Il presidente #Mattarella sta per parlare all'Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa. Riporterò le dichiarazioni più importanti.👇
#Mattarella: "È per me motivo di grande soddisfazione effettuare a #Strasburgo, sede di molteplici istituzioni europee, il primo viaggio all'estero da quando il Parlamento italiano e i rappresentanti delle sue Regioni, hanno voluto conferirmi nuovamente l'incarico di PdR".
#Mattarella: "Il Consiglio d'Europa ha sempre avuto la vocazione ad essere la casa comune europea, e ha saputo svilupparla nei decenni che hanno fatto seguito alla sua istituzione, come testimonia anche la sua attuale ampia rappresentatività.
Una casa che se è stata specchio fedele delle divisioni e delle difficoltà manifestatesi tra le diverse comunità nazionali, ha saputo essere anche e soprattutto espressione del coraggio di unità dell'Europa, spesso prefigurando quando si è potuto costruire sotto altri profili e
in altri ambiti, come l'Unione Europea".
#Mattarella riferendosi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo: "Parafrasando il mugnaio di Potsdam, nel nostro continente si può dire: c'è un giudice a Strasburgo".
#Mattarella: "Non c'è ragion di Stato che tenga nel caso di violazioni dei diritti della persona".
#Mattarella: "Il Consiglio d'Europa è figlio di quella spinta al multilateralismo che caratterizzò gli anni successivi al secondo conflitto mondiale, insieme al sistema delle Nazioni Unite. Una spinta basata sulla considerazione elementare: la collaborazione riduce
la contrapposizione, contrasta la conflittualità, aumentando le possibilità di composizione positiva delle vertenze".
#Mattarella: "Non fu facile imboccare la strada della riconciliazione, così come non è stato facile giungere alla condivisione di una comune eredità, avere il coraggio nel rapporto tra gli Stati dal "diritto della forza" alla "forza del diritto"".
#Mattarella: "Costruire una pace duratura è stato un processo lento e graduale, che ha saputo evitare il rischio di una Terza Guerra Mondiale, sfiorato con la guerra di Corea e il blocco di Berlino. E ha saputo passare, in quegli anni lontani, attraverso la regolazione della
condizione dell'Austria sotto clausola di neutralità e il superamento della crisi di Cuba".
#Mattarella: "Quanto la guerra ha la pretesa di essere "lampo" e non le riesce, tanto la pace è frutto del paziente e inarrestabile fluire dello spirito e della pratica di collaborazione tra i popoli, della capacità di passare dallo scontro e dalla corsa agli armamenti al dialogo
, al controllo e alla riduzione bilanciata delle armi di aggressione".
#Mattarella: La pace "è una costruzione laboriosa, fatta di comportamenti e di scelte coerenti e continuative, non di un atto isolato. Il frutto di una ostinata fiducia verso l'umanità, e di senso di responsabilità nei suoi confronti".
#Mattarella: "Come ci ricordava Schuman: 'La pace non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano'.
Se perseguiamo obiettivi comuni, per vincere non è più necessario che qualcun'altro debba perdere. Vinciamo tutti insieme".
#Mattarella: "Per stare insieme occorre rispettare le regole che ci si è dati. Si giustifica per questa ragione la parentesi della Grecia dopo il colpo di stato militare. Decenni dopo, i popoli centro-europei, baltici e del Caucaso, poterono scegliere a loro volta di
aderire al Consiglio d'Europa, e con questa decisione di schierarsi per la salvaguardia dei diritti umani, la vigenza dello stato di diritto, lo sviluppo della democrazia".
#Mattarella: "Come ha sottolineato il presidente della Repubblica italiana Sandro #Pertini, intervenendo dinanzi a questa Assemblea, esattamente 39 anni fa, il 27 aprile del 1983, occorre talvolta saper esercitare 'il coraggio della rinuncia', quando la separazione di un Paese
membro del Consiglio d'Europa appare necessaria per non tradire l'ispirazione che ha dato vita a questa istituzione".
