Il Venditore di Olio di Serpi o imbonitore da Fiera è una figura vecchia come la società moderna, e riconoscibile da una serie di tratti caratteristici che ora vi insegnerò. L'#imbonitore, generalmente, si nutre della #tecnobubbola. #Supercazzole, come quelle... (continua)
di Amici Miei, ma declinate in modo scientifico. Paroloni altisonanti che per chiunque abbia cognizioni di medicina e scienza hanno lo stesso significato di "Trinita pulitina, tapioca tarapia allaccia scarpa antani brematurata antipodi". Inframmezzati da... (continua)
un linguaggio che improvvisamente diventa semplice e confidenziale. L'Imbonitore si presenterà sorridente e rassicurante, o inutilmente aggressivo e violento per eccitare il suo uditorio contro un nemico di turno. Generalmente la "scienza ufficiale". Nei fatti rendendo (continua)
il suo discorso più simile al rapido eloquio di un truffatore o all'allucinato discorso di una rock star strafatta pronta ad eccitare un uditorio fino al parossismo. In ogni caso l'imbonitore si esprime per soliloqui, dai tempi tecnici di una piece teatrale (continua).
Potete, letteralmente, percepire che ci ha messo lo spazio per gli applausi, per le lodi del pubblico. Naturalmente, l'imbonitore non sarebbe tale senza un prodotto. Prodotto che può essere un "miracolo" in grado di superare i confini della "scienza ufficiale" (continua)
ma anche l'Imbonitore stesso. Che in quel caso tenderà a dipingersi come un #Tesla angariato dai #PoteriForti, un #Galileo al quale hanno negato le grandi scoperte, promettendo ai suoi seguaci un futuro in cui la sua gloria sarà manifesta e chi lo ha "appoggiato" (continua)
rimunerato, se non addirittura direttamente "salvato" in un mondo in cui l'Imbonitore avrà raggiunto le più alte vette della gloria che userà per punire i malvagi e i miscredenti. Diventando così un grottesco incrocio tra una figura messianica e un (continua)
venditore di talismani sulle televisioni regionali più sgangherate del pianeta.
L'imbonitore, come sempre, appare quando l'incertezza gli rende più facile far bottino
Un fraintendimento comune di #novax militanti, #qanon feroci e altri troll è "Le discussioni servono per parlare, hai fatto un tweet pubblico e quindi devo dire quello che voglio e non puoi cacciarmi!". Non funziona così e ve lo spiego. Immaginate di fare una festa, pubblica
Non invitate nessuno, è aperta a tutta la cittadinanza. Arriva uno in mutande, si avvicina a Miss Italia che avete invitato come madrina, le tira una manata sul cu*o e urla "Bella fre*a io me la scoperebbi" facendo pure gesti inconsulti. Dopo di che si lava le mani nel Ponch,
si soffia il naso sulla tovaglia della tavolata pubblica, prende a pugni in faccia uno ospite e mentre tenete il discorso vi spintona prendendo il microfono e dicendo "Suono in luogo pubblico, ho la libbertà di parola e faccio quello che voglio e voi MUTI, mer*e!". Secondo voi
Anche voi avete un #novax che vi scrive "Tantoh i punturatih morirannoh"? Ho un affare per voi: chiedetegli quando "moriranno" e scommettete con lui. Ditegli di andare dal notaio con una caparra minima di ventimila euro, moglie e figli: se voi morite per il #vaccino o (continua)
un improbabile colpo di stato #nopass dove sarete "fucilati come collaborazionistih", lui avrà tutti i vostri averi e quelli della vostra stirpe deportata/morta. Ma attenzione! Se voi sopravvivete lui perde la caparra, moglie e figli devono vendersi tutto quello che (continua)
hanno accumulato in vita (naturalmente anche lui) e devono cedervi a vita il quinto del loro stipendio se lo hanno. Se hanno immobili, si impegneranno a venderli e liquidarvi la somma immediatamente. Vedete che rispondono, eventualmente riferite pure qui
Il problema dello studio della storia è che la storia "moderna e contemporanea" è la Cenerentola del programma. Si fa alla carlona perché "agli esami non si chiede". Arriviamo quindi al paradosso dei quarantenni col Commodore 64 a casa convinti che la prima
generazione ad avere il computer a casa siano stati i Millennials, del quarantenne col cervello bollito da anni di Drive In, Striscia, Paperissima che canta tutte le sigle di Bim Bum Bam a memoria come un jukebox convinto che la prima generazione teledipendente sia quella
attuale e, per finire, baldi ex giovinotti coi capelli sale e pepe che farneticano di dittatura e insultano Liliana Segre perché a scuola il fascismo lo saltavano per non farglielo portare all'esame...
Esiste in narrativa una cosa chiamata "Godzilla Threshold", la "Soglia di Godzilla". È quel fenomeno narrativo per cui finché Godzilla se ne sta tranquillo nella sua isola dei mostri e di tanto in tanto si affaccia sulla Baia di Tokyo a ringhiare, rompere qualche vecchia nave e,
generalmente, importunare la gente, per quanto Godzilla sia pericoloso, fastidioso, poco urbano e decisamente lontano dallo specimen di cittadino modello, viene lasciato stare. Poi una bella mattina Godzilla si sveglia convinto di essere il Re dei Mostri e pem! Te lo trovi
a fondere la Torre di Tokyo col respiro atomico, a sfasciare gli arredi urbani, prendere a calci un edificio e devastare uffici a caso. A questo punto scatta la "soglia di Godzilla". Parte il film e finisce che il simpatico lucertolone si trova addosso bombe a fusione, bombe