Breve (e iper schematico, ovviamente) thread per i duri di comprendonio sul rapporto tra politica e ricerca scientifica, in qualsiasi ambito, anche nelle scienze sociali, anche nella politica universitaria. Così mettiamo in chiaro le cose una volta per tutte
La politica tra le tante cose è gestione del consenso e degli orientamenti generali di elettori e opinione pubblica. Chiaramente funziona meglio se tutti gli attori (cittadini, rappresentanti, gruppi di pressione) si fanno sui temi un'opinione informata...
...ma è anche giusto, oltreché inevitabile, che le due dinamiche esprimano innanzitutto logiche si consenso.
Ecco, le istituzioni politiche, schematizzando al massimo, hanno il compito di (e la legittimità per) individuare gli obiettivi generali
Detto questo, dietro questo lavoro ci deve essere anche la consulenza del personale studioso, che non decide i fini, ma valuta la qualità dei mezzi e la loro corresponsione ai fini individuati
Per fare un esempio concreto sul terreno di cui si parlava: per quanto io non condivida quell'obiettivo, la politica ha il diritto di mirare a un sistema universitario più ridotto e meno popolato dell'attuale, se questa posizione risponde alle richieste della società
Ma se ne prende la responsabilità TUTTA POLITICA, e ricorre a chi conosce la highered policy per capire con quali passaggi concreti l'obiettivo può essere conseguito senza scossoni. Se poi le conseguenze della scelta sono una merda gli elettori sanno chi punire
Poi naturalmente in un caso del genere ci possono essere ripensamenti: nessun tecnico oggi come oggi condivide quell'obiettivo per un paese sviluppato, ed è probabile che di fronte a ciò classe politica metta in discussione promuova nuove idee di fronte all'opinione pubblica
Troppo spesso, in Italia oggi succede il contrario. Le scelte politiche sono ammantata di un'aula di risultato scientifico che deresponsabilizza, mentre per l'implementazione tecnica si coinvolge personale non direttamente competente ma politicamente amico per sicurezza
Il fatto che mentre si metteva insieme l'ultima grande riforma dell'università italiana tutti gli specialisti scrivessero sull'unità testata che vi si opponeva non è un caso isolato, e soprattutto non è stato l'ultimo
*un'aura

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More from @MariuzzoAndrea

7 Aug
Spesso si parla di un problema italiano di "analfabetismo scientifico". La questione così mi è sempre sembrata posta in modo inappropriato, e ultimamente sono convinto che l'errore possa anche essere pericoloso
THREAD 👇👇👇
Prima di tutto, dire che in Italia non si conoscono abbastanza la scienza e il suo metodo d'indagine dà per sottinteso che invece si studiano "troppo" bene le discipline umanistiche, togliendo tempo alle "cose importanti"
Anche se non si arriva ai livelli dei giovani dottorandi che sperano di farsi notare da Boldrin o da uno dei suoi sodali berciando di abolizione del liceo classico, un orientamento del genere è sbagliato, prima che offensivo
Read 17 tweets
27 Jul
"L'aria di questa Scuola noi la respirammo fin dai primi giorni.... Tutti uguali, perché tutti liberi da cure materiali. Ai servizi, al vitto, c’era chi pensava per noi.… Piena libertà spirituale in animi sgombri da ogni prosaica cura della vita d’ogni giorno….
...Libertà spirituale, che è il terreno in cui mette radice quel puro e disinteressato e irresistibile e ombroso amore del sapere"

Il riferimento per come doveva funzionare la @scuolanormale era nelle parole di uno dei suoi allievi più discussi eppure (o perché) più grandi
Da qualche mese emergono voci di allarme sul fatto che qualcosa non funziona come dovrebbe. Il documento delle diplomate e dei diplomati della Classe di lettere che sta facendo molto discutere ed è stato ripreso oggi da @rivistailmulino...
rivistailmulino.it/a/eccellenza-o…
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25 Jul
Quando per fare i grafici chiami il parrucchiere e per parlare di storia della filosofia un padroncino, poi finisci così. e chi legittima quel canale pure.
Non mi do pace. Al di là di singoli punti tutti rivedibili, un insegnante, un educatore, come fa a non essere colpito dal coraggio, dalla lucidità e dalla proprietà di analisi con cui un gruppo di studenti e studentesse affronta un tema così complesso e controverso?
E dalla capacità di assumere toni e linguaggi propri di una presa di posizione squisitamente civile e politica e non di un intervento a un seminario accademico?
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25 Jul
THREAD👇👇👇
Travolto dal precipitare degli eventi dei 45 giorni successivi, fino all'armistizio e alla doppia occupazione che ha reso l'Italia un fronte di guerra, il tornante del 25 luglio è spesso sottovalutato, eppure presenta molti aspetti di complessità
In primo luogo, come è nato l'ordine del giorno Grandi con cui il Gran Consiglio obbliga il duce a rimettere immediatamente al re i suoi poteri militari? Possibile che sia stato stilato e abbia raccolto consenso senza che Mussolini se ne accorgesse?
Il biografo di Dino Grandi, Paolo Nello, presenta una tesi "estrema", ovvero quella per cui potesse essere stato Mussolini stesso a promuovere un'assunzione di responsabilità da parte del re nel tentativo, disperato, di un'uscita "concordata" dalla guerra ormai disastrosa
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23 Jul
(E senza la risposta sotto godi solo a metà)
Cioè, gli appunti di merito al discorso ci possono essere eccome: dall'atteggiamento troppo "puro" a qualche incomprensione sul ruolo nazionale dell'alta formazione per il caso Napoli ad altro. Poi nell'insieme coglie nel segno sui temi strutturali
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20 Jul
Vent'anni fa, a #Genova, io non c'ero. Avevo 21 anni, avrei dovuto. Ma dove è stata messa a ferro e fuoco la mia generazione io non c'ero.
Perché? E che che cosa potevo fare? Avevo preparato un esame e stavo andando a darlo. Nel giorno più buio, mi ero fatto quasi tutta la giornata su un treno. Un Torino-Salerno che a Genova doveva passate ma era stato dirottato su Bologna
Per tutta la mia vita avevo imparato che quello dovevo fare: studiare era il mio contributo a creare un altro mondo possibile. Quello spirito di servizio che Gentile chiedeva ai suoi ragazzi, io potevo metterlo in atto per obiettivi per fortuna ben diversi dei suoi
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