Avete sentito parlare della "superimmunitá"? Molte persone dicono che l'infezione protegge molto di più della vaccinazione e che chi si infetta non deve vaccinarsi. Questo è vero? Quale è la differenza? Cerchiamo di fare un po' di chiarezza. #COVID19#Vaccino
Già da prima che comparisse la nuova variante Omicron ci si era accorti che alcune persone hanno la capacità di risultare più protette anche nei confronti di varianti più pericolose e "ostili".
Queste sono le persone che prima si sono infettate, poi sono guarite e poi si sono vaccinate. Sappiamo ormai con ragionevole certezza che l'infezione da sola NON garantisce una protezione ottimale sulla lunga distanza. Il vaccino va già meglio.
Ma l'ideale, in teoria, sarebbe infettarsi, sopravvivere senza danni e poi vaccinarsi. Molti studi affermano ciò ma oggi voglio parlarvi di uno studio in laboratorio che ho trovato particolarmente interessante e spero sia stimolante per voi.
Tale studio è stato pubblicato su Nature da un gruppo di ricercatori americani. Ci si è concentrati sulla proteina Spike, la chiave che viene utilizzata dal virus per accedere alle cellule ed è la molecola che i vaccini insegnano a riconoscere al sistema immunitario.
Tale proteina è riconosciuta, ovviamente, anche dalle persone guarite. Sappiamo che gli anticorpi neutralizzanti si legano alla proteina Spike e la rendono incapace di nuocere. Ma cosa hanno fatto i ricercatori? Hanno preso la Spike e l'hanno tagliata in più parti.
Hanno individuato circa una ventina di punti interessati dal legame con gli anticorpi e hanno letteralmente cambiato chirurgicamente tale proteina Spike e i suoi punti specifici. Sostanzialmente hanno creato una nuova proteina Spike super mutata.
Questa proteina è stata presa e messa in delle provette contenenti anticorpi. Come si saranno comportati gli anticorpi delle persone guarite o vaccinate nei confronti di tale proteina Spike super mutata? Analizziamo la situazione.
Una volta messa la proteina Spike in una provetta contenente gli anticorpi delle persone guarite, tali anticorpi non si legavano alla proteina in modo tale da inattivarla e renderla inoffensiva. Una situazione simile è avvenuta con gli anticorpi delle persone vaccinate.
Questo può metterci in allarme perché nel caso si presenti una nuova variante con una Spike super mutata, la situazione potrebbe non essere delle migliori. Ma vediamo cosa accade ponendo la Spike mutata assieme agli anticorpi delle persone infettate e successivamente vaccinate.
In questo caso gli anticorpi si sono legati alla Spike in modo tale da renderla inoffensiva. Ma questa notizia può essere "utile" fino a un certo punto. Perché? Non è pensabile porre a rischio le persone facendo contrarre l'infezione e solo dopo vaccinarle.
Bisogna studiare i meccanismi di fondo riguardo a questo processo. Si pensa che il punto non sia tanto prima ammalarsi, guarire e poi vaccinarsi ma il tempo che passa tra il primo incontro con il virus e il secondo incontro con il vaccino.
Alcuni invece pensano che la risposta sia un'altra. Presentare all'organismo il virus in forme "diverse". Prima in forma intera (il virus che causa infezione) e poi la vaccinazione che presenta una parte sola. Questo potrebbe dare una "marcia in più".
Questo può già far capire che chi è stato infettato non è protetto per anni come invece viene detto spesso. È necessario vaccinarsi successivamente. Inizialmente è stato un tema controverso ma si moltiplicano gli studi che sono nettamente a favore della vaccinazione.
Uno, molto interessante, è stato svolto dalle autorità sanitarie americane. Loro anno preso alcune migliaia di persone che hanno avuto bisogno di un ricovero per COVID divisa in due gruppi.
Quelle che avevano avuto bisogno del ricovero dopo aver già ricevuto un risultato di infezione almeno 3 mesi prima, quindi persone reinfettate e persone che hanno avuto bisogno di ricovero dopo aver ricevuto le 2 dosi di vaccino a mRNA.
Considerando questi due gruppi è risultato che il vaccino protegge dal rischio di ricovero ospedaliero almeno 5 volte più della pregressa infezione e nel gruppo di persone di età superiore a 65 anni il vaccino proteggerebbe 20 volte di più.
Ma perché questo argomento genera molta confusione? Dal punto di vista biologico bisogna specificare una cosa. Ricordiamoci che il vaccino funziona insegnando al nostro corpo a produrre anticorpi neutralizzanti diretti contro la famigerata Spike, la chiave del virus.
Ma cosa succede in presenza dell'infezione vera e propria? Il nostro organismo viene a contatto con il virus completo e sappiamo che SARS-COV-2 non è costituito solo dalla proteina Spike ma da tante proteine, molte delle quali non hanno alcun ruolo nell'infezione.
Cosa succede? L'organismo produce, oltre agli anticorpi diretti contro la Spike, anticorpi diretti contro proteine virali che non hanno nessun ruolo nell'entrata del virus nelle cellule. Produce un cocktail di anticorpi, non tutti neutralizzanti.
Questo cocktail dipende un po' dalle caratteristiche dell'organismo stesso e anche dal modo in cui si è sviluppata l'infezione. Ci saranno anticorpi che bloccano il virus ma ci saranno anche anticorpi che si legano ad altre parti del virus e non hanno l'effetto di neutralizzarlo.
