«Quando l'ATS di Bergamo ci ha raccomandato di visitare i malati per telefono, per non contagiarci e non contagiare, mi sono comprato 600 euro di mascherine e una Vaporella, e ho continuato a visitare casa a casa.
Ma non perché sono un eroe. Perché sono un medico. E dove dovrei stare: tra i sani? E finora, tra i miei pazienti ho avuto zero morti. Non esiste terapia. E su questo sono chiaro. Non prometto niente. Non curo il virus. Curo le sue complicanze, però. E cioè la polmonite.
Perché il sistema immunitario possa concentrarsi sul virus: e arrivare da sé dove la scienza, per ora, non arriva. Perché poi un'epidemia è questione di matematica, oltre che di medicina. E uno stetoscopio da cento euro è essenziale quanto una terapia intensiva.
In Italia non sono mancati gli ospedali, ma tutto il resto, tutto quello che evita ai malati di finirci: e di finirci tutti insieme. Covid o non Covid, la polmonite va curata. E va curata subito. E invece ti dicono di chiamare il medico solo quando cominci a respirare male.
E cioè quando è troppo tardi. Onestamente, posso dirlo? Raramente ho visto questo virus vincere solo per merito suo. E né ora tra i miei pazienti ho casi di Long Covid. Che è spesso l'effetto di cure sbagliate. Quelle degli inizi, comprensibili.
Ma anche quelle di adesso: in cui alla prima linea di febbre, ti applicano il protocollo Covid, bombardandoti di farmaci. E spesso, di cortisone. Che sfiamma. Non cura. E quindi al tampone negativo credi di essere guarito, e invece no, non sei guarito. Non del tutto. E ti rovini.
Non avere avuto morti è stata anche fortuna, non è quello il punto. Il punto è provarci. Sempre. Non lasciare solo nessuno. Perché molti morti potrebbero morire meglio. E anche i vivi, poi, vivrebbero meglio».
[Intervista di Francesca Borri a Riccardo Munda, medico di 39 anni, 5 marzo 2021 repubblica.it/venerdi/2021/0…]

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13 Aug
«In realtà siamo morti un po' tutti, qui. Anche noi vivi. Ma quando ho chiamato il numero di emergenza, l'operatrice mi ha chiesto solo: Respira?, e mio padre, giuro, tutto sommato, respirava. Era il 17 marzo. Quando è stato ricoverato, era il 29: ed era troppo tardi, ormai.
Aveva i polmoni compromessi. E però era lucido. Siamo stati su Skype fino all'ultimo, mia sorella, mia madre, io, tutti i nipoti, tutti insieme, ed è stato una specie di funerale in vita - è stato feroce. Non andate via, diceva. Non andate via.
Prendeva dell'acqua, e diceva: Sto qui. Sto qui, torno subito. Non andate via. E aveva una carica virale minima. Se solo avessi risposto: Non so. Non so, perché sono un panettiere, di mestiere, non un medico, non so se mio padre respira, come respira, come posso saperlo?
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30 Jul
Ci sono degli avvenimenti che hanno un peso, un significato particolare. La controrivoluzione neoliberista che sta portando alla lenta morte l’intera penisola, non è avvenuta in una sola notte. Si è trattato di un lungo, meticoloso processo caratterizzato da tante tappe.
Ho riassunto, senza pretese di esaustività, quelle che ritengo più importanti, significative. I punti nodali di un lungo processo che ha portato i lavoratori indietro di un secolo e i cittadini italiani a impoverirsi.
- 1962. Il 27 ottobre viene fatto precipitare l’aereo su cui viaggiava Enrico Mattei.

- 1978. Il 9 maggio viene assassinato Aldo Moro.

- 1979. Adesione al Sistema Monetario Europeo (SME). Entrato in vigore 13 marzo del 1979. È il padre putativo dell’euro.
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10 Jul
Come ha spiegato Noam Chomsky, la tecnica standard per privatizzare è molto semplice: «taglia i fondi, assicurati che le cose non funzionino, fai arrabbiare la gente, consegna la gestione al capitale privato».
È quello che è successo in Italia. La nostra classe politica per favorire i rentier e i grandi prenditori (non è un refuso), ha tagliato la spesa pubblica a suon di avanzi primari e privatizzazioni. Lo fa da 30 anni, dall'ingresso nella UE nel 1992.
E infatti ci mancano milioni di dipendenti pubblici. Siamo tra gli ultimi posti in Europa per quanto riguarda il rapporto tra popolazione e lavoratori della PA. Ci mancano medici, infermieri, insegnanti, ingegneri, dipendenti comunali, spazzini, giardinieri.
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10 May
«L'Italietta della liretta».
«L'Italietta della liretta».

[Iso Isetta, 1963. La prima automobile al mondo, prodotta in serie, a basso consumo di carburante. È stata l'automobile con motore monocilindrico più venduta di tutti i tempi con 161.728 unità vendute]
«L'Italietta della liretta».

[Lo showroom della Olivetti, uno dei negozi più belli della Fifth Avenue nella New York degli anni Cinquanta]
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9 Apr
«Se dovessi reincarnarmi vorrei essere un virus letale per eliminare la sovrappopolazione, la crescita dell’uomo è la più grave minaccia per il Pianeta»

Al presidente della Nigeria in abiti tradizionali nel 2003: «Ma che ti sei messo, il pigiama?».
All'ambasciatore Russo nel 1967: «Mi piacerebbe molto venire in Russia, ma voi bastardi avete ucciso metà della mia famiglia».

All'ambasciatore delle isole Cayman nel 1994: «Siete tutti pirati, voialtri».
All'ambasciatore aborigeno William Brin nel 2002: «E la lancia dove l'hai lasciata?».

Ai disoccupati durante la recessione del 1981: «Di che vi lamentate, ora avete tanto tempo libero».

Al bambino sulla sedia a rotelle nel 2002: «Mi fai fare un giro?».
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31 Mar
«Quando vi dicono di ascoltare gli esperti, ricordatevi che gli esperti possiedono le conoscenze tecniche, e questo è senza dubbio importante, ma sono prigionieri di schemi mentali precostituiti che vengono loro imposti dalla comunità scientifica di riferimento.
In questi contesti, il discredito e la pressione sociale nei confronti di chi assume posizioni eretiche rispetto alle idee in quel momento dominanti possono assumere livelli terrificanti, oltre ad avere immediati risvolti pratici sulle possibilità di carriera.
In effetti, i contesti accademici sono fra i più conservatori che si possano trovare, inclusa la necessità di dichiararsi parte dello schieramento progressista e globalista, pena l'emarginazione sociale.
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