+++Luci a San Siro - Milano e i blackout+++ Un thread
👇

Luci a San Siro di quella sera
che c'è di strano siamo stati tutti là
ricordi il gioco dentro la nebbia
tu ti nascondi e se ti trovo ti amo là.

Era il 1973 e da allora questa canzone di Roberto Vecchioni è rimasta
nel cuore di molti. Oggi però a Milano non c’è la nebbia ed è possibile che a San Siro le luci non siano accese. Ricordate le targhe alterne? Ecco, in questi giorni Milano va a corrente alterna(ta). Nel senso che l’elettricità a volte c’è, a volte no. A seconda della zona,
del momento, insomma si va un po’ a fortuna. Nel mondo lanciato a vele spiegate verso il Green Deal, nello sviluppato Nord del Paese, con l’incipiente Recovery Plan e la transizione energetica che avanza tra le fanfare, Milano fa notizia per la situazione imbarazzante
della sua rete elettrica. I blackout si succedono da una settimana a questa parte. Si dà la colpa all’improvviso accendersi dei condizionatori per via del caldo, mentre altri invocano imprevisti (e non meglio precisati) guasti in successione.

Unareti, la società che gestisce
la rete elettrica milanese di distribuzione, controllata da A2A, si scusa con la popolazione attraverso comunicati stampa in cui afferma di avere già investito molti soldi sulla rete. Evidentemente, affé mia, non basta. È sufficiente il primo caldo, peraltro non eccezionale e
ampiamente atteso, per mandare all’aria la distribuzione dell’energia? Figuriamoci cosa può succedere con la progressiva elettrificazione dei consumi. Quando avremo le nostre belle auto elettriche, che saremo costretti a comprare, attaccate alla rete come vitellini alla mammella,
che succederà? Senza l’elettricità per ricaricarle, le batterie delle auto rimarranno a terra e noi con loro.

La questione dei blackout a Milano non è nuova. La rete soffre da anni perché è sottodimensionata rispetto alla crescita dei consumi e in alcune aree è ormai obsoleta.
Sotto Milano corrono 7.000 km di linee di distribuzione interrate, con 35.000 giunzioni, che sono i punti in cui normalmente si verificano i problemi. L’interramento delle linee nasconde alla vista i poco estetici cavi, ma rende gli interventi di riparazione e di manutenzione
ordinaria complessi e costosi. Mancano cabine primarie, che attuano lo scambio di energia tra la rete nazionale e la rete locale: se ce ne fossero di più la rete locale gestirebbe meglio i flussi, evitando il sovraccarico in alcuni punti. C’è molto da fare.

Le società di
distribuzione ricevono tariffe per la consegna dell’energia che certo non sono basse e hanno diritto a vedersi riconosciuti nelle stesse tariffe gli investimenti sulla rete, secondo complicati parametri stabiliti dall’Arera, l’autorità di settore. Tuttavia, eccoci ancora qui
a parlare di blackout causati dalla fragilità della rete.

Se davvero si pretende di far crescere i consumi elettrici, bisogna prendere atto che sono necessari grossi investimenti sulle reti, molto maggiori di quanto attualmente si sta ipotizzando. Il PNRR stanzia per il
potenziamento e la digitalizzazione delle reti elettriche circa 4 miliardi. Può sembrare una bella cifra, in effetti lo è, ma si può facilmente argomentare che non sarà sufficiente per avere una rete di distribuzione di qualità su tutto il territorio nazionale. Le reti
di distribuzione locali dovranno gestire la grande complessità portata da una generazione ampiamente distribuita e un consumo in tendenziale aumento, con picchi negli impegni di potenza molto maggiori che in passato. Nel futuro infatti non c’è solo l’auto elettrica: la strategia
Zero Emission al 2050, sposata dall’Unione Europea, impone che anche i consumi di gas vengano abbattuti drasticamente e sostituiti ove possibile da consumi elettrici. Dunque, anche le vecchie caldaie e gli scaldacqua di casa prima o poi andranno sostituiti (fareste bene
a segnarlo nella lista delle cose da fare, se ne avete una) con altri sistemi, come ad esempio pompe di calore alimentate elettricamente.

Il progetto di transizione energetica appare sempre più come una gigantesca virata tecnologica indotta, per la quale non siamo pronti sia
dal punto di vista degli investimenti necessari che dei sistemi.

Il Green Deal si sta rapidamente trasformando in ideologia e come tale arriverà a sfidare il buon senso e la logica. Lo sta già facendo. Suona bizzarro, ad esempio, che i sostenitori del Green Deal ad ogni costo
siano gli stessi che ritengono la globalizzazione, fatto puramente umano portatore di sconquassi economici e sociali, inarrestabile come un dato di natura. Strano davvero, per chi dall’altra pretende di riuscire a controllare la temperatura dell’intero pianeta. La transizione
energetica non è un fatto tecnico ma politico nel senso più pieno del termine, anche se ovviamente in prima linea appaiono specialisti e scienziati (ricorda qualcosa?).

Di fronte a questa hybris belluina, che pretende il dominio sulla natura dopo averla devastata nel nome
di un malinteso progresso, Milano e i suoi blackout sono in fondo poca cosa. Ah, Milano mia...

...facciamo un cambio
prenditi pure quel po' di soldi quel po' di celebrità
ma dammi indietro la mia seicento
i miei vent'anni ed una ragazza che tu sai.

• • •

Missing some Tweet in this thread? You can try to force a refresh
 

Keep Current with La durezza del vivere 🇬🇷

La durezza del vivere 🇬🇷 Profile picture

Stay in touch and get notified when new unrolls are available from this author!

