Perché ha ragione Ricciardi e perché ora sarebbe il momento migliore per chiudere (e perché non lo faremo subito)?
Da giorni abbiamo una media di circa 10mila nuovi casi al giorno, il numero più basso da metà ottobre. Buona notizia, no?
Sbagliato. E non solo perché abbiamo 2-300 morti al giorno.
Soprattutto perché con 10mila casi al giorno *le misure di contenimento diverse dal lockdown sono inutili*.
Non è possibile tracciamento con questi numeri, probabilmente nemmeno con numeri dimezzati
Pensateci: 10mila nuovi casi al giorno significano 10mila ricostruzioni di contatti e spostamenti. Se ogni persona ha incontrato solo cinque persone nel periodo di rischio (numero bassissimo), sono altre 50mila telefonate ad altrettante persone
Il tracciamento funziona in Corea, Giappone, NZ e Australia, dove i casi al giorno sono nell'ordine delle decine o centinaia. E quando ne trovano una dozzina nello stesso posto chiudono intere città. Questo intende Ricciardi quando parla di cambiare strategia
Facciamo un lockdown ora, con 10mila casi, portiamoli quasi a zero (se ne siamo in grado) e poi cominciamo a tracciare e chiudere subito e duramente (ma in modo localizzato) quando individuiamo nuovi focolai
Si tratta della strategia migliore? Sì. Si tratta di una strategia perseguibile? Letteralmente nessuno in Europa ci è riuscito (anche se non sembra che qualcuno ci abbia provato veramente). Tutti i paesi che invece hanno adottato con successo questa strategia sono isolati
Sono praticamente delle isole in cui una volta ridotta la circolazione del Covid è molto difficile importarne di nuovo. L'Europa è un'affare completamente diverso: è un continente densamente popolato e dove gli scambi sono continui
Se l'Italia fa come l'Australia, ma la Francia no, c'è un grosso problema a meno di non chiudere i confini, cosa che non abbiamo mai fatto dall'inizio della pandemia se non per poche settimane
Insomma, la strategia è quella che funziona, ma non è facilmente applicabile da noi e con ogni probabilità andremo avanti a fare lockdown solo quando avremo decine di migliaia di nuovi casi al giorno
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C'è qualcosa di peculiare nel mondo in cui, qui in Italia, una specifica "generazione" ha reagito all'assalto al Congresso americano. Una particolarità che si è vista anche in alcune risposte e conseguenti discussioni dopo le parole di @fabriziobarca
Penso che possiamo essere tutti d'accordo sul fatto che chi si è formato intellettualmente e culturalmente negli anni Novanta (diciamo in particolare i nati negli anni Settanta-Ottanta) ha un rapporto speciale con gli Stati Uniti
Dell'Urss abbiamo (mi ci metto anche io) visto solo la decadenza o la caduta. Dei colpi di stato della Cia in Sudamerica abbiamo forse sentito parlare e siamo cresciuti nel decennio in cui la potenza americana è stata proabilmente meno controversa
Partiamo con l'obiettivo finale del piano: arrivare a una copertura vaccinale del 60-70 per cento prima del prossimo autunno, nella speranza che questo livello di protezione sia abbastanza alto da evitare una nuova ondata di contagi come l'ultima che abbiamo vissuto
Il raggiungimento di questo obiettivo dipende da due fattori: la capacità di distribuire abbastanza vaccini entro l'autunno e la disponibilità di un numero sufficiente di vaccini. In altre parole, serve distribuire 80 milioni di dosi per proteggere circa 40 milioni di italiani
Chi è rimasto in Italia a combattere quella che molti chiamano "l'antica", "novecentesca" e "superata" lotta di classe? Apparentemente, l'ultimo romantico di questo conflitto è Carlo Bonomi, presidente di Confindustria
Ieri Bonomi ha fatto un discorso che si può senza dubbio definire novecentesco in cui ha rivendicato senza alcun timore quello che la classe imprenditoriale chiede al resto della società (glissando un po' su quello che promette di restituire)
Prima di tutto Bonomi chiede 25 miliardi di euro di "sostegno alla competitività", cioè sussidi alle imprese. Bonomi infatti è contrario ai sussidi (come vedrete tra poco), ma non a tutti i sussidi indistintamente
Ci sono molte parole del lessico politico che hanno perso il loro significato originale (radical chic, populismo) e altre che non ne hanno mai avuto uno (sovranismo). Ma in questo campionato la mia preferita è senza dubbio "riformismo"
Chi erano i riformisti? Erano coloro che puntavano ad arrivare al socialismo con metodi democratici senza necessariamente incendiare il Palazzo d'Inverno (ed erano contrapposti ai massimalisti/comunisti)
Chi sono oggi i riformisti? Difficile da rispondere. Il termine è usato molto spesso, a proposito e a sproposito, ma di sicuro i riformisti di oggi sono gente che con il socialismo non vuole avere niente a che fare, sia che ci si arrivi con le bombe sia per vie democratiche
Quello che è accaduto ieri con la firma del primo contratto nazionale collettivo dei rider è piuttosto incredibile e sicuramente senza precedenti, lo abbiamo raccontato su @domanigiornaleeditorialedomani.it/fatti/il-contr…
Il decreto rider di un anno fa obbligava le aziende di delivery a trovare un accordo con i rider entro novembre, pena il loro riconoscimento come lavoratori subordinati. Ma fino a ieri le aziende si erano sempre rifiutate di riconoscere sindacati e colletivi come interlocutori
Il 23 settembre avrebbe dovuto tenersi un nuovo incontro con tutte le parti. Poi, ieri, improvvisamente le aziende hanno annunciato di aver firmato un contratto colletivo nazionale con l'Ugl che, curiosamente, soddisfa più o meno tutte le loro richieste
La prima cosa: la scuola ha aperto più o meno regolarmente in 13 regioni. L'impresa di riportare in classe 5,6 milioni di studenti (tanti quanti gli abitanti della Danimarca) con nuove norme anti Covid-19 mai sperimentate è più o meno riuscita
Il merito è soprattutto di insegnanti, presidi e, in molti casi, di genitori che hanno offerto aiuto volontario alle scuole e hanno lavorato tutta l'estate per preparare la ripartenza. "Partiamo già in riserva", ci ha detto una preside di Bergamo