Pronti ai "Ma che sarà mai?!", "Se uno non ha nulla da nascondere!", "ci vuole più sicurezza"?
Ma guardiamo in positivo: finalmente AdE, in carenza cronica di informazioni, potrà incrociare il redditometro con le facce di quelli che entrano nei negozi. ilpost.it/2021/09/16/ric…
Che poi, visti i capi della polizia municipale saliti agli onori della cronaca ultimamente, o la qualità media dei politici locali, è tutto ancora più eccitante.
Vedo un'opportunità di business nelle mascherine, anche dopo la pandemia.
Specie quelle in grado di modificare i punti chiave per misurazioni e rilevazioni cui applicare PCA e LDA.
E si potrà sempre dire: lo faccio per la salute.
A fine ottobre, dopo aver introdotto la PCA, farò vedere ai miei studenti come fregare un semplice algoritmo di riconoscimento facciale, con un semplice rossetto nero.
Ovviamente è un algoritmo banale, non di frontiera, ma è sempre divertente.
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Torniamo al simpatico tweet ricciardiano qui sotto.
Tralasciamo lo sfondone sui 400'000 morti, e passiamo al grafico del tweet citato.
Ora, uno statistico per prima cosa si chiederebbe quale modello sia stato utilizzato per le previsioni, come siano stati trattati i dati, quali siano le assunzioni di base, in quale rischio di modello si incorra.
Poi scoprirebbe cose imbarazzanti e sarebbe colto dallo sconforto.
Ma per un non statistico diventa ostico (e forse pure inutile) guardare a queste cose.
Però c'è una cosa semplice che può fare, sia per evitare di farsi fregare da tre righe colorate, sia per spingere gli esperti e i giornali a produrre grafici migliori, prima di pontificare.
Convocazione in una commissione di dottorato.
Resto del mondo: una breve mail e uno massimo due allegati chiari e precisi sulle norme dell'università.
Italia: PEC di 34 righe, 16 allegati, di cui quello per il rimborso spese ha oltre 20 pagine di regole.
Notare che all'estero la PEC non esiste e ti arriva questa mail con allegata una mail con allegati i 16 allegati, più due coccodrilli e un orangotango.
La chicca: uno degli hotel convenzionati per noi commissari è un convento con foresteria.
Tutta vita!
Quella di Hanley è una regoletta che si applica per avere una stima veloce dell'intervallo di confidenza della probabilità di accadimento di uno specifico evento in una popolazione, analizzando un campione di n>30 individui (indipendenti o almeno scambiabili).
Se su n>30 individui l'evento non si è manifestato, la probabilità di accadimento nella popolazione starà al 95% nell'intervallo [0,3/n].
Al 99% nell'intervallo [0,4.6/n].
Se per esempio un vaccino è testato su una campione di 3000 individui, e nessuno di questi ha effetti collaterali di un determinato tipo (es: la febbre), avremo che la probabilità di sviluppare la febbre starà, al 95%, nell'intervallo [0,3/3000], ossia [0,0.001].
"Le nove cifre degli indiani sono queste: 9 8 7 6 5 4 3 2 1. Con tali nove cifre, e con il simbolo 0, dagli arabi chiamano zefiro (vi ricorda lo zero?!), qualsiasi numero può essere scritto, come sarà dimostrato più avanti."
Con queste parole si apre uno dei libri che hanno permesso la nascita della matematica moderna, e con essa della teoria della probabilità (come si capisce bene da alcuni passi della "Summa de arithmetica, geometria, proportioni et proportionalita" di Luca Pacioli).
Parliamo del Liber Abbaci di Fibonacci, all'anagrafe Leonardo Pisano.
In tale testo fondamentale, scritto in latino per la prima volta nel 1202, e seguito da diverse riscritture (la più nota quella del 1228), Fibonacci introduce in Italia e in Europa
Se è vero che la moderna teoria della probabilità si sviluppa durante il Rinascimento, sia per motivi filosofico-religiosi (nuovo antropocentrismo) che tecnici (prima di Fibonacci, e ancor più prima di Pacioli e Cardano, non avevamo gli strumenti matematici
per descrivere il caso), è anche vero che nell'antichità si ritrovano alcuni ragionamenti probabilistici di grandissimo interesse tecnico e storico (nel senso di storia della matematica).
Ad esempio in Lao Tzu e Sun Tzu si trovano riferimenti non banali ai concetti di rischio, incertezza e puro caso. Lao Tzu è stato uno dei primi a introdurre la distinzione tra "assumere un rischio" e "correre un rischio", distinzione fondamentale per l'approccio
Che ne pensate della tesi di laurea?
Io sono favorevole a renderla opzionale, lasciando la possibilità allo studente di sostituirla con corsi aggiuntivi e/o stage.
La tesi può essere una grande opportunità di crescita personale, ma per tanti si riduce a scopiazzare qua e là.
E la colpa non è solo dello studente che la prende sottogamba, ma anche del docente accondiscendente, e dei tempi di ricerca e stesura che stanno diventando sempre più assurdi.
Se voglio continuare gli studi, tenderò a scegliere la tesi, per mostrare le mie capacità di fare
ricerca. Io leggo sempre le tesi di chi invito al colloquio di selezione per un posto di PhD: una tesi dice molto sul candidato.
Ma uno stage fatto bene è ugualmente formativo. Quando coordinavo la specializzazione di ingegneria finanziaria passavo molto tempo a stringere accordi