«In realtà siamo morti un po' tutti, qui. Anche noi vivi. Ma quando ho chiamato il numero di emergenza, l'operatrice mi ha chiesto solo: Respira?, e mio padre, giuro, tutto sommato, respirava. Era il 17 marzo. Quando è stato ricoverato, era il 29: ed era troppo tardi, ormai.
Aveva i polmoni compromessi. E però era lucido. Siamo stati su Skype fino all'ultimo, mia sorella, mia madre, io, tutti i nipoti, tutti insieme, ed è stato una specie di funerale in vita - è stato feroce. Non andate via, diceva. Non andate via.
Prendeva dell'acqua, e diceva: Sto qui. Sto qui, torno subito. Non andate via. E aveva una carica virale minima. Se solo avessi risposto: Non so. Non so, perché sono un panettiere, di mestiere, non un medico, non so se mio padre respira, come respira, come posso saperlo?
Mi hanno detto: Richiami se la febbre va oltre i 39. In realtà, era già oltre i 39. Era di meno per effetto della tachipirina. La verità è che sei solo, nella vita.
Ti lasciano nella cassetta della posta un foglio con mille istruzioni e un numero di emergenza, ma quando infine ti rispondono, ti chiedono: Respira?, e lasciano a te la diagnosi. E io l'ho sbagliata. L'ho sbagliata. Poi, a posteriori, i segnali erano chiari.
A tratti mio padre diceva cose senza senso. Sembrava sperso. Tutti sintomi di poco ossigeno. Ma l'ho sbagliata e basta. Però, giuro: tutto sommato, respirava. Giuro. Pensi di avere uno stato intorno, con il 118, le ambulanze, gli ospedali, e invece non c'è niente.
Sei solo. A Nembro in due mesi è morto un abitante su 61, e non è mai venuto nessuno. Un ministro, un deputato, un assessore. Un portaborse. Nessuno.
Non scrivere di noi. Scrivi di lui - si raccomanda Mazzola, mentre Munda è al telefono. Con uno a cui hanno prescritto solo dell'Augmentin - E, se muore, la verità è che muore di Augmentin».
[l'intervista completa di Francesca Borri a Salvo Mazzola, 47 anni, panettiere di Nembro repubblica.it/venerdi/2021/0…
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«Quando l'ATS di Bergamo ci ha raccomandato di visitare i malati per telefono, per non contagiarci e non contagiare, mi sono comprato 600 euro di mascherine e una Vaporella, e ho continuato a visitare casa a casa.
Ma non perché sono un eroe. Perché sono un medico. E dove dovrei stare: tra i sani? E finora, tra i miei pazienti ho avuto zero morti. Non esiste terapia. E su questo sono chiaro. Non prometto niente. Non curo il virus. Curo le sue complicanze, però. E cioè la polmonite.
Perché il sistema immunitario possa concentrarsi sul virus: e arrivare da sé dove la scienza, per ora, non arriva. Perché poi un'epidemia è questione di matematica, oltre che di medicina. E uno stetoscopio da cento euro è essenziale quanto una terapia intensiva.
Ci sono degli avvenimenti che hanno un peso, un significato particolare. La controrivoluzione neoliberista che sta portando alla lenta morte l’intera penisola, non è avvenuta in una sola notte. Si è trattato di un lungo, meticoloso processo caratterizzato da tante tappe.
Ho riassunto, senza pretese di esaustività, quelle che ritengo più importanti, significative. I punti nodali di un lungo processo che ha portato i lavoratori indietro di un secolo e i cittadini italiani a impoverirsi.
- 1962. Il 27 ottobre viene fatto precipitare l’aereo su cui viaggiava Enrico Mattei.
- 1978. Il 9 maggio viene assassinato Aldo Moro.
- 1979. Adesione al Sistema Monetario Europeo (SME). Entrato in vigore 13 marzo del 1979. È il padre putativo dell’euro.
Come ha spiegato Noam Chomsky, la tecnica standard per privatizzare è molto semplice: «taglia i fondi, assicurati che le cose non funzionino, fai arrabbiare la gente, consegna la gestione al capitale privato».
È quello che è successo in Italia. La nostra classe politica per favorire i rentier e i grandi prenditori (non è un refuso), ha tagliato la spesa pubblica a suon di avanzi primari e privatizzazioni. Lo fa da 30 anni, dall'ingresso nella UE nel 1992.
E infatti ci mancano milioni di dipendenti pubblici. Siamo tra gli ultimi posti in Europa per quanto riguarda il rapporto tra popolazione e lavoratori della PA. Ci mancano medici, infermieri, insegnanti, ingegneri, dipendenti comunali, spazzini, giardinieri.
[Iso Isetta, 1963. La prima automobile al mondo, prodotta in serie, a basso consumo di carburante. È stata l'automobile con motore monocilindrico più venduta di tutti i tempi con 161.728 unità vendute]
«L'Italietta della liretta».
[Lo showroom della Olivetti, uno dei negozi più belli della Fifth Avenue nella New York degli anni Cinquanta]
«Se dovessi reincarnarmi vorrei essere un virus letale per eliminare la sovrappopolazione, la crescita dell’uomo è la più grave minaccia per il Pianeta»
Al presidente della Nigeria in abiti tradizionali nel 2003: «Ma che ti sei messo, il pigiama?».
All'ambasciatore Russo nel 1967: «Mi piacerebbe molto venire in Russia, ma voi bastardi avete ucciso metà della mia famiglia».
All'ambasciatore delle isole Cayman nel 1994: «Siete tutti pirati, voialtri».
All'ambasciatore aborigeno William Brin nel 2002: «E la lancia dove l'hai lasciata?».
Ai disoccupati durante la recessione del 1981: «Di che vi lamentate, ora avete tanto tempo libero».
Al bambino sulla sedia a rotelle nel 2002: «Mi fai fare un giro?».
«Quando vi dicono di ascoltare gli esperti, ricordatevi che gli esperti possiedono le conoscenze tecniche, e questo è senza dubbio importante, ma sono prigionieri di schemi mentali precostituiti che vengono loro imposti dalla comunità scientifica di riferimento.
In questi contesti, il discredito e la pressione sociale nei confronti di chi assume posizioni eretiche rispetto alle idee in quel momento dominanti possono assumere livelli terrificanti, oltre ad avere immediati risvolti pratici sulle possibilità di carriera.
In effetti, i contesti accademici sono fra i più conservatori che si possano trovare, inclusa la necessità di dichiararsi parte dello schieramento progressista e globalista, pena l'emarginazione sociale.