Read all threads

This Thread may be Removed Anytime!

PDF

Twitter may remove this content at anytime! Save it as PDF for later use!

Try unrolling a thread yourself!

how to unroll video
  1. Follow @ThreadReaderApp to mention us!

  2. From a Twitter thread mention us with a keyword "unroll"
@threadreaderapp unroll

Practice here first or read more on our help page!

More from @durezzadelviver

23 Jun
+++Transizione energetica - Un thread+++

È una gara. Governi, multinazionali e entità sovranazionali si affannano nel fare grandi annunci: guerra alle fonti fossili, strada spianata all’energia “pulita” per salvare il pianeta. È il Green Deal, una replica in salsa verde Image
del New Deal americano.

Al di là del richiamo storico discutibile, utilizzato più che altro per dare un tocco di solennità, negli scopi dichiarati il Green Deal è una sorta di alleanza globale per ripulire il pianeta e fermare (sic!) il riscaldamento globale. Nella realtà,
si tratta di un insieme di politiche economiche ambigue, velleitarie e, soprattutto, costosissime.
Mentre si celebra l’intento salvifico della transizione ecologica, se ne nasconde accuratamente il risvolto economico. Il passaggio da un mondo che ancora funziona in gran parte
Read 20 tweets
16 Jun
+++Mi ricordo, miniere verdi - Un thread+++

Nel settembre 2020 la Commissione Europea ha presentato al Parlamento di Strasburgo la sua strategia sulle materie prime. Nel documento, ricco come al solito di retorica tardo impero e di orrori lessicali come “resilienza”, vengono
elencate 30 materie prime cosiddette critiche, necessarie per lo sviluppo industriale europeo nei prossimi anni e, soprattutto, indispensabili al tanto propagandato Green Deal europeo. Si tratta di sostanze rare e minerali dai nomi bizzarri, indispensabili alla riconversione
dell’economia mondiale in chiave ambientale. Il litio è certo la sostanza più nota, ma sono critici anche l’antimonio, il niobio, la grafite. A tutti gli effetti, questi materiali sono il nuovo petrolio. Come per il petrolio, però, l’Europa non è in una posizione felice poiché
Read 18 tweets
15 Jun
+++ Le nuove tasse verdi - Thread +++

L’Unione Europea sta preparando una proposta legislativa mirata a introdurre il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), che sarà presentato entro la fine di questo mese. L’ennesimo minaccioso acronimo inventato in quel di Bruxelles
prevede in sintesi l’introduzione dal 2023 di una corposa tassa sulle importazioni di beni da paesi con regole meno stringenti di quelle europee sulle emissioni di CO2. Nelle intenzioni, la nuova tassa dovrebbe incentivare quei paesi a dotarsi di regole per
l’abbattimento delle emissioni secondo gli accordi di Parigi del 2015, scoraggiando al tempo stesso la delocalizzazione di imprese europee.

Ancora non si sa a quanto potrebbe ammontare la tassa, ma sappiamo che dovrebbe rispettare un criterio di proporzionalità rispetto
Read 20 tweets
7 Jun
+++Green deal UE e materie prime - Thread+++

La strategia della Commissione UE sulle materie prime (necessarie per il Green Deal ma non solo) è stata presentata nel settembre 2020 al Parlamento Europeo [COM (2020) 474 final, 03/09/2020].

In essa si delineano 10 azioni
tese a diminuire la dipendenza dall’estero per 30 materie prime critiche, per le quali oggi la dipendenza dall’import è pressoché totale. L'unica materia prima per cui l'Ue è totalmente indipendente è lo stronzio (sic).
In sintesi, la Commissione vuole:
1) sviluppare catene del valore resistenti agli shock;
2) fare largo uso del riciclo;
3) sfruttare le risorse interne all’UE;
4) diversificare le fonti di import.
Il punto 1 si sviluppa in alleanze internazionali e interventi della BEI a finanziare partenariati e investimenti.
Read 15 tweets
29 Apr
Thread
+++ Prezzi delle commodity+++
Il prezzo all'ingrosso di materie prime e prodotti agricoli è salito a livelli preoccupanti.
Questi rialzi presto si scaricheranno a valle sui beni di consumo, in alcuni casi hanno già iniziato a farlo.

Impatto sull'inflazione inevitabile.
Prezzi del mais questa settimana ai massimi (+124% rispetto al marzo 2020).
Prezzi della soia questa settimana ai massimi (+92% rispetto al marzo 2020).
Read 11 tweets
28 Apr
Thread
+++ Il Green Deal e i prezzi al consumo+++

L'energia elettrica in Germania (forward baseload Calendar 22) tocca il massimo storico a 59,10 €/MWh.
Questo perché i prezzi della CO2 sono anch'essi ai massimi storici (48 €/T) e quelli del carbone stanno salendo molto (sono tornati ai livelli del 2019 a 76 $/T).
In Germania si produce ancora utilizzando tanto carbone e lignite (vedi grafico), il che comporta la necessità di acquistare permessi di emissione CO2, che costano sempre di più.
Read 12 tweets

Did Thread Reader help you today?

Support us! We are indie developers!


This site is made by just two indie developers on a laptop doing marketing, support and development! Read more about the story.

Become a Premium Member ($3/month or $30/year) and get exclusive features!

Become Premium

Too expensive? Make a small donation by buying us coffee ($5) or help with server cost ($10)

Donate via Paypal Become our Patreon

Thank you for your support!

Follow Us on Twitter!

:(