c’era il baratto.
Ad esempio 1Kg di pane valeva 1 lt. di vino, oppure 1Kg. di pesce.
Non mancava mai il cibo in casa.🔽
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31 Jan
Rinfreschiamo un po’ la memoria.
Nel 1927, usciva la bozza del codice Rocco e l’articolo 528 prevedeva per i “colpevoli di relazioni omosessuali” la detenzione fino a tre anni.
Nella promulgazione del 1930 Mussolini tagliò questo articolo.
Come mai?
“La previsione di questo reato non è affatto necessaria perché per fortuna e ORGOGLIO dell’Italia il VIZIO abominevole non è così diffuso tra noi da giustificare l’intervento del legislatore”.
In pratica negava che gli omosessuali fossero numerosi, non esistevano.
Ma la Commissione precisò che “nei congrui casi può ricorrere l’applicazione delle più severe sanzioni relative ai diritti di violenza carnale, corruzione di minorenni o offesa al pudore”.
In pratica Non esistevano ma se ci fossero stati li potevano punire.
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29 Jan
In Israele c’è un grande memoriale, in cui ha sede l’Ente Nazionale per la Memoria della Shoah.
Un giardino interno è dedicato ad “Un Giusto”, il nome riservato a chi si è distinto per salvare gli Ebrei durante l’Olocausto.
Ma non è una persona, è un paese: Chambon-sur-Lignon.
È un piccolo paesino dell’Alta Loira, nel Sud della Francia.
Ai tempi della seconda guerra mondiale era abitato per lo più dai Protestanti, i cui fedeli hanno subito per secoli le persecuzioni della Chiesa Cattolica francese.
Oggi è un piccolo paradiso immerso nel verde.
Così invece era ai tempi dell’occupazione nazista in Francia.
Perché è finito fra i “Giusti”?
Posso raccontarvelo io, Eric Schwam.
I suoi abitanti hanno salvato la vita a moltissimi ebrei, sicuramente più di 2.500. Qualcuno dice 3.000 o più.
Ed io sono fra questi.
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28 Jan
“Chi vuole vedere la mamma faccia un passo avanti”, e io avevo tanta voglia di rivederla: da quando eravamo arrivati ad Auschwitz non l’avevo più abbracciata.
Così fui uno dei primi a muovermi, quel signore in camice bianco sembrava così educato.
Si chiamava Josef Mengele. Image
Fummo in una ventina ad essere selezionati: c’ero io, Sergio De Simone, ed altri ragazzi fra i 12 e 15 anni, dieci maschi e dieci femmine.
Ma non ci portarono a trovare le nostre mamme, no. Image
Quel signore non fu molto buono con noi.
Facevamo spesso 1 km e mezzo a piedi per andare nel suo ambulatorio, che non era riscaldato. Aspettavamo nudi anche quindici minuti finché non ci veniva fatta una radiografia. E avevamo la tosse, la febbre, persino la polmonite.
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15 Jan
Eravamo appena andati a dare il cambio al cambio al IIº battaglione del 154º di fanteria e alla 259ª compagnia di Alpini, io ero il capitano Giampietro Rossi, a comando del Iº battaglione del 219º di fanteria, la brigata Sele.
Qui sotto le cartoline che mandavamo ai nostri cari
Ero contento perché dal fronte del Piave mi avevano trasferito sul Monte Cimone, tornavo su una cima che sta proprio sopra Arsiero, il paese dove sono nato.
1.230 metri, sull’ultima linea di difesa della pianura padana: lì stavamo impedendo la discesa a valle degli austriaci.
Il monte non era più lo stesso: trincee dappertutto, la cima era stata conquistata dagli austriaci il 25 Maggio del 1916 e riconquistata da noi italiani il 23 Luglio.
Quanto sangue versato da ambo le parti, una tragedia che ha poi accomunato tutte le montagne vicine.
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