1/6 In un affondo sulla gestione da parte del governo del dossier ucraino, #Conte mette in dubbio la capacità di Mario #Draghi di garantire l'interesse nazionale e lo accusa - neanche troppo velatamente - di essere al traino degli USA. dangelodario.it/2022/05/02/fla…
2/6 #Conte punta il dito contro la linea tenuta dal premier, chiedendo che l'Italia "non faccia da comparsa" in questa crisi.
Non è chiaro cosa dovrebbe fare Roma secondo l'avvocato. Organizzare gli Stati generali della pace? Visti i precedenti ho i miei dubbi che produrrebbero
3/6 qualcosa di concreto. Ciò che riesce più semplice intuire è invece lo smottamento (che vi annuncio: aumenterà a dismisura nelle prossime settimane) verso posizioni neutraliste camuffate da pacifismo da parte di molti partiti italiani. Il tutto in ossequio ad una sola logica:
4/6 quella dei sondaggi. #Draghi si troverà a dover fronteggiare pulsioni difficilmente gestibili.
La stessa ultima mossa di #Conte, ovvero l'annunciato intento di perseguire una riforma della legge elettorale in senso proporzionale, è da intendersi come una richiesta di
5/6 "mani libere" pure nei rapporti col #Pd. #Draghi avrà dunque bisogno di una mano. I partiti responsabili dovranno mettere da parte le loro esigenze elettorali e offrire al presidente del Consiglio il massimo sostegno dinanzi a fibrillazioni tali da mettere in discussione il
6/6 nostro posizionamento in questa guerra.
In palio una posta altissima: la nostra credibilità a livello internazionale. Per perderla basta un attimo, per ricostruirla ci vogliono anni.
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#Renzi: "Se perfino #Lavrov, che veniva considerato una colomba, arriva a dire le cose deliranti che ha detto...è un ulteriore segno della gravità della situazione".
#Renzi: "Nessuno ha il coraggio di dirlo, ma Speranza, Conte e Letta facevano i tweet insieme sul Quirinale. Ma sullo sfondo c'era il tentativo dell'asse gialloverde".
#Renzi: "Amministrative? A #Genova c'è un'operazione politica molto seria: c'è #Bucci, che ha lavorato bene, che ha rimesso in piedi il Ponte. La sinistra si allea con chi diceva no alla Gronda. Da una parte c'è un civico competente, dall'altra ci sono i grillini".
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DIARIO DI GUERRA (GIORNO 70): VOCI DI COLPO DI STATO IN RUSSIA. E ZELENSKY RIVUOLE LA CRIMEA
Voci incontrollate si diffondono a Mosca e dintorni: vertici dei servizi segreti russi sarebbero intenzionati a destituire Vladimir #Putin con un colpo di stato e a porre fine alla
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guerra in #Ucraina, giudicandola un tragico errore strategico.
"Molto preoccupato": così viene descritto #Putin dalle fonti occidentali che corroborano questo scenario; impegnato a rafforzare le misure di sicurezza dentro e fuori il Cremlino.
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Quanto vi sia di vero è impossibile dire. La storia recente dice che è più facile si tratti di wishful thinking occidentale.
Ben più concreto è quanto accade sul campo di battaglia, dove una significativa controffensiva 🇺🇦 ha spinto le forze 🇷🇺circa 40 km a est di #Kharkiv.
Mario #Draghi sta per parlare al Parlamento UE. Riporterò i passaggi più importanti del suo intervento.👇
#Draghi: "Sono davvero felice di esser qui, nel cuore, nella culla della democrazia europea. Voglio prima di tutto rendere omaggio alla memoria di #DavidSassoli, che ha presieduto il Parlamento Europeo in anni difficilissimi".
Applauso dell'Aula.
#Draghi: "#Sassoli non ha mai smesso di lavorare a quello che definì nel suo ultimo discorso al Consiglio Europeo 'un nuovo progetto di speranza, per un'Europa che innova, che protegge, che illumina'. Questa visione di Europa è oggi più necessaria che mai".
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DIARIO DI GUERRA (GIORNO 69): IL RITORNO DI DRAGHI E L'ULTIMO PIANO DI PUTIN
Nella prima conferenza post-guarigione dal Covid, Mario #Draghi dimostra di essere tornato Mario Draghi.
Il virus non ha lasciato strascichi, quanto meno non nella capacità di gestire il fuoco di
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fila delle domande dei giornalisti, i tranelli conseguenti ad una situazione di costante tensione all'interno della sua maggioranza. Un fuoriclasse lo si riconosce più che dal talento dall'attenzione con cui cura i dettagli, senza lasciare nulla al caso. Esempio.👇
3/13 #Draghi inizia la conferenza stampa scusandosi peril fatto che a presentarsi sia una delegazione di ministri tutta al maschile. Prova di sensibilità e lucidità insieme. Non l'unica fornita ieri.
Sta parlando Mario #Draghi. Riporterò le dichiarazioni più importanti.👇
#Draghi: "Inizio scusandomi per il fatto che siamo 6 maschietti. Manca la ministra Messa, che avremmo voluto qui con noi stasera, ma credo sia stata avvertita tardi".
#Draghi: "Nel clima di incertezza che c'è, il governo fa il possibile per dare un senso di direzione, di vicinanza a tutti gli italiani. Le decisioni di oggi rappresentano bene la determinazione del governo. In un certo senso è il senso del governo stesso".
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DIARIO DI GUERRA (GIORNO 68): LAVROV E LA VITTORIA DI DRAGHI
Nell'intervista concessa da Sergej #Lavrov a #ZonaBianca, il passaggio più importante a livello geopolitico è quello in cui il ministro degli Esteri di Mosca ha ammesso la sorpresa provata al Cremlino dinanzi
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all'atteggiamento dell'Italia dall'inizio della guerra. Roma, ha detto, "è in prima fila tra coloro che adottano e promuovono le sanzioni anti-russe: per noi è stata una sorpresa".
Ammissione non casuale da parte di un esperto diplomatico come #Lavrov, segno inequivocabile
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che indietro non si tornerà. Non con questo governo. Ma soprattutto: medaglia al valore di Mario #Draghi, capace nel giro di un anno di invertire il destino all'apparenza segnato di una piccola potenza come quella italica, vigoroso nell'atto di schierare lo Stivale dal