Dopo le parole di EMA, tanti dubitano della sicurezza e necessità della terza dose. La terza dose si dimostra molto utile contro la variante #Omicron. Questo richiamo permette di avere anche una elevata protezione contro la malattia grave e la morte. #COVID19
Ma l'efficacia vaccinale non può essere calcolata solo sul rilievo degli anticorpi perché non è predittivo. Gli anticorpi non sono tutti uguali e per loro natura sono delle proteine plasmatiche che hanno un loro turnover, significa che dopo un po' spariscono.
Cosa diversa è la risposta dei linfociti T, ossia le "cellule della memoria". Senza di questi non ci saremmo vaccinati né contro il tetano né contro il vaiolo. E noi questi linfociti T non andiamo a vederli e misurarli.
Non dobbiamo cadere nella tentazione di dire "continui richiami sono deleteri e quindi questi vaccini sono pericolosi". Non è vero. Bisogna distinguere un po' di cose. Il sistema immunitario non va sollecitato al buio. Potrebbe smettere di reagire o persino reagire negativamente.
Il motivo può spiegarlo meglio di me @Massi_Fantini84 (seguitelo!) nel suo thread che vi invito a leggere nel suo profilo. Prima di tutto bisogna fare la distinzione tra anticorpi e linfociti di tipo T e B. Entrambi questi ultimi sono depositari della memoria immunologica.
Dobbiamo capire meglio, in che misura, i vaccini a mRNA sono capaci di stimolare questi specifici linfociti. Sappiamo, ed è una buona notizia, che la terza dose permette di farci produrre questi linfociti. Questo cosa significa?
Significa che riusciamo a combattere anche la variante Omicron ed altre. Gli anticorpi, da soli, non riescono a combattere tutte le varianti. I linfociti T e B invece riconoscono, non le parti variabili, ma le porzioni costanti del virus che sono presenti anche nelle varianti.
Il presupposto di una vaccinazione sono appunto i linfociti T, senza i quali avremmo una memoria fugace. Ma quindi, alla luce delle parole di EMA, Istraele sbaglia con la quarta dose? Istraele non sbaglia ma faccia per sé perché non rappresenta il mondo. Cosa intendo.
Bisogna tener conto di numerosi contesti. In una data popolazione, esiste una storia di rapporto tra le persone e i virus. Ci sono popolazioni entrate in contatto, in passato, con Coronavirus e che hanno storie diverse che incidono sulla memoria immunitaria.
Noi dobbiamo capire bene se, con la terza dose, abbiamo raggiunto la capacità di stimolazione ottimale dei linfociti che non riuscivamo ad avere con sole due dosi. La quarta dose va benissimo per i soggetti fragili e immunocompromessi ma non per tutti e subito.
Bisogna fare la terza dose ed è fondamentale. Saranno le agenzie EMA e FDA a valutare la situazione su ipotetici richiami futuri. La sicurezza dei vaccini a mRNA non è messa in discussione.
È fondamentale iniziare il ciclo vaccinale se non lo avete ancora fatto o completarlo con la terza dose se è il vostro turno. Abbiamo vaccini sicuri ed efficaci. Vaccinatevi e se avete dubbi, chiedete. Domandare non è segno di debolezza ma è un segno di profonda maturità.
I vaccini anti-COVID possono avere azione genotossica e cancerogena? Le parole del dottor Frajese hanno provocato tanta paura e confusione. È vero che non sono stati svolti studi in materia? Cerchiamo di portare un po' di ordine e chiarezza.
Nel Risk Management Plan per il vaccino Pfizer redatto dall'EMA si legge che i componenti del vaccino non sono attesi avere potere cancerogeno o genotossico. Questo è in accordo con le stesse linee guida di sviluppo dei vaccini redatte dall'OMS nel 2005.
Queste linee guida si basano su tutte le evidenze disponibili ed escludono la genotossicità e la cancerogenità di certi prodotti per la stessa ragione per cui non si testa la genotossicità dell'acqua. Le linee guida parlano chiaro.
Ci provo, forse si era diffusa un'immunità duratura e sufficiente a sfavorire il virus H1N1 responsabile della Spagnola e fu selezionato un nuovo ceppo con emoagglutinina e neuroaminidasi diverse e questo cambiamento giovò a rendere il virus "invisibile" alla precedente immunità.
L'immunità agisce contro alcune delle proteine maggiormente responsabili degli effetti clinici più gravi e seleziona nella popolazione virus che portano varianti diverse di quelle proteine e questo potrebbe significare anche minore gravità in confronto alla combinazione H1N1.
Basta vedere che successivamente si infettarono in larga parte quelli nati dopo il 1950, quelli privi di immunità per non essere venuti a contatto con quel virus. Gli altri risultarono protetti e questo portò a una diminuzione della gravità della pandemia rispetto al 1918.
La vaccinazione anti-COVID (2 dosi #vaccino Pfizer) è altamente efficace nella prevenzione della Mis-C nei soggetti di età compresa tra 12 e 18 anni. #COVID19
Si stima che il vaccino, in questi soggetti, sia efficace al 91% nella prevenzione della Mis-C. Lo studio ha raccolto dati da 24 ospedali pediatrici tra luglio e dicembre 2021 (con prevalenza di Delta).
Tutti i pazienti con Mis-C che necessitavano di supporto in ospedale non erano vaccinati. Questi risultati rafforzano ulteriormente la raccomandazione sulla vaccinazione anti COVID-19.
I #novax hanno scoperto il complotto. Essendo veramente molto astuti, hanno scoperto che l'ISS considera non vaccinati i soggetti che hanno fatto 1 o 2 dosi di vaccino anti-COVID-19. Quindi ecco perchè i ricoverati sono in maggioranza non vaccinati. Ma sarà veramente così?
Quale sarebbe la prova? I novax, a sostegno di queste farneticazioni, portano un referto del PS. In tale referto si nota che il paziente ha fatto 2 dosi di vaccino anti-COVID ma nei dati di dimissione leggiamo "Già vaccinato: No". Ecco che parte il complotto.
Ma guardando bene il referto si notano dei dettagli importanti. Accanto alla voce "Già vaccinato: No" appare la voce "Profilassi antitetanica: No". Il "Già vaccinato: No" si riferisce alla vaccinazione antitetanica, non a quella anti-COVID.
La #Donato, che da un po' di mesi gioca (senza molta credibilità) a fare la farmacologa, sta pubblicando nella sua pagina Twitter delle "informazioni" riguardanti presunti "genocidi" in corso a causa della vaccinazione anti-COVID.
Nel tweet incriminato la Donato condivide un articolo di "eventiavversinews.it" ma basta andare in questo sito per capire la reale qualità dell'informazione presente. Accenno un esempio.
Protocolli di disintossicazione post vaccino, con l'obbiettivo di eliminare le tossine dal corpo. Notizie allarmistiche. Notizie prive di fondamenti scientifici. Questo già ci dà idea della veridicità di ciò che afferma la Donato. Ma andiamo al sodo.
COVID-glicemia e grasso corporeo, un legame complesso che ancora nasconde tanti segreti e dubbi. Proviamo a fare un po' di luce su varie scoperte fatte recentemente ma che sono fondamentali per far avanzare sempre di più la ricerca su questo virus e la malattia che provoca.
L'infezione da Sars-Cov-2 è spesso associata ad aumenti della glicemia (quantità di glucosio presente nel sangue) che influiscono sulla gravità della malattia e sugli esiti clinici ma il meccanismo alla base di ciò è ancora poco compreso.
Il nostro organismo si trova, normalmente, in una condizione di omeostasi, un equilibrio. Un equilibrio finemente controllato tra la produzione di glucosio e il suo utilizzo. Questo equilibrio può venir meno in diverse condizioni come malattie acute, situazioni di stress ecc.