Thread by @MariuzzoAndrea

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Ancora nel 2013, Paolo Prodi affermava che nei sistemi istituzionali occidentali la corporazione universitaria è emersa come "quarto (o quinto) potere", in quanto depositaria della gestione collettiva del sapere critico
rivistailmulino.it/a/paolo-prodi-…

Egli generalizzava così quello che il suo collega e amico Pierangelo Schiera diceva negli anni '70-'80 pensando alla "sua" Germania, ovvero il ruolo "costituzionale" delle istituzioni universitarie

L'autonomia della sfera accademica, in istituzioni e individui, serve proprio a questa funzione: fare in modo che le istituzioni politiche abbiano bisogno di ricevere la legittimazione scientifica del loro operato e delle idee che propongono...

...da parte di una comunità che non ha nessuna ragione di attribuirgliela se non ritiene che ci siano le condizioni per farlo.
Una università autonoma e funzionante è, dunque, un luogo di potere, e del potere più importante, quello contrapposto a chi il potere "vero" l'ha in mano

Nella dialettica tra mondo accademico e politica, gli ultimi decenni vedono crisi dell'autonomia del primo in tutto il mondo sviluppato, con tendenza a promuovere azioni dirette e indirette per trasformare i depositari istituzionali dell'esercizio del sapere in semplici impiegati

(in questo thread spiegano abbastanza bene cosa sta succedendo dagli anni Ottanta, un po' più tardi da noi, a questa parte)

https://twitter.com/ProspettivaSoc1/status/1407759607984963584

In Italia, l'attacco è aggravato dalla presenza di un'accademia storicamente debole e divisa, in cui numerosi gruppi scelgono la via più comoda di appoggiarsi ad altre fonti di potere per parteciparvi, a costo di partecipare all'indebolimento della corporazione di cui fanno parte

L'accettazione di comodo da parte di docenti di retoriche come quella dei "baroni", strumento di lungo periodo di delegittimazione della funzione di controllo della comunità accademica, quando serve per attaccare colleghi avversari, è un esempio
termometropolitico.it/58575_retorica…

Eppure quando la corporazione ha saputo funzionare come tale, ha mostrato efficacia. La conservazione delle prerogative professionali, ad es., fu un movente molto più forte per arginare le pretese del regime sui concorsi rispetto a un antifascismo minoritario e spesso nascosto

Ritengo quindi che tornare a riflettere su e a rivendicare questo ruolo in senso lato politico della corporazione accademica nella vita collettiva sia necessario oggi più che mai, soprattutto di fronte a tentativi ancora più decisi di soffocarne il raro esercizio

Bene.
Sono cose che ripeto spesso, di solito trovando consenso in molt* colleghe e colleghi, e il silenzio forzato di chi da queste rivendicazioni sente disturbato, ma non ha gli strumenti per controbattere al mio stesso livello

Stupisce, dunque, che avere espresso CONCETTI IDENTICI abbia suscitato tante reazioni scomposte. Decine di persone hanno smesso di seguirmi, e spiace che ora non possano più leggermi. Del resto ho detto spesso che tale possibilità era favore da parte mia

https://twitter.com/MariuzzoAndrea/status/1434592653589585922

Qualcuno ha trovato il coraggio di replicare pensando che il discorso di ieri non fosse scientificamente fondato come quello di ora. Com'è finita è facile da capire. E pensare che Burioni dovrebbe sapere che non conviene inoltrarsi in temi in cui ne sa come un novax di virologia

La maggioranza ha pensato bene di stare zitta. Anche persone in favore delle quali non sono stato zitto io, quand'era tempo.
Il mio giudizio sui 3 atteggiamenti è identico. Tutt* devono fare un esame, ma non di coscienza (ce l'hanno troppo indulgente). Di comprensione del testo

*si sente disturbato