Poi la finirò con McKinsey, ma il punto importante è che le critiche alla società non provengono da un gruppo di estremisti settari, ma sono totalmente mainstream. È la buona società rispettabile che dice che avere a che fare con McKinsey è problematico. Qualche esempio
Il candidato alle presidenziali Pete Buttgieg ha lavorato per McKinsey e visto il passato della società è stato costretto a pubblicare la lista dei clienti per i quali aveva lavorato (per escludere che avesse lavorato per regimi o società truffatrici) vox.com/policy-and-pol…
Qui un articolo di Fortune (gli stessi che fanno la classifica dei miliardari, non esattamente nemici dell'iniziativa privata) scritto da un ex impiegato sulle pratiche controverse della società e la sua necessità di cambiare cultura aziendale fortune.com/2019/12/11/mck…
Qui un articolo del Financial Times in cui il ruolo di McKinsey nell'epidemia di oppiodi degli Stati Uniti viene definito "un nuovo punto basso" ft.com/content/82e984…
I libri su McKinsey, i suoi innumerevoli scandali, le politiche spregiudicate al suo interno, la cultura aziendale sono al centro di numerosi libri, c'è quasi un genere letterario
Perché ha ragione Ricciardi e perché ora sarebbe il momento migliore per chiudere (e perché non lo faremo subito)?
Da giorni abbiamo una media di circa 10mila nuovi casi al giorno, il numero più basso da metà ottobre. Buona notizia, no?
Sbagliato. E non solo perché abbiamo 2-300 morti al giorno.
Soprattutto perché con 10mila casi al giorno *le misure di contenimento diverse dal lockdown sono inutili*.
Non è possibile tracciamento con questi numeri, probabilmente nemmeno con numeri dimezzati
Pensateci: 10mila nuovi casi al giorno significano 10mila ricostruzioni di contatti e spostamenti. Se ogni persona ha incontrato solo cinque persone nel periodo di rischio (numero bassissimo), sono altre 50mila telefonate ad altrettante persone
C'è qualcosa di peculiare nel mondo in cui, qui in Italia, una specifica "generazione" ha reagito all'assalto al Congresso americano. Una particolarità che si è vista anche in alcune risposte e conseguenti discussioni dopo le parole di @fabriziobarca
Penso che possiamo essere tutti d'accordo sul fatto che chi si è formato intellettualmente e culturalmente negli anni Novanta (diciamo in particolare i nati negli anni Settanta-Ottanta) ha un rapporto speciale con gli Stati Uniti
Dell'Urss abbiamo (mi ci metto anche io) visto solo la decadenza o la caduta. Dei colpi di stato della Cia in Sudamerica abbiamo forse sentito parlare e siamo cresciuti nel decennio in cui la potenza americana è stata proabilmente meno controversa
Partiamo con l'obiettivo finale del piano: arrivare a una copertura vaccinale del 60-70 per cento prima del prossimo autunno, nella speranza che questo livello di protezione sia abbastanza alto da evitare una nuova ondata di contagi come l'ultima che abbiamo vissuto
Il raggiungimento di questo obiettivo dipende da due fattori: la capacità di distribuire abbastanza vaccini entro l'autunno e la disponibilità di un numero sufficiente di vaccini. In altre parole, serve distribuire 80 milioni di dosi per proteggere circa 40 milioni di italiani
Chi è rimasto in Italia a combattere quella che molti chiamano "l'antica", "novecentesca" e "superata" lotta di classe? Apparentemente, l'ultimo romantico di questo conflitto è Carlo Bonomi, presidente di Confindustria
Ieri Bonomi ha fatto un discorso che si può senza dubbio definire novecentesco in cui ha rivendicato senza alcun timore quello che la classe imprenditoriale chiede al resto della società (glissando un po' su quello che promette di restituire)
Prima di tutto Bonomi chiede 25 miliardi di euro di "sostegno alla competitività", cioè sussidi alle imprese. Bonomi infatti è contrario ai sussidi (come vedrete tra poco), ma non a tutti i sussidi indistintamente
Ci sono molte parole del lessico politico che hanno perso il loro significato originale (radical chic, populismo) e altre che non ne hanno mai avuto uno (sovranismo). Ma in questo campionato la mia preferita è senza dubbio "riformismo"
Chi erano i riformisti? Erano coloro che puntavano ad arrivare al socialismo con metodi democratici senza necessariamente incendiare il Palazzo d'Inverno (ed erano contrapposti ai massimalisti/comunisti)
Chi sono oggi i riformisti? Difficile da rispondere. Il termine è usato molto spesso, a proposito e a sproposito, ma di sicuro i riformisti di oggi sono gente che con il socialismo non vuole avere niente a che fare, sia che ci si arrivi con le bombe sia per vie democratiche
Quello che è accaduto ieri con la firma del primo contratto nazionale collettivo dei rider è piuttosto incredibile e sicuramente senza precedenti, lo abbiamo raccontato su @domanigiornaleeditorialedomani.it/fatti/il-contr…
Il decreto rider di un anno fa obbligava le aziende di delivery a trovare un accordo con i rider entro novembre, pena il loro riconoscimento come lavoratori subordinati. Ma fino a ieri le aziende si erano sempre rifiutate di riconoscere sindacati e colletivi come interlocutori
Il 23 settembre avrebbe dovuto tenersi un nuovo incontro con tutte le parti. Poi, ieri, improvvisamente le aziende hanno annunciato di aver firmato un contratto colletivo nazionale con l'Ugl che, curiosamente, soddisfa più o meno tutte le loro richieste