+++Green deal UE e materie prime - Thread+++

La strategia della Commissione UE sulle materie prime (necessarie per il Green Deal ma non solo) è stata presentata nel settembre 2020 al Parlamento Europeo [COM (2020) 474 final, 03/09/2020].

In essa si delineano 10 azioni
tese a diminuire la dipendenza dall’estero per 30 materie prime critiche, per le quali oggi la dipendenza dall’import è pressoché totale. L'unica materia prima per cui l'Ue è totalmente indipendente è lo stronzio (sic).
In sintesi, la Commissione vuole:
1) sviluppare catene del valore resistenti agli shock;
2) fare largo uso del riciclo;
3) sfruttare le risorse interne all’UE;
4) diversificare le fonti di import.
Il punto 1 si sviluppa in alleanze internazionali e interventi della BEI a finanziare partenariati e investimenti.
Il punto 2 prende atto che ad oggi il riciclo per il recupero delle 30 materie prime critiche è inesistente (litio recuperato sinora da batterie esauste in UE: 0% (zero)).
Il punto 3 significa aumentare le attività minerarie nel continente, anche convertendo
le miniere a carbone esistenti o riaprendo quelle dismesse, aprire nuove aree di sfruttamento del territorio e ampliare le attività di esplorazione di nuovi giacimenti. Tranquilli, in Italia non c’è niente di niente (almeno ad ora).

Il punto 4 prende atto della dipendenza quasi
totale dall’estero, segnatamente dalla Cina, per la gran parte delle 30 materie prime critiche. Nelle tabelle di seguito l’indice di dipendenza dall’estero per ogni singola materia prima.

Qualunque considerazione su auto elettrica e sistemi energetici al 100% rinnovabili
è aria fritta se non si tiene conto della situazione (pessima) da cui parte l’UE per questi materiali critici senza i quali nessun Green Deal è possibile.

Quando tra qualche mese cominceranno ad accadere fatti, ricordatevi di questo documento.
Non è un complotto, non sono i rettiliani, è un piano preciso, pubblico, ad ampio raggio e a lungo termine che sarà via via arricchito dai dettagli. La politica estera e commerciale dell’UE ne sarà influenzata nei prossimi anni.
eur-lex.europa.eu/legal-content/…

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29 Apr
Thread
+++ Prezzi delle commodity+++
Il prezzo all'ingrosso di materie prime e prodotti agricoli è salito a livelli preoccupanti.
Questi rialzi presto si scaricheranno a valle sui beni di consumo, in alcuni casi hanno già iniziato a farlo.

Impatto sull'inflazione inevitabile.
Prezzi del mais questa settimana ai massimi (+124% rispetto al marzo 2020).
Prezzi della soia questa settimana ai massimi (+92% rispetto al marzo 2020).
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28 Apr
Thread
+++ Il Green Deal e i prezzi al consumo+++

L'energia elettrica in Germania (forward baseload Calendar 22) tocca il massimo storico a 59,10 €/MWh.
Questo perché i prezzi della CO2 sono anch'essi ai massimi storici (48 €/T) e quelli del carbone stanno salendo molto (sono tornati ai livelli del 2019 a 76 $/T).
In Germania si produce ancora utilizzando tanto carbone e lignite (vedi grafico), il che comporta la necessità di acquistare permessi di emissione CO2, che costano sempre di più.
Read 12 tweets
22 Apr
Thread

Per capire cosa significano i prezzi record della CO2 serve questo grafico. In giallo il margine lordo sulla vendita di un kWh di energia elettrica prodotta con gas, in rosso il margine su un kWh prodotto con carbone (scala a sinistra, in €/MWh). Il margine è calcolato
come prezzo di vendita dell'energia meno costo del gas (o del carbone) meno costo dei permessi CO2, con relative efficienze (40% carbone, 55% gas), tralasciando i costi fissi. Usando il carbone per produrre energia elettrica occorre acquistare più permessi di emissione di CO2
rispetto alla produzione a gas, perché bruciare carbone provoca maggiori emissioni di CO2. Dunque, a parità di altri fattori, l'aumento del costo della CO2 rende non profittevole l'utilizzo del carbone. Per cui le emissioni diminuiscono perché un kWh può essere prodotto
Read 5 tweets
24 Mar
Il mercato della CO2 è l'esempio preclaro di come il perseguimento di un obiettivo pubblico (in questo caso, la riduzione delle emissioni) con meccanismi liberali, o "di mercato", cioè privati, porti con sé una serie di effetti perversi e paradossi. 1/11
L'UE è una sorta di banca centrale dei permessi di emissione: è infatti l'UE che fissa i tetti massimi di emissione e istituisce poi le aste in cui i soggetti obbligati si devono approvvigionare. Più i tetti massimi di emissione per anno sono bassi, meno permessi sono
messi all'asta: di conseguenza, tendenzialmente il prezzo dei permessi ad emettere si alza.
L'idea è proprio che il costo di emettere CO2 debba diventare talmente alto da renderlo non conveniente rispetto alla alternative (ad esempio utilizzare l'energia eolica anziché
Read 11 tweets
12 Nov 20
THREAD

Questi ultimi mesi hanno evidenziato, ancora una volta e assai più di prima, come nel discorso pubblico si viva in un eterno e fibrillante presente, dove la storia è completamente rimossa.
Ogni fatto viene presentato come nuovo, gravido di implicazioni oscure per il futuro, ignoto nell'origine e negli sviluppi.

Ogni avvenimento è terreno dello scontro tra Bene e Male, ogni battaglia è quella decisiva, ogni soggetto porta con sé i simboli di una appartenenza
totale e radicale, ogni vittoria, piccola o grande, è un colpo mortale agli "altri".

Come se non fossero mai esistiti millenni di civiltà, di storia, di letteratura, di arte, di cultura. Come se non fosse già tutto avvenuto e già tutto scritto. Come se dovessimo
Read 8 tweets
10 Nov 20
+++ Thread +++

Interessante studio che punta a dimostrare che gli investimenti nel #GreenNewDeal attenueranno le diseguaglianze sociali.

Viene presa come misura la riduzione del coefficiente di Gini. 1/n Image
Lo studio mostra che gli investimenti c.d. "verdi" hanno un ritorno e che il finanziamento pubblico è fondamentale non solo per sostenere l'economia ma anche per dare ad essa una inclinazione sociale.

Infatti, al 2030 si stima in Italia +90.000 posti di lavoro, 2/n
riduzione del coefficiente di Gini del 1% e aumento del PIL di 0,9%.

Tutto molto bello.

Questo però in presenza di TUTTE le misure indicate nello studio, che sono un mix di incentivi e disincentivi.

L'effetto disaggregato delle misure può essere, al contrario, depressivo 3/n
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