È quindi molto difficile stabilire a priori le caratteristiche del cocktail. Con la vaccinazione invece noi produciamo anticorpi neutralizzanti, capaci quindi di neutralizzare il virus e scongiurare l'infezione o la malattia grave. Ma bisogna imparare una semplice cosa.
La diatriba tra immunità naturale vs immunità da vaccino NON ha senso. La risposta immunitaria è solo una. Si deve scegliere, quindi, se scatenare la risposta immunitaria con un vaccino sicuro ed efficace o con un virus subdolo che aggredisce molti organi. Fate la scelta giusta.
Parliamo di una famosissima fake news. Nei #vaccini ci sono "feti umani abortiti"? Ma è vero che esistono anche dei "listini prezzi" dei feti che verranno utilizzati nei vaccini? Cerchiamo di mettere un po' di ordine in questa grande confusione. #Covid_19
Ma da dove nasce questa storia?
Le cellule sono di per sé organismi viventi. Se prendo una cellula, in determinate condizioni in laboratorio posso farla riprodurre virtualmente per sempre. E tutte le infinite cellule che otterrò faranno parte di una "linea cellulare".
Questo non è semplice. Le cellule devono essere "modificate" per rendere le linee cellulari stabili per evitare che alla seconda o terza duplicazione muoiano. Queste cellule vengono utilizzate nella ricerca e per la produzione di grandi quantità di virus.
Ho scoperto ora (meglio tardi che mai) la moda della "de-vaccinazione". Cioè agire successivamente alla vaccinazione con lo scopo di "eliminare" il vaccino dal corpo. Spoiler: non funziona. #COVID19
Una volta vaccinati non si può tornare indietro e "devaccinarsi" eliminando il vaccino dal corpo. Non è possibile perché i vaccini sono dei farmaci disegnati appositamente per restare nell'organismo il più breve tempo possibile. :)
Sono disegnati per insegnare al nostro sistema immunitario a riconoscere il nemico (il virus) e quindi nel corpo rimarranno gli anticorpi e le cellule del sistema immunitario specializzate a contrastare il virus. Le componenti del vaccino vengono distrutte entro breve tempo.
In tanti mi stanno accusando (e insultando privatamente) di essere "insensibile". Chiarisco subito per rendere limpido il mio pensiero. Il #vaccino è un farmaco salvavita che abbatte, di molto, il rischio di ammalarsi gravemente e scongiurare la morte.
I novax hanno scelto VOLONTARIAMENTE di andare avanti a suon di tamponi. Io non ho imposto nulla ma sono loro che hanno scelto. Mi rinfacciate che "tutti paghiamo le tasse" e io vi dico che forse non avete capito nulla del cuore di questo discorso.
Tutti paghiamo le tasse (dovere) ma secondo voi io dovrei pagare ancora di più per consentire ad altri di non vaccinarsi spendendo soldi che potrebbero essere utilizzati per questioni molto più urgenti? Devo pagare, oltre alle tasse presenti, anche un po' di più per i novax?
Piccole pillole per smontare qualche fake news.
"I calciatori stanno morendo per i #vaccini!!". La fonte è un sito istraeliano per cui 108 giocatori e allenatori sono morti nel 2021. La tesi decade subito, basta prendere una ricerca della FIFA in 16 Paesi del 2020. #COVID19
Cosa si è scoperto? Si è scoperto che prima dell'avvento dei vaccini sono morti 150 calciatori in campo SENZA aver ricevuto il vaccino. Prima tesi caduta. Passiamo alla seconda "Tra gli under 60 rischio morte doppio per i vaccinati!!". Smontiamo subito prendendo i dati inglesi.
In Inghilterra non si vaccina sotto i 12 anni e la percentuale di giovani inoculati sotto i 30 anni è più bassa rispetto a quella di altri Paesi e visto che sono considerati anche categorie di persone che non hanno accesso ai vaccini, il tasso di morti tra i vaccinati è più alto.
Ragazzi, la terza dose è fondamentale. Il nuovo report dell'ISS riferisce che l'efficacia del booster contro la malattia grave è sopra il 90%. L’efficacia nel prevenire la diagnosi e i casi di malattia severa sale rispettivamente al 86,6% e al 97,0% nei vaccinati con booster.
Rimane elevata l’efficacia nel prevenire casi severi, in quanto l’efficacia del vaccino nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni e tra i 91 e 120 giorni è pari rispettivamente al 95,7% e 92,6%, mentre cala all’88% in chi ha completato il ciclo da oltre 120 giorni.
E nell’ultimo mese il tasso di ricovero nella fascia over-80 per i non vaccinati (568 per 100.000) è otto volte più alto rispetto ai vaccinati completi da meno di 120 giorni e 41 volte più alto in confronto ai vaccinati con booster.
Perché dire "i #vaccini anti-#COVID19 non sono vaccini ma sieri" è un cortocircuito stratosferico? Andiamo passo passo, nozione per nozione a spiegare il perché così potrete destreggiarvi facilmente tra le varie fake news. Grazie mille, spero vi piaccia e sia utile!!❤️
Per spiegarlo molto semplicemente, un vaccino è un preparato che in qualche modo "assomiglia" ad un agente patogeno: un virus inattivato, un batterio ucciso, un componente del loro rivestimento esterno (l’antigene) ecc.
Se noi ci iniettiamo un vaccino, il nostro sistema immunitario lo riconosce come estraneo e nello spazio di qualche settimana inizierà a produrre anticorpi e cellule specializzate che si preparano a un futuro incontro con l'agente patogeno vero e proprio!