#15ottobre#Afghanista nella città di Kandahar, capitale spirituale per i talebani, un'esplosione in Moschea ha fatto diverse vittime (oggi è giornata di preghiera). Obiettivo una moschea sciita. Al momento non c'è rivendicazione ma pare chiaro che si tratti di un'operazione ISKP
Obiettivo del braccio locale dell'ISIS è duplice: da un lato sbugiardare i talebani, minando la loro immagine di portatori d'ordine; dall'altro avviare una guerra su base etnica spingendo gli hazara (minoranza di origine mongola e sciita) ad armarsi mettendosi contro i taleb
L'attacco ha fatto più di 30 morti. Quello che colpisce è l'investimento tattico: i kamikaze pare fossero 4 per colpire un soft target tutto sommato secondario ma è fondamentale anche la sequenza. L'attacco di oggi arriva dall'altra parte del Paese, 7 giorno dopo, l'attentato
contro la moschea sciita di Kunduz, nel nord. Rivendicato dall'Iskp e condotto da un militante uiguro.
È una strategia chiarissima quanto tragica in un Paese dove i civili non riescono a trovar pace
#10dicembre#Afghanistan Sono tornato a Kabul dopo un complesso viaggio nelle aree montane, per raggiungere quello che è forse distretto più remoto della provincia più remota del Paese (domani vi racconto perchè). Sono stato accolto nella capitale da una serie di esplosioni 1/5
Non è chiaro il numero, c'è chi dice cinque, io ne avrei sentito una sesta. Di sicuro la prima e la peggiore è avvenuta (al solito) nell'area occidentale (hazara quindi sciita) dove è esploso un pulmino "taxi collettivo". La mano è chiaramente quella dell'ISKP che non riesce 2/5
A sfidare i talebani e allora colpisce inermi civili "infedeli" (gli sciiti appunto, corrente mussulmana). Ormai è uno stillicidio di MIED bombe magnetiche una al giorno o quasi. Al momento dal punto di vista generale sicurezza nel Paese non è mai stata così buona come oggi
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#Afghanistan#7dicembre "Il giorno in cui abbiamo perso tutto" è una frase che mi sto sentendo ripetere incontrando persone che si sono rinchiuse in casa o che da casa sono fuggite in attesa di lasciare il Paese. Quel "giorno" è il 15 agosto quando Kabul è caduta 1/8
Per chi ha creduto nella democrazia, nei diritti delle donne, nel libero giornalismo è stato un trauma senza pari. Non si tratta solo di rischio personale (ne parlo dopo) ma di impossibilità di continuare quello che si faceva fino al giorno prima, 2/8
Si tratti di un lavoro in una casa rifugio per le donne o di quello in una tv locale. La fine di una vita costruita in 20 anni. A livello di sicurezza cosa sta accadendo per questi possibili bersagli? Difficile dirlo visto che nelle province è scomparsa l'informazione.
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#5dicembre#Afghanistan cercando un punto di osservazione sulla periferia occidentale di Kabul, cresciuta incredibilmente negli ultimi due anni, sono salito su una collina che ho trovato anch'essa cambiata 1/7
Il 5 maggio scorso un'autobomba (3 esplosioni secondo altre fonti) ha fatto una strage davanti ad un liceo poco distante, al cambio turno pomeridiano. Oltre 90 vittime, tra i 16 e i 18 anni. Una parte di loro sono sepolti qui 2/7
"Qui riposano i fiori" recita un grande cartello. La cosa più assurdo dei conflitti lontani è che i morti diventano numeri e sono pure numeri precari perché i feriti gravi che muoiono nei giorni successivi non vengono mai conteggiati. 3/7
#3dicembre#Afghanistan voglio raccontarvi questa fotografia (a me scalda il cuore anche se manca qualcuno) perchè credo dica tanto su🇦🇫 oggi.
In questi giorni si tengono gli esami a scuola prima della pausa invernale quando la neve rende molte aree del Paese impraticabili. 1/8
Dopo la caduta di Kabul, l'apparato statale si è fermato, comprese le scuole che hanno riaperto il 17/9, le secondarie peró solo per i ragazzi non le ragazze. Per l'Emirato è un provvedimento temporaneo (anche nel '96 si disse lo stesso e non riaprirono mai).
Ora si parla di
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Riapertura dopo la pausa invernale, se così fosse le ragazze sarebbero state lontane da scuola sette mesi! Comunità internazionale spinge sull'istruzione (e fa bene) anche se poi bisognerà capire che tipo di scuola sarà (le pubbliche trasformate in madrasse, cioè religiose?) 3/8
#18novembre#Afghanistan la lettere inviata ieri da Muttaqi, ministro degli Esteri, al Congresso americano è clamorosa per vari motivi. 1) nel codice mediatico taleb suona come un atto di sottomissione, è un totale cambio di tono 2) è la riprova che i talebani hanno capito che
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La crisi umanitaria che si sta abbattendo sul Paese li indebolirà profondamente 3) hanno pure capito che Russia e Cina non sostituiranno - almeno per ora - gli Stati Uniti come finanziatore di un Paese ormai in default
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Deborah Lyon, capo dell'Onu in Afghanistan, è stata sentita ieri dal Consiglio di Sicurezza, al netto di cose già note (limitazione diritti delle donne, limitazione libertà di stampa e di opinione) dell'intervento mi colpiscono due cose 1) la crescita
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Si tratta di un distretto hazara (minoranza etnica sciita) la conta delle vittime è ancora in corso.
Intanto il ministro degli esteri talebano scrive agli Stati Uniti per sbloccare riserve e aiuti 👇 il testo justpaste.it/2orwl
Le vittime degli attentati di oggi sono una decina più diversi feriti. La minoranza hazara continua ad essere bersaglio preferito. Se la mano è quella dell’ISKP, com’è probabile, l’obiettivo è scatenare un conflitto etnico contro i talebani, aggiungendo variabili al rompicapo