COVID-glicemia e grasso corporeo, un legame complesso che ancora nasconde tanti segreti e dubbi. Proviamo a fare un po' di luce su varie scoperte fatte recentemente ma che sono fondamentali per far avanzare sempre di più la ricerca su questo virus e la malattia che provoca.
L'infezione da Sars-Cov-2 è spesso associata ad aumenti della glicemia (quantità di glucosio presente nel sangue) che influiscono sulla gravità della malattia e sugli esiti clinici ma il meccanismo alla base di ciò è ancora poco compreso.
Il nostro organismo si trova, normalmente, in una condizione di omeostasi, un equilibrio. Un equilibrio finemente controllato tra la produzione di glucosio e il suo utilizzo. Questo equilibrio può venir meno in diverse condizioni come malattie acute, situazioni di stress ecc.
Guardate questa immagine. Diverse forme di "stress" come digiuno e l'infezione da Sars-Cov-2, inducono l'espressione e produzione di una proteina nota come GP73. Questa proteina è un fattore prodotto in condizioni di stress. Ma cosa comporta?
Porta a un aumento della produzione di glucosio epatico, altera l'utilizzo del glucosio in tutto il corpo e contribuisce alla disglicemia associata al virus. GP73 è prodotta anche in numerosi tessuti di topi sottoposti a digiuno o dopo una dieta ricca di grassi.
L'espressione di tale proteina è stata mostrata in livelli elevati nel fegato di pazienti morti di COVID-19. Qui nacque il dubbio che SARS-COV-2 potesse avere effetti diretti sulla GP73 del fegato. Gli scienziati quindi hanno preso cellule umane epatiche (del fegato) in coltura.
Queste cellule sono state poste con il virus e si è osservato un elevato aumento dose e tempo-dipendente dell'espressione e produzione di GP73 e questa elevata produzione è stata invece bloccata con l'utilizzo di un anticorpo specifico per GP73.
Una scoperta fondamentale è stata l'identificazione di un aumento della proteina circolante in livelli elevati nei pazienti con COVID-19 e tale aumento era correlato positivamente ai livelli di glucosio nel sangue e alla gravità della malattia.
Per vedere tali effetti in vivo, i ricercatori hanno infettato i topi con un ceppo di virus adattato al topo, MASCp6. Si sono osservati livelli di glucosio nel sangue molto più elevati a digiuno. Questo effetto è stato bloccato con l'utilizzo di un anticorpo per GP73.
Tale scoperta ha fornito prove convincenti in un modello preclinico che la disglicemia indotta da Sars-Cov-2 può essere dipendente dalla proteina GP73 che viene prodotta massivamente in presenza di infezione virale oltre che per altri fattori accennati in precedenza.
Il contributo offerto con queste scoperte può portare a una maggiore comprensione dei meccanismi alla base della disglicemia associata a COVID-19. Tali scoperte fanno anche luce su una nuova funzione di GP73 come "ormone" che partecipa alla regolazione dell'omeostasi glucidica.
Ma questo virus è pieno di sorprese e si è scoperto, relativamente da poco, che SARS-COV-2 potrebbe infettare il grasso corporeo. Dei ricercatori di Stanford hanno fatto luce su questo argomento. Il virus sarebbe in grado di infettare le cellule di grasso.
Questo spiegherebbe perché le persone obese hanno un rischio più elevato di soffrire di malattia grave e sarebbe una spiegazione che si aggiunge già a quello che sappiamo. Il grasso non è un deposito ma una parte attiva ed è importante che sia nella quantità giusta.
Le persone obese hanno nel loro organismo un continuo stato di infiammazione cronica che si può aggiungere a quella eventualmente causata dal COVID e questo potrebbe predisporre a COVID grave. La domanda che vi starete facendo ora è "cosa accade al grasso quando arriva il virus?"
Cercherò di essere sintetico e di spiegarlo in modo semplice I tessuti grassi sono complessi ma possiamo descriverli come tessuti formati da cellule di grasso (eccole nella figura) cellule precursori (cellule che si trasformeranno successivamente in cellule di grasso) e macrofagi
Il virus avrebbe la capacità di infettare le cellule di grasso e potrebbe annidarsi al loro interno. Nel grasso trovano rifugio molti agenti infettivi come il virus dell'influenza e qualcuno dice anche il virus HIV. Ma non è tutto.
Il virus si pensa infetti anche i macrofagi (cellule del sistema immunitario) presenti tra le cellule di grasso e i macrofagi reagirebbero scatenando una elevata infiammazione aiutate dalle cellule precursori. Si formerebbe quindi una tempesta perfetta.
Il virus annidato nelle cellule di grasso e i macrofagi che aumentano l'infiammazione a livelli critici. Questa comunque è una notizia negativa perché se il virus riesce a nascondersi nel grasso, sarebbe quasi impossibile stanarlo. Si aspettano novità e maggiori dettagli.
La #Donato, che da un po' di mesi gioca (senza molta credibilità) a fare la farmacologa, sta pubblicando nella sua pagina Twitter delle "informazioni" riguardanti presunti "genocidi" in corso a causa della vaccinazione anti-COVID.
Nel tweet incriminato la Donato condivide un articolo di "eventiavversinews.it" ma basta andare in questo sito per capire la reale qualità dell'informazione presente. Accenno un esempio.
Protocolli di disintossicazione post vaccino, con l'obbiettivo di eliminare le tossine dal corpo. Notizie allarmistiche. Notizie prive di fondamenti scientifici. Questo già ci dà idea della veridicità di ciò che afferma la Donato. Ma andiamo al sodo.
Ho un messaggio per lei @borghi_claudio. Vorrebbe insegnarmi un po' di proporzioni ma lei è la stessa persona che non sa leggere i grafici dei contagi. Le rinfresco un po' la memoria. Si ricorda quando voleva dimostrare che immunizzarsi non serviva a molto?
Prese come esempio il Vermont e l'Alabama e grafici annessi. Voleva dimostrare a tutti i costi che vaccinarsi non è poi così efficace e cosa ha fatto? Un confronto dei due dati sui contagi, quello dell'Alabama e quello del Vermont. Per lei, nei grafici, non c'era differenza.
Anche se in Alabama gli immunizzati erano il 35% mentre nel Vermont il 67%. Quali erano, secondo lei le prove della non efficacia della vaccinazione? I contagi crescono in egual modo. Peccato che questo è un grave errore che farebbe solo uno scolaro per la prima volta a scuola.
#Omicron non è diventato il raffreddore. Sappiamo che è meno letale ma potrebbe causare comunque una mortalità importante. Omicron è molto più trasmissibile di Delta per via di un'alta affinità per il recettore ACE2 e la capacità di "aggirare" le risposte anticorpali. #Covid_19
Possiamo dire che c'è la buona notizia che tale variante è meno letale e ciò è stato confermato in studi su animali da esperimento. Sembra minore la capacità di infettare le cellule e di formare sincizi nel tessuto polmonare profondo.
A cui corrisponde un rischio minore di sviluppare una polmonite severa (il tutto a fronte di una aumentata abilità di infettare le cellule delle vie aeree superiori). Recenti studi (in attesa di revisione) confermano che Omicron infetti più facilmente la gola e meno i polmoni.
C'è una domanda che molti di voi mi fanno ed è questa: perché i bambini si ammalano più raramente e meno gravemente rispetto agli adulti? A prima vista può essere una domanda banale ma non lo è, anzi. Prima di addentrarci nella questione devo fare una premessa. #Covid_19
COVID-19 è diventato, purtroppo, una malattia pediatrica. I bambini si ammalano meno gravemente ma si ammalano e i tanti ricoveri che vediamo ne sono una prova. Non bisogna pensare quindi che i bambini sono più protetti. Se volete proteggere i vostri bambini, vaccinateli.
Iniziamo dalle prime evidenze. Perché i bambini si ammalano meno gravemente? La risposta potrebbe risiedere in una migliore funzionalità dell'immunità innata, la prima linea di difesa non specifica contro i patogeni. Questa linea di difesa è particolarmente efficace nei bambini.
Ripropongo il thread con correzioni. Perché è importante vaccinare i bambini? I bambini si ammalano meno gravemente ma si ammalano. Ogni ricovero per COVID è una tragedia che si può prevenire ed evitare con i #vaccini. Qui possiamo vedere i ricoveri pediatrici in USA.
I dati ci dimostrano la sicurezza del vaccino Pfizer nella fascia di età 5-11 anni. Sono state somministrate milioni di dosi e i CDC, le massime autorità di controllo, confermano questa sicurezza.
I vaccini non sovraccaricano/stressano il sistema immunitario ma lo stimolano e sappiamo che il sistema immune dei bambini può rispondere a più vaccinazioni assieme. Non c'è alcun pericolo di sovraccarico del sistema immunitario.
Parliamo di una famosissima fake news. Nei #vaccini ci sono "feti umani abortiti"? Ma è vero che esistono anche dei "listini prezzi" dei feti che verranno utilizzati nei vaccini? Cerchiamo di mettere un po' di ordine in questa grande confusione. #Covid_19
Ma da dove nasce questa storia?
Le cellule sono di per sé organismi viventi. Se prendo una cellula, in determinate condizioni in laboratorio posso farla riprodurre virtualmente per sempre. E tutte le infinite cellule che otterrò faranno parte di una "linea cellulare".
Questo non è semplice. Le cellule devono essere "modificate" per rendere le linee cellulari stabili per evitare che alla seconda o terza duplicazione muoiano. Queste cellule vengono utilizzate nella ricerca e per la produzione di grandi quantità di virus.