#Mattarella: "L'obiettivo hitleriano che condusse alla Seconda Guerra Mondiale era quello di fare la Germania la potenza prevalente, con un ruolo dominante su altri popoli e altri Paesi. Fu un disegno che coinvolse regimi di numerose altre nazioni: il Regno d'Italia fra queste.
E che fu battuto dalla coscienza civile internazionale. Ma il registro della Storia ci ricorda come stabilità e pace non siano garantite una volta per sempre. Ce lo testimoniano drammatiche e tristi vicende: nei Balcani, nel Caucaso, nel Mar Nero. La pace non si impone
automaticamente, da sola, ma è frutto dlela volontà degli uomini. Viviamo oggi, nuovamente, l'incubo inatteso, perché imprevedibile, della guerra nel nostro continente. Si pratica, e si vorrebbe imporre, l'arretramento della storia all'epoca delle politiche di potenza, della
sopraffazione degli uni sugli altri, della contrapposizione di un popolo, mascherato talvolta sotto l'espressione "interesse nazionale", contro un altro. Imperialismo e neo-colonialismo non hanno più diritto di esistere nel Terzo millennio. Quali che siano le sembianze dietro le
quali si camuffano. Non è più il tempo di una visione tardo-ottocentesca, e poi stalinista, che immagina una gerarchia fra le nazioni a vantaggio di quella militarmente più forte. Non è più il tempo di Paesi che pretendono di dominarne altri. L'opzione è stata effettuata da
tempo con il passaggio delle relazioni internazionali dalla estraneità agli aspetti giuridici alla civiltà del diritto.
Di fronte a un’Europa sconvolta dalla guerra nessun equivoco, nessuna incertezza è possibile".
#Mattarella: "La Federazione Russa, con l’atroce invasione dell’#Ucraina, ha scelto di collocarsi fuori dalle regole a cui aveva liberamente aderito, contribuendo ad applicarle.
La deliberazione di questa Assemblea parlamentare - del Consiglio d’Europa - di prendere atto della rottura intervenuta è coerente con i valori alla base dello Statuto dell’organizzazione, che indica la strada di una unione più stretta delle aspirazioni comuni dei popoli europei.
La responsabilità della sanzione adottata ricade interamente sul Governo della Federazione Russa. Desidero aggiungere: non sul popolo russo, la cui cultura fa parte del patrimonio europeo e che si cerca colpevolmente di tenere all’oscuro di quanto realmente avviene in Ucraina".
#Mattarella: "Alla comunità internazionale tocca un compito: ottenere il cessate il fuoco e ripartire con la costruzione di un quadro internazionale rispettoso e condiviso che conduca alla pace".
#Mattarella: "Un grande intellettuale, Paul Valery - passato attraverso le due guerre mondiali - richiamava i concittadini europei a prendere coscienza di vivere in un mondo “finito”. “Non c’è più terra libera” - scriveva - nessun lembo del globo è più da scoprire".
#Mattarella: "Se nessuno è più estraneo a nessuno, si interrogava il presidente Pertini, non è giunto il tempo che gli uomini apprendano a essere in pace con se stessi?
Potremmo oggi aggiungere: in un mondo sempre più interconnesso, nel quale sono sostanzialmente venute meno le distanze geografiche, in cui ciascuna persona può comunicare, e sovente comunica, in tempo reale, con interlocutori in ogni parte del mondo, non c’è posto,
è anacronistico parlare di sfere di influenza territoriali".
#Mattarella: "Il contesto internazionale presenta contraddizioni, a partire dalla stessa Federazione Russa, responsabile della violazione di tutte le principali carte definite nell’ambito degli organismi multilaterali, che si trova paradossalmente a invocare l’intervento
dell’Organizzazione Mondiale del Commercio contro le sanzioni imposte dalla comunità internazionale".
#Mattarella: "Mentre il conflitto ha ulteriormente indebolito il sistema internazionale di regole condivise – e il mondo, come conseguenza, è divenuto assai più insicuro - la via di uscita appare, senza tema di smentita, soltanto quella della cooperazione e del ricorso alle
istituzioni multilaterali".
#Mattarella: "Se la voce delle Nazioni Unite è apparsa chiara nella denuncia e nella condanna ma, purtroppo, inefficace sul terreno, questo significa che la loro azione va rafforzata, non indebolita. Significa che iniziative, come quella promossa dal Liechtenstein e da altri 15
Paesi, per evitare la paralisi del Consiglio di Sicurezza dell’Onu vanno prese in seria considerazione".
#Mattarella: "La guerra è un mostro vorace, mai sazio. La tentazione di moltiplicare i conflitti è sullo sfondo dell’avventura bellicista intrapresa da Mosca. La devastazione apportata alle regole della comunità internazionale potrebbe propagare i suoi effetti se non si riuscisse
a fermare subito questa deriva. Dobbiamo saper scongiurare il pericolo dell’accrescersi di avventure belliche di cui, l’esperienza insegna, sarebbe poi difficile contenere i confini".
#Mattarella: "Dobbiamo saper opporre a tutto questo la decisa volontà della pace. Diversamente ne saremo travolti".
#Mattarella: "Per un attimo, esercitiamoci - prendendole a prestito dal linguaggio della cosiddetta “guerra fredda” - a compitare insieme parole che credevamo cadute ormai in disuso, per vedere se ci possono aiutare a riprendere un cammino, per faticoso che sia.
Distensione: per interrompere le ostilità.
Ripudio della guerra: per tornare allo statu quo ante.
Coesistenza pacifica, tra i popoli e tra gli Stati.
Democrazia – come ci insegna il prezioso lavoro della Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa – come condizione per il
rispetto della dignità di ciascuno.
Infine, Helsinki e non Jalta: dialogo, non prove di forza tra grandi potenze che devono comprendere di essere sempre meno tali".
#Mattarella: "Prospettare una sede internazionale che rinnovi radici alla pace, che restituisca dignità a un quadro di sicurezza e di cooperazione, sull’esempio di quella Conferenza di Helsinki che portò, nel 1975, a un Atto finale foriero di sviluppi positivi. E di cui fu figlia
la Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa".
#Mattarella: "La sicurezza, la pace – è la grande lezione emersa dal secondo dopoguerra – non può essere affidata a rapporti bilaterali – Mosca versus Kiiv -. Tanto più se questo avviene tra diseguali, tra Stati grandi e Stati più piccoli".
#Mattarella: "Garantire la sicurezza e la pace è responsabilità dell’intera comunità internazionale. Questa, tutta intera, può e deve essere la garante di una nuova pace".
#Mattarella: "Signore e signori, la Repubblica Italiana ha convintamente contribuito alla nascita di questa Organizzazione, alla sua crescita e alla sua piena affermazione, quale punto di riferimento imprescindibile nel sistema multilaterale in difesa dei valori di libertà e di
affermazione dei principi dello Stato di diritto".
E’ una funzione che continua a manifestarsi preziosa, alla quale tutti gli organi del Consiglio d’🇪🇺, e gli Stati membri, sono chiamati a concorrere. E’ quanto abbiamo puntato a ribadire responsabilmente in occasione di questa 8^ presidenza 🇮🇹 del Comitato dei Ministri del
Consiglio d'Europa. La generazione dei fondatori ha saputo edificare, su cumuli di macerie materiali, morali e giuridiche, questa comunità multilaterale, guardando al futuro. Confidiamo di avere custodito fedelmente questo patrimonio; di averlo difeso come un bene prezioso.
Ma se il compito non è esaurito, tocca proprio a noi corrispondere alle sfide di oggi, sviluppandone e attuandone i principi.
Auguri di buon lavoro – quindi - a tutti noi e grazie dell’attenzione".

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