Minithread mattutino. “Al mattino ho loro in bocca” (come diceva il Conte Ugolino). 0/1
Nel suo ultimo libro, “Dominio”, ibs.it/dominio-guerra…
D’Eramo sostiene la necessità di ritrovare il linguaggio corretto per “parlare delle cose”. Evitare gli eufemismi. Il “naming” (il potere di “nominare”, del resto, è una delle funzioni del sovrano in Hobbes 1/n
Dio, nella Genesi, crea e assegna nomi alle sue creature e assegna all'uomo il compito di dare i nomi. Creare e nominare sono due facce della stessa medaglia. Chiamare le cose con il loro nome, quindi. toscanaoggi.it/Rubriche/Rispo… 2/n
Esempio: datori di lavoro. Le imprese non danno il lavoro. Sono le persone a dare il lavoro alle imprese. Le imprese danno lo stipendio, l’organizzazione, la tecnologia, l’accesso ai mercati e molto altro. Ma non il lavoro 3/n
Sono, quindi, datori di stipendio. Il lavoro organizzato (e in parte anche quello autonomo) è sempre l’incontro tra un corpo-in-azione che eroga uno sforzo (fisico e/o cognitivo) e un posto (un ruolo). Come il paguro e la conchiglia. E i due hanno 4/n
Proprietà diverse e in parte indipendenti. La remunerazione è funzione di entrambi: dello sforzo delle persone e delle caratteristiche del posto che la persona occupa. Il posto, poi, si qualifica in rapporto alle proprietà dell’impresa 5/n
Del suo ruolo nella filiera e nella catena del valore, della sua posizione/distanza rispetto alla frontiera tecnologica, etc etc. Persone (lavoro) e ruoli (posto di lavoro) non sono la stessa cosa. Confonderle significa pensare di poter risolvere tutto 6/n
Con politiche attive del lavoro, che agiscono appunto sulle caratteristiche delle persone e non con politiche industriali che agiscono sulle caratteristiche dei posti. Se i posti sono pochi, malpagati, poco competitivi, in settori decotti, le politiche attive non servono 7/n
Servono invece politiche industriali. Ma, per questo, occorre avere presente che le imprese non danno il lavoro, danno l’opportunità di lavorare. Il lavoro lo erogano le persone. Altrimenti, perché preoccuparsi della concorrenza dei robot? 8/8
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Thread. In @AleGuerani e @FaccioTommaso we Trust. Primo: ricostituire la base imponibile.
Secondo: ridisegnare la progressività fiscale. 0/n
L’Articolo 53 della Costituzione: prevede che “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.” Questa norma attribuisce allo Stato il potere di imposizione. 1/N
e sancisce l’obbligo generalizzato per tutti di contribuire alle spese pubbliche. Si contribuisce in ragione della capacità contributiva. Indicatori di capacità contributiva sono il patrimonio, il reddito, il consumo. Il sistema tributario è informato alla progressività. 2/N
Thread. Infrastrutture, cittadinanza, lavoro. L’occasione persa del #PNRR. 0/N
Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha messo sul piatto duemila miliardi di dollari per un ambizioso piano infrastrutturale concentrato sulla modernizzazione delle infrastrutture e delle abitazioni, per la lotta ai cambiamenti climatici, il rafforzamento 1/N
dell’assistenza sociale per gli anziani e le persone con disabilità, nonché altre centinaia di servizi pubblici, dall’acqua, alla banda larga per le zone rurali. agi.it/estero/news/20… 2/N
Thread. Di sinistra e di ceto medio. Mio pezzo oggi su Il Manifesto: ilmanifesto.it/la-patrimonial…. Qui contenuti extra e breve sintesi. Articolo in fondo al Thread. 0/n
Gli economisti Emmanuel Saez e Gabriel Zucman hanno proposto un’imposta patrimoniale dello 0,2% sul valore delle azioni delle grandi imprese del G20 (si veda: economic-policy.org/73rd-economic-…). 1/N
Il gettito stimato è pari a 180 miliardi di dollari ogni anno, circa lo 0,18% del PIL del G20. Si tratta di una proposta ben calibrata: la ricchezza è sempre più concentrata: ttps://www.pewresearch.org/social-trends/2020/01/09/trends-in-income-and-wealth-inequality/ 2/N
Long thread. Il cielo sopra Torino. L’evoluzione della coalizione urbana e dell’agenda urbana (1970-2020) 0/N
A Torino, la riforma del 1993 per l’elezione diretta del Sindaco si presenta in uno scenario complesso. All’inizio degli anni ’90, in una fase storica in cui il vecchio sistema partitico non è ancora tramontato, la formazione delle coalizioni 1/N
politiche coinvolge ampiamente la società civile. Mentre Rifondazione e la Rete candidano l’ex sindaco Diego Novelli, PDS, Verdi e Alleanza per Torino (un movimento che riunisce diversi ambienti del riformismo laico e cattolico) propongono 2/N
La polemica di questi giorni contro @MazzucatoM da parte di una organizzata tribù di Twitter, mi induce a riproporre questo articolo scritto a 4 mani con aleguerani: econopoly.ilsole24ore.com/2020/05/20/sta… 1/n
Gli attacchi sono di tre tipi: (i) accuse di centralismo sovietico (ii) generalizzazione indebita a partire da casi specifici e (iii) impossibilità di applicare al caso italiano. Tralascio le accuse più ridicole, di stampo freudiano e derivate dall’invidia dell’H-index 2/n
Il disallineamento tra le discipline di studio scelte dai giovani e le esigenze del mercato del lavoro vede l’Italia terza al mondo. La soluzione? Più laureati stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Per esempio, 1/n
anche la Germania ha meno laureati della media europea, ma ne indirizza parecchi verso facoltà stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). 32,2%, vs. Spagna (27,5%), Francia (26,8%) e Italia (24,7%). 2/n