In Italia siamo campioni di discorsi paradossali. Trovo sconcertante l’argomentazione dei noti «referendum», parte di un vasto repertorio, propinata dai putinisti italici a difesa dei separatisti agenti di #Putin nel #Donbass e in #Crimea.
Referendum tenutisi con in corso un’occupazione militare, in violazione della legislazione e contraddistinto da diversi brogli: seggi senza registri dov'era possibile votare più volte, schede inserite nelle urne col "sì" già contrassegnato.
Dunque, «l'autodeterminazione dei popoli» è uno degli argomenti preferiti dei sostenitori di #Putin nelle varie galassie. Paradossale anche perché molti di questi personaggi si dicono sovranisti, nazionalisti o antimperialisti.
Perché quando giustificano i separatisti filorussi con l'autodeterminazione, omettono i risultati del referendum per l'indipendenza dell'#Ucraina svoltosi 1º dicembre 1991, con il 92,3% degli ucraini a favore della separazione dall'URSS.
Bisogna ricordare che l'indipendenza è stata appoggiata dai cittadini di tutte le regioni dell'#Ucraina con la percentuale più bassa che va dai 54,19% in Crimea fino a un pico massimo di 98,67% a Ternopil. Quella sì fu autodeterminazione.
Quella sì autodeterminazione, legittima sul piano del diritto internazionale, con un’affluenza superiore all'80%, ampio riconoscimento internazionale, #Russia inclusa. Così l'#Ucraina tornò un paese libero dopo 72 anni d'occupazione russa.
L'#Ucraina - che esiste dapprima, nonostante le ricostruzioni rocambolesche di #Putin - è una nazione con una storia tribolata, piena di soprusi. Una cosa però è certa: loro hanno un progetto per il futuro e la #Russia non vi rientra.
È da molto che cercano di trovare la loro strada e camminare sulle proprie gambe. La #Russia non ha fatto altro che tradirli: memorandum di Budapest, accordi di Minsk, hanno tradito anche la loro legittima indipendenza!
La #Russia ha portato tanto dolore all'#Ucraina. Si sa, quello in corso non è stato il primo #genocidio perpetrato dai russi ai danni degli ucraini, c'era già stato Holodomor. E ora stanno mettendo in atto questa «new shape of genocide».
Una nuova forma di genocidio che non consiste non solo nell'eliminazione fisica, ma anche nella volontà di estirpare l'#Ucraina dalla mappa. E non c'entra la NATO. Qui i punti sono potere e risorse. Ma per questo servirebbe un altro thread.
Per questo e per tanti altri motivi, come ho scritto è una storia molto complessa la loro, il mio #25aprile è e sarà diverso. Con il pensiero rivolto all'#Ucraina e al suo popolo, al quale non fu mai così giusto associare la parola #resistenza.
Da 60 giorni una parte dell'opinione pubblica ha scoperto l'esistenza dell'#Ucraina. In particolare quella appartenente alle galassie di estrema destra, no-vax e filo-dittatori vari. E sovente vediamo quest'ultimi ripetere il mantra dei 14.000 morti del #Donbass. Small thread 🧵.
Iniziamo subito sgomberando il campo da ogni dubbio: ci sono stati circa 14.000 morti nel #Donbass? Sì, è vero. Lo afferma UNHCHR in un report del 17 gennaio. Però le vittime sono 3404 civili, 4400 militari ucraini e 6500 separatisti!
Vi rinvio al report completo del UNHCHR, che è ’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, e lo potete trovare qui:
Papa Francesco: "i leader" ascoltino la voce della gente che vuole la pace, non una escalation del conflitto.
Il Papa è troppo ambiguo circa l'argomento, perfino fuorviante. E mi dispiace dirlo.
C'è "un leader" che ha iniziato la guerra e che può fermarla. "Un leader" non "i" .
È un errore che il pontificato ha fatto altre volte nella storia, quello di non essere netti nelle posizioni.
Non alzano la voce con la Cina perché devono difendere gli interessi dei cattolici. Non lo fanno con la #Russia, #Putin e Kirill per motivi simili.
Sembra che gli interessi vengano prima. Ma quando si tratta di attaccare i leader democratici dell'occidente, dove i cattolici hanno tutte le libertà, non si fa alcun problema. Papa Francesco non ha neanche mai nominato #Putin associando alla guerra. Lo trovo sconcertante.
Oggi è il 50° giorno di guerra e, a costo di essere ripetitivo, voglio insistere su questo. Credo che abbiamo l’obbligo morale di guardare a quello che sta succedendo in #Ucraina e cerca di capire gli eventi. 🧵
Il presidente USA #Biden è stato molto criticato per aver usato la parola #genocidio. Ma Biden è un #guerrafondaio che esagera, come alcuni sostengono, o sono altri leader a non voler vedere perché ciò comporterebbe loro l’obbligo morale di agire?
Vediamo cosa dice la Convenzione Sulla Prevenzione e la Punizione del Crimine Di Genocidio (1948), e la definizione del crimine di #genocidio in essa contenuta:
Se si ordina ai soldati di uccidere i civili, si bombarda indiscriminatamente, si stupra, si cerca di annientare l'identità, la cultura di un popolo, cancella l'esistenza della loro nazione della mappa, io questo lo chiamo #genocidio. Ed è quello che sta avvenendo in #Ucraina.
Poi, se ora vogliamo cambiare anche il significato delle parole e, quindi, assoggettarci alla volontà dello zar, per fare piacere a #Putin, o non farlo innervosire, come delle pedine in 1984, facciamolo puro. Basta che però siamo franchi e lo ammettiamo. #GenocidioUcraino
The Convention on the Prevention and Punishment, Article II: a crime committed with the intent to destroy a national, ethnic, racial or religious group, in whole or in part.
E se la "sociologia partigiana" ci stesse restituendo una fotografia distorta dell'opinione pubblica in #Russia? L'impero di #Putin è un puzzle difficile da comporre, hanno categorie e schemi mentali diversi. Articolo davvero molto interessante. 👇
Infatti, per capirci qualcosa, serve tempo e pazienza. Bisogna leggere parecchio, anche traducendo da lingue che non conosciamo, articoli che ci danno spunti interessanti:
E punti di vista, di chi conosce bene la realtà russa, su aspetti che ignoriamo. Tendiamo a percepire la #Russia come una massa informe di biondini con gli occhi blu: