#Thread Concorsi #scuola Visto che il Ministro #Bianchi sta inserendo la riforma dei concorsi scuola (anche l'ordinario) nel decreto sostegni bis, è utile, secondo me, cercare di capire, prima del meccanismo del concorso, quale sia il profilo del buon insegnante da assumere (1/n)
Gli insegnanti di cui abbiamo bisogno necessitano, oltre che di una buona preparazione nella loro disciplina, anche di una formazione pedagogica e dell'attitudine all'insegnamento. Per capirci, Sheldon Cooper non sarebbe un buon insegnante. Come acquisirla? I metodi sono 2 (2/n)
Il primo è con una formazione iniziale + tirocinio nelle scuole, il secondo è con l'esperienza nelle supplenze. Ma se per il primo è semplice valutarne l'efficacia, per il secondo no. Non esiste una valutazione delle supplenze: il supplente bravo e quello pessimo pari sono (3/n)
Va quindi pensato un meccanismo che equipari, almeno in parte, un percorso di formazione iniziale a uno o più anni di supplenze che abbiano ottenuto valutazione positiva.
(4/n)
Serve poi un meccanismo che individui precocemente chi è inadatto all'insegnamento (per vari motivi) e lo indirizzi altrove. Non è possibile che per DECENNI vi siano nelle graduatorie (fortunatamente pochi) pessimi insegnanti con punteggi enormi, che lavorano tutti gli anni (5/n)
Non è giusto per gli alunni che se li devono sorbire, per le scuole che cercano di evitarli e per loro stessi, che si trovano imprigionati in una professione che non fa per loro, che provoca frustrazione e in cui fanno danni.
Ci deve poi essere una selezione... (6/n)
ma, facciamo attenzione, dobbiamo cambiare prospettiva. Non è necessario selezionare i "migliori", ma quelli che faranno un buon lavoro. Se l'obiettivo è avere "John Keating" non andremo da nessuna parte. Faremo i concorsi, avremo una marea di bocciati e tanti posti vuoti (7/n)
che saranno dati in supplenza a quelli menzionati prima, che hanno punteggi stratosferici nelle graduatorie delle supplenze: la selezione deve essere ragionevole, ma ci deve essere. No a sanatorie o a concorsi a crocette. (8/n)
La procedura di reclutamento, poi, deve essere pensata a regime, cioè tra 3/5 anni ed essere frutto di un consenso politico che la renda robusta e resistente ai cambi di maggioranza. Altrimenti farà la fine del FIT che è stato smantellato subito dopo le elezioni (9/n)
Dobbiamo poi pensare a come il reclutamento si inserisce nel sistema scuola, in generale, tenendo quindi conto dei trend demografici, della volontà, o meno, di alterare il numero di alunni per classe, di eventuali riforme dei cicli e, soprattutto, della mobilità (10/n)
diventa, infatti, inutile fare dei concorsi con un certo numero di posti in palio se poi questi, a distanza di pochi mesi, si vanno a modificare perché occupati (o liberati) dalla mobilità interregionale. Ci si ritrova poi con posti liberi senza vincitori e viceversa (11/n)
Infine - e la metto in fondo volutamente - c'è la questione "precari" che va certamente considerata ma all'interno del percorso generale. Se "reclutamento dei docenti" diventa sinonimo di "assunzione dei precari" allora non usciremo mai dall'emergenza (12/n)
Pare controintuitivo, ma se assumessimo oggi tutti coloro che si considerano "precari" nella materia e nella regione che desiderano, paradossalmente avremmo una marea di posti vuoti in alcune regioni e altrettanti insegnanti "senza classe" nelle altre.
(13/n)
C'è un disequilibrio di fondo, infatti, di cui bisogna tenere conto. E quindi, che si fa? Non si danno risposte ai precari? Qualcosa va fatto ma deve essere pensato all'interno della soluzione generale e non come toppa o, altrimenti, è destinato a fallire. (14/n)
Le assunzioni di massa di insegnanti, ope legis, non hanno mai risolto il problema precari proprio perché sono state mosse estemporanee fatte al di fuori di una logica globale. Poi c'è un altro problema: mantenere un esercito di precari è conveniente (15/n)
Certo, è conveniente per lo Stato, che non li paga a luglio e ad agosto, ma non solo. Pensate a quanti forniscono corsi di formazione che danno punteggio in graduatoria, aiuto nella compilazione delle domande o mettono in piedi i ricorsi. Non sono pochi soldi che girano (16/n)
In sintesi serve un sistema che 1) formi gli aspiranti; 2) valuti il servizio e individui chi non è adatto, fermandolo; 3) selezioni in modo ragionevole; 4) tenga conto dei posti reali, cioè della mobilità; 5) preveda transitorio x i precari. Non è semplice ma si può fare. (n/n)

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5 May
#Thread mobilità #scuola: pensate che non possa interessarvi perché non siete addetti ai lavori? Sbagliate! Se avete una figlia / un figlio a scuola, anzi, dovrebbe interessarvi tantissimo perché è uno dei motivi per cui, spesso, si cambiano insegnanti ogni anno.
Partiamo (1/n)
In Italia, sebbene le procedure di assunzione dei docenti (non li chiamo concorsi perché spesso si tratta di altro) siano nazionali, le graduatorie e i posti sono regionali e provinciali. Questo pone un problema: ci sono regioni con i posti ma non i docenti e viceversa (2/n)
Per sanare questo squilibrio, ex ante, alcuni aspiranti si iscrivono direttamente in un'altra regione ed ex post si permette a chi è in graduatoria dei vincitori nella regione A di accettare un posto nella regione B.
Ovviamente, non appena possono, vogliono tornare a casa (3/n)
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5 Jan
#Thread #Scuola Nonostante le arrabbiature per la non gestione della situazione, voglio essere propositivo e scrivere qualche punto in merito a quanto ritengo sia necessario fare subito per concludere in maniera decente l'anno scolastico e iniziare il prossimo:
1) #calendario: se le condizioni a oggi non permettono un ritorno in sicurezza, (mancano test, tracciamenti e trasporti) modifichiamo il calendario della #scuola. Facciamo vero lockdown, chiudiamo anche le scuole x 3 settimane (non dad) e recuperiamole a giugno
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28 Jul 20
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La Ministra ha dichiarato guerra alle #classipollaio, cosa fatta praticamente da TUTTI i suoi predecessori. Ma per eliminarle servono tre cose: cambiare la legge, trovare altri spazi e aumentare l’organico dei docenti e del personale ATA. Partiamo